Consorzio Asi e parti sociali si incontreranno il 4 ottobre con i 40 sindaci del Protocollo allargato della Zes, per discutere del nuovo Patto per lo Sviluppo in Irpinia. L’Asi di Avellino ha fissato per il 4 ottobre la prima riunione tecnica del Protocollo d’intesa per lo Sviluppo con amministratori, Confindustria Avellino e sigle sindacali di Cgil, Cisl e Uil. Sarà l’occasione per i vertici del Consorzio per lo Sviluppo Industriale di illustrare il cronoprogramma relativo al piano annunciato a Venticano lo scorso 5 settembre e che chiama in causa ben 40 amministratori locali. «Dopo la firma del Protocollo d’Intesa per lo Sviluppo, entra nel vivo la fase operativa per l’attivazione delle Zone Economiche Speciali», fa sapere il Consorzio in una nota. L’appuntamento è stato fissato per venerdì 4 ottobre, alle ore 10, presso la sede del Consorzio ASI in Contrada Campo Fiume 2/A. Parteciperanno i rappresentanti dei 40 Comuni aderenti, «allargato, così come previsto dall’art. 4 del Protocollo per lo Sviluppo, a Confindustria e alle Organizzazioni Sindacali CGIL-CISL-UIL e UGL». In questa data, il numero uno dell’Asi Vincenzo Sirignano designato dallo stesso protocollo “presidente del Coordinamento degli Amministratori” avrà il compito di illustrare i dettagli della strategia di rilancio delle aree Pip, Piani di Insediamento Industriale dei 40 Comuni che hanno siglato il patto. Si aprirà la discussione sulle iniziative che riempiranno di contenuti il Protocollo per la Zes.
NUOVO PATTO PER LO SVILUPPO, PRIMI PASSI. Cauti per ora si dicono i sindacati. Attendono di conoscere nel dettaglio il piano del Consorzio industriale, che sarà limato in corso d’opera insieme ai comuni, sindacati, assessorato regionale alle attività produttive e Confindustria Avellino. “Vorremmo ragionare sulle aspettative e sulle proposte reali”, commenta Mario Melchionna segretario generale della Cisl Irpinia Sannio. “Ci auguriamo che questa non sia una iniziativa a fini propagandistici in vista delle elezioni regionali, ma che rappresenti una reale svolta per lo sviluppo. Abbiamo bisogno di sapere cosa si fa, quanti soldi ci sono e chi investe” spiega il segretario della Cisl, che critica fortemente gli annunci sull’apertura delle Zes, attese da ben quattro anni. “I fondi sulle Zes non sono sufficienti, e ad oggi non c’è chiarezza su mole di investimenti attesi e modalità della sua attuazione. Le misure di rilancio sono sempre positive, ma a patto che vengano messe in campo fin da subito e senza attendere i tempi elefantiaci della burocrazia. I tempi del mercato e dell’imprenditoria non aspettano le procedure, e le misure si rivelano puntualmente inefficaci e improduttive. La burocrazia è un laccio ai piedi di chi vuole davvero realizzare le cose”.
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