Sala Sandro Pertini Grottaminarda - da sinistra Stefania Di Cicilia presidente dell'Unione Comuni dell'Ufita e membro del Consiglio dell'ATO; il presidente dell'ATO Valentino Tropeano e il sindaco di Grottaminarda Angelo Cobino.

“Per ridurre i costi dei rifiuti occorre realizzare impianti di stoccaggio dei rifiuti in maniera omogenea sul territorio della provincia di Avellino”. Dalla filiera ambientale in Irpinia può nascere una industria in grado di generare sviluppo economico, posti di lavoro per i giovani, tutela dell’ambiente e l’abbattimento della tariffa a carico dei cittadini.

Questo l’invito fondamentale del presidente dell’ATO Valentino Tropeano ai Sindaci della Valle Ufita. Ieri nel tardo pomeriggio incontro a Grottaminarda presso la Sala Consiliare Sandro Pertini. Il meeting che ha visto la partecipazione dei 22 Comuni è stato fortemente voluto dai vertici dell’Ambito per recepire le istanze del territorio. Padroni di casa il sindaco Angelo Cobino e il presidente dell’Unione Comuni Terre dell’Ufita Stefania Di Cicilia.

Il Presidente Valentino Tropeano ha sollecitato i Sindaci a decidere l’ubicazione degli impianti, per consentire all’Irpinia di essere autosufficiente e abbattere i costi, che si riflettono poi nella tariffa che sostengono i cittadini.

La Presidente di Terre dell’Ufita Di Cicilia ha confermato la necessità di procedere alla elaborazione di un piano provinciale dei rifiuti armonico, che distribuisca gli impianti in modo da coinvolgere tutti i comprensori. “Necessari un impianto di compostaggio alternativo a Teora, che non può farsi carico dell’intero volume dei rifiuti organici della provincia, ma anche un impianto per il trattamento di multimateriali, che oggi non c’è e trasportiamo le nostre ‘produzioni’ fuori provincia, con costi altissimi”. Inoltre,  “potrebbero essere potenziati gli impianti di Montella e di Pianodardine, e differenziarli al meglio in modo che in caso di manutenzione ad uno dei due, non si assista al blocco dell’intera filiera”, ha spiegato.

Il sindaco di Ariano Irpino, Domenico Gambacorta. Dal 2014 presiede l’Amministrazione provinciale

Tra le criticità avanzate sono emerse la mancanza un punto per il conferimento di scarti da lavoro edile. Ancora la regolarità della raccolta non sempre garantita e i costi alti.

Il sindaco di Ariano Irpino, Domenico Gambacorta indirettamente striglia Flumeri. Nel suo intervento fa riferimento alla possibilità di ampliare la stazione di trasferenza flumerese. Possibilità finora non considerata adeguatamente dalll’amministrazione retta da Angelo Lanza. Sempre Gambacorta propone l’introduzione delle isole ecologiche. Con una gestione ovviamente oculata ed ecosostenibile sul modello sviluppato nel Nord d’Italia per intenderci. Dovrebbe trattarsi cioè di una vera piattaforma realmente ecologica ispirata ad uno spiccato senso civico da parte dell’utenza. Una strategia che potrebbe comportare una riduzione dei costi relativi alla raccolta e garantire una maggiore efficienza nel conferimento e smaltimento di rifiuti. Specie quelli speciali e ingombranti.

“L’incontro è servito soprattutto a raccogliere le esigenze e in qualche caso le difficoltà dei Comuni – dichiara il sindaco di Sturno Vito Di Leo – quello che emerge con chiarezza è l’opportunità di un impianto di compostaggio sul territorio. Pare essere l’unico modo per risparmiare sui costi di trasporto e quindi per ridurre la tassa sui rifiuti. Il piano generale sarà stilato tenendo conto delle pertinenze locali”.

Per il Comune di Flumeri il vicesindaco Luigi Caruso dichiara: “Si può valutare la possibilità di far intervenire Irpiniambiente solo nella fase di raccolta e comunque le interruzioni che a volte capitano creano un disservizio”, ha aggiunto, riprendendo un tema già toccato da altri sindaci.

Liliana Monaco, già dirigente ai Lavori Pubblici nell’Amministrazione comunale di Avellino

“PIANO D’AMBITO, UTILIZZARE QUELLO APPROVATO DAL CONSIGLIO PROVINCIALE NEL 2010”. Rispetto all’incremento di impianti in loco, lo scorso autunno Liliana Monaco già dirigente ai Lavori Pubblici nell’amministrazione comunale di Avellino si è espressa in merito. L’invito della dirigente, anzitempo, è stato quello di attenersi alle Tavole del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale. Qui tra gli altri punti definiti vi sarebbe la scelta di siti in luoghi baricentrici. Aree industriali o Pip prossimi ad arterie viarie di lunga percorrenza come autostrade o strade statali. 

Insomma l’Ufita avrebbe le coordinate giuste per ospitare un biodigestore grazie al sistema autostradale, ma dovranno essere i Sindaci a valutare se mettere a disposizione le aree industriali. La sfida però è nella cultura dei luoghi e nella gestione. In quella policy che dovrebbe garantire l’organizzazione dello smaltimento in modo tale da trasformare la spazzatura in risorsa. Con impatto ambientale pari a zero. E forse in questa direzione la strada è ancora in salita.

“L’impressione è che comunque una strategia già è stata abbozzata – afferma il vice di Flumeri Caruso”. Fase di ascolto e confronto. Prima che tutto venga deciso o comunque riferito.


LEGGI ANCHE:

Impianti Rifiuti e Biodigestore, Monaco: siti già indicati nel Piano d’Ambito della Provincia. L’Ato irpino si attivi

Rifiuti, Melchionna (Cisl): conservare la gestione pubblica ad Avellino

 

 

 

ARTICOLI CORRELATI