Progetto Grande Sarno, rivoluzione di Bonavitacola. Dossier di Solofra e Montoro

"DISINQUINAMENTO ANCHE DEGLI AFFLUENTI, 400 MILIONI IL PLAFOND PREVISTO". Riunita la conferenza dei servizi a Napoli dal Vicepresidente della Giunta Regionale della Campania, che ha illustrato una versione profondamente rivisitata del vecchio progetto lasciato dalla precedente amministrazione Caldoro. Tra un mese le conclusioni alla luce delle richieste venute sai Comuni interessati

Il Vicepresidente della Giunta Regionale della Campania Fulvio Bonavitacola. Tra le sue deleghe, quella all'Ambiente

Il Progetto Grande Sarno è stato completamente riscritto. Ieri mattina il Vicepresidente della Giunta Regionale, Fulvio Bonavitacola ha illustrato a Palazzo Santa Lucia a Napoli la sua “rivoluzione” ai sindaci e alle associazioni ambientaliste. Ripensato il vecchio disegno proposto dalla precedente Giunta Caldoro, grazue ai nuovi contributi scientifici, in particolare quello venuto dall’Università Federico II. Ai lavori hanno partecipato anche i rappresentanti di Solofra e Montoro, l’assessore Maria Luisa Guacci e il consigliere comunale Francesco Tolino, che hanno depositato memorie contenenti le richieste e le esigenze dei due Comuni.

A destra Palazzo Orsini, sede del Comune di Solofra. A sinistra la Collegiata di San Michele, uno dei simboli della città di Solofra

“Con la nuova Conferenza di servizi si è aperta una fase nuova ed importante per la riqualificazione ambientale del bacino idrografico del fiume Sarno”, ha dichiarato Bonavitacola al termine dei lavori. “Dopo i necessari approfondimenti in sede tecnica, anche con il coinvolgimento dell’Università Federico II, la Giunta regionale ha presentato una soluzione progettuale che unisce in modo efficace e corretto la prevenzione del rischio idraulico ed il disinquinamento del Sarno. Si lavora finalmente con una strategia del tutto innovativa e correttiva di previsioni progettuali pregresse, risalenti a prima del 2015,  totalmente carenti dell’aspetto ambientale”, ha proseguito “Il programma comprende la sistemazione dell’asta fluviale ed il completamento dei sistemi di collettamento delle reti fognarie agli impianti di depurazione, proteggendo dai fattori inquinanti le acque del Sarno”. Definito il plafond finanziario dell’operazione. “Si tratta di un investimento di oltre 400 milioni di euro, che partirà a breve già con la rimozione dei sedimenti nelle vasche di accumulo presenti nel bacino idrografico ed il dragaggio dei fondali del fiume e dei suoi affluenti”. Bonavitacola ha sottolineato la buona accoglienza ricevuta dalle rappresentaze istituzionali presenti. “La Regione ha ringraziato tutte le amministrazioni intervenute e le associazioni ambientaliste presenti per la sostanziale condivisione del progetto”, precisando che “le loro osservazioni e contributi propositivi saranno adeguatamente considerati nel passaggio alla progettazione definitiva”. La Conferenza si è aggiornata a 30 giorni per concludere i lavori istruttori e passare alle successive fasi operative”.

Un tratto del Fiume Sarno nell’omonima Valle
SOLOFRA PUNTA SULLA SICUREZZA IDROGEOLOGICA, MONTORO CHIEDE LO SPOSTAMENTO E LA REVISIONE DELLE VASCHE DI LAMINAZIONE. 

Nel Progetto Grande Sarno rientra a pieno titolo la Solofrana e il sistema degli affluenti del fiume, con la prospettiva concreta di risolvere i problemi di Solofra, a patto e condizione di intervenire sulla sicurezza idrogeologica e sulla revisione degli assetti fognari, ha sottolineato l’Assessore Guacci. Per la cittadina della concia la partita sul disinquinamento di Sarno e Solofrana si intreccia con il potenziamento del depuratore industriale e con la bonifica dei tanti siti già inseriti nel Piano Regionale. Per Montoro il nodo restano le vasche di laminazione previste nelle frazioni di Chiusa e San Bartolomeo. La Amministrazione presieduta da Girolamo Giaquinto chiede un contenimento dell’impatto, rivedendone anche l’attuale ubicazione. Entro metà luglio la risposta dai tecnici regionali.


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