Girolamo Giaquinto ha scelto la Giunta a Montoro. C’è Guariniello

A Palazzo dell’Annunziata il Sindaco ha presentato la sua squadra, scegliendo cinque assessori interni. Tolino Vice con delega operativa all'Urbanistica. Cambia tutto, ma resta inalterato il settore della cultura rispetto all'amministrazione precedente. Con le nomine si dimettono i consiglieri cooptati dal promo cittadino, entrano i primi non eletti

La Giunta del sindaco di Montoro, Girolamo Giaquinto

Girolamo Giaquinto ha presentato a Montoro la Giunta con cui il 2 luglio presenterà i suoi indirizzi di governo nel consiglio comunale riunito nella seduta inaugurale. Unico punto di continuità con il precedente esecutivo, Raffaele Antonio Guariniello, assessore confermato anche nelle deleghe: politiche per la Cultura e lo Sport. A Palazzo dell’Annunziata foto di gruppo davanfi ai cronisti per la squadra di Girolamo Giaquinto, che vedra nel ruolo di vicesindaco Francesco Tolino, con la delega di maggiore rilievo in una città ancira impegnata a trovare la sua identità unitaria, a soli cinque anni dall’avvio della fusione tra i due Comuni originari. Seguirà l’Urbanistica e le Politiche di Sostenibilità e Sviluppo. Detto di Guariniello, gli altri assessori sono: Maria Rosa Lepre alle Politiche Sociali; Antonietta Montanera alle Pari Opportunità; Antonio Salerno all’Arredo e Decoro Urbano.

Il municipio di Montoro

Con la nomina degli assessori cambia l composizione del consiglio comunale. Le nomine interne impongono le dimissioni con l’ingresso dei primi non eletti. Subentreranno, quindi: Carmen Del Regno, Annalisa Testa, Salvatore Castiello, Vittoria Giliberti e Gerardino De Piano.

CONSIGLIO COMUNALE PROTAGONISTA. Il Sindaco ha disegnato un assetto diverso per l’amministrazione rispetto al modello prevalente nelle città sopra i 15mila abitanti. Presentando il nuovo esecutivo ha spiegato che la politica cittadina su svilupperà nel consiglio comunale, che intende mettere al centro dell’azione amministrativa. Si tratta di un passo dal doppio obiettivo. In primo luogo, nella giovane città di Montoro c’è ancora molto da fare per quello che riguarda la fusione concreta delle contrade risultanti dai due precedenti Comuni. A differenza di altre realtà urbane, in questo senso, gli indirizzi politici di ordine generale possono essere richiesti anche durante la ordinaria gestione dei problemi. In secondo luogo, il primo cittadino punta a tenere compatta sulla responsabilità delle scelte una maggioranza frutto della convergenza tra energie del civismo, destinata quindi a cementare il proprio rapporto di collaborazione nel tempo.

L’area del Pip di Montoro Nord

Giaquinto dovrà inoltre fronteggiare in aula l’opposizione dell’ex sindaco Mario Bianchino, alla guida della città proprio nella sua fase costituente, durante la quale ha seguito dossier tuttora aperti. Dal completamento del Pip di Montoro Nord al capitolo delicatissimo legato al risanamento del Sarno e della Solofrana, alle politiche di sviluppo dell’agricoltura nel contesto difficile di un ridisegno con Solofra e Serino del distretto industriale conciario. In questo scenario, c’è la partita cruciale sugli investimenti europei. Giaquinto arriva al termine di una Agenda 2014-20 che ha impegnato in cantieri aperti o programmati 100 milioni di euro, mentre per la pianificazione della nuova, la 2021-27, occorrerà attendere almeno un anno pieno. È chiaro che, in questo periodo di circa 18 mesi la priorità sarà pianificare all’interno, dando impulso ad una visione urbanistica compiuta della nuova città collegata alla sfida logistica di Salerno e all’alta velocità ad un passo, ma anche all’esterno. Montoro dovra stabilire che rapporti e con quale ruolo dovrà avere nei prossimi anni con Solofra,  Avellino e Salerno. Quanto al progetto di costruzione dell’identità culturale montorese, la riconferma di Guariniello con le stesse deleghe lascia supporre che su quel versante nulla cambierà.


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