Aquilonia distrutta dal sisma 90 anni fa. Un progetto farà rivivere l’antica Carbonara

Il 23 luglio prossimo l'amministrazione comunale guidata da Giancarlo De Vito accende i riflettori sull'antico abitato devastato dalla furia del terremoto del Vulture 90 anni fa. Oltre alla celebrazione religiosa in ricordo delle vittime, il borgo sarà illuminato di rosso, con rappresentazioni teatrali e proiezione del docufilm dell'Istituto Luce sull'evento

Antico abitato di Aquilonia distrutto dal sisma del 1930

Il 23 luglio l’intera comunità ricorderà la vecchia Aquilonia distrutta dal sisma 90 anni fa. Il devastante terremoto del 1930 rase al suolo la cittadina dell’alta Irpinia orientale, uccidendo 300 persone e annientando l’intero paese. L’Amministrazione comunale commemorerà l’evento tragico del secolo scorso con una messa in suffragio delle vittime, ma anche con un progetto ambizioso, che punta a recuperare le radici profonde di questo paese, fino a due secoli fa noto come Carbonara.

Giancarlo De Vito, sindaco di Aquilonia

AQUILONIA DISTRUTTA DAL SISMA 90 ANNI ORA VUOL RITROVARE LA SUA IDENTITÀ STORICA: IL PROGETTO. Il prossimo 23 luglio l’amministrazione comunale guidata da Giancarlo De Vito commemorerà le oltre 300 vittime del tragico sisma del Vulture che distrusse completamente l’abitato nel cuore di un parco archeologico che conserva ancora oggi i contorni dell’originario tessuto urbano. La “Pompei medievale” come è stata definita dagli studiosi, sarà la quinta delle manifestazioni previste dal Comune, ma anche il cuore pulsante di un ambizioso progetto di riqualificazione che vuole collegare l’antica Carbonara al lago “San Pietro” e al Museo Etnografico “Beniamino Tartaglia”. Sulla scia dello slogan lanciato da Renzo Piano del “rammentare per rammendare”, la Giunta comunale guidata dal Sindaco Giancarlo De Vito accende i riflettori sul sito che è il simbolo della memoria e della rinascita culturale del territorio. In occasione della celebrazione dei 90 anni dal terremoto, il 23 luglio prossimo la comunità sarà invitata a prendere parte alla cerimonia religiosa di commemorazione delle vittime nel piazzale della vecchia chiesa. A seguire la proiezione del film documentario dell’Istituto Luce, e la rappresentazione de “L’ultima distruzione”, ovvero una narrazione della storia di quel triste epilogo, con attori, comparse e con l’accensione delle luci rossastre che illumineranno l’intero borgo.

I resti dell abitato dell antico borgo distrutto dal terremoto del 1930

UNA VERA RIEVOCAZIONE STORICA IN UN LUOGO RICCO DI REPERTI, DOVE È STATO SCOPERTO UN CUNICOLO INTERRATO COLLEGATO AD UNA CHIESA. «Si tratta di un evento scenografato e sceneggiato, a cui abbiamo lavorato direttamente», spiega il sindaco Giancarlo De Vito. «Stiamo preparando una serata magica per commemorare i 90 anni dal terremoto che ha raso al suolo Aquilonia. Scopriremo una lapide in memoria delle vittime 1930 e daremo inizio a un percorso di valorizzazione del sito, che dovrà incarnare il rilancio dell’intero territorio», continua. Il parco archeologico di Aquilonia è di proprietà comunale, mentre la Soprintendenza ne vincola la gestione. Di recente è stato scoperto un cunicolo sotto la chiesa grande, dove è stata rinvenuta una cassa con alcune ossa, presumibilmente risalenti ad un vescovo o a un cardinale del tempo. «Il borgo è oggetto di una progettazione ambiziosa, e l’amministrazione intende valorizzarlo dal punto di vista della cultura; quindi si partirà da una riqualificazione, la cui progettazione è già stata candidata con buone possibilità di approvazione del finanziamento, da una rivisitazione di tutta l’area terremotata e degli abitati, per ri-creare lo stile architettonico antico e destinarlo ad eventi e fiere espositive», spiega De Vito.

I resti della chiesa al borgo antico di Aquilonia

COINVOLTI I GIOVANI NEL PAESE. Oltre al coinvolgimento diretto del Museo Etnografico e quindi del direttore Enzo Tenore (peraltro già attivo sulla progettazione), l’amministrazione intende coinvolgere i giovani, non solo del paese, ma dell’intera “comunità dell’Alta Irpinia” come avrebbe sostenuto il compianto Donato Tartaglia. Un dialogo trasversale dunque, che vuole coinvolgere tutti i Comuni dell’area pilota, e includere i portatori di interesse per lavorare nel “rendere le aree interne attraenti” come ha spiegato successivamente l’Assessore Vito Maglione. «Il borgo deve ricucire i suoi contenuti, rivitalizzare i luoghi, stimolare la ricerca e affiancare gli studi, ma tutto ciò è possibile solo se si crea un unico vero presidio di discussione e di confronto; io credo molto nei giovani e nelle donne», puntualizza Maglione. «La gestione del sito inoltre, deve trovare una collocazione nuova che vede la collaborazione fra pubblico e privato, per creare prospettive di lungo termine. E’ arrivato il momento di riappropriarsi dei territori, ma la divisione non ci porterà lontano: dobbiamo imparare a sentirci parte di una comunità». Il riferimento alla stagnazione del progetto pilota è chiaro. «Vogliamo valorizzare Palazzo Vitale, destinando la struttura alle tradizioni culinarie, a centro studi sulle tradizioni eno gastronomiche, a renderlo fruibile da parte di privati per la stagionatura dei prodotti tipici. Vogliamo metter a disposizione l’attività ricettiva per il commerci, per la convegnistica e come centro studi». Il connubio fra museo, lago e borgo, insieme all’Abbadia di San Vito e al lavatoio monumentale del 1792 visibile dalle alture del parco, l’antica Carbonara si prepara a recuperare il suo antico splendore a sanare per sempre la grave ferita inferta nel 1930.

I resti dell abitato di Aquilonia

LEGGI ANCHE:

Una accademia di design rurale nella vecchia Carbonara

Gerardo Capozza: un ente forte per dare futuro all’industria in Irpinia

Webuild apre la sede Hirpinia a Grottaminarda. Si preparano i cantieri

Coronavirus in Irpinia, secondo tampone negativo per una donna di Andretta. I casi restano 21 in 7 giorni

ARTICOLI CORRELATI