Screening sulle cardiopatie genetiche al Criscuoli del San Raffaele di Milano

Si terrà domani pomeriggio, 18 novembre, dalle ore 15, presso l’ambulatorio di Cardiologia. Si studiano alterazioni che possono comportare gravi forme di scompenso

Screening sulle cardiopatie genetiche al Criscuoli domani, 18 novembre, dalle ore 15, presso l’ambulatorio di Cardiologia a Sant’Angelo dei Lombardi. L’iniziativa dell’ASL di Avellino, diretta da Mario Nicola Vittorio Ferrante, è stata realizzata in collaborazione con cardiologi, neurologi e genetisti dell’IRCCS San Raffaele di Milano.

Ingresso del presidio ospedaliero Criscuoli di Sant’Angelo dei Lombardi

LO SCREENING DI INTERESSE NAZIONALE. Si tratta di uno screening su base genetica per le cardiopatie di grado severo, che possono comportare gravi forme di scompenso ed essere causa di morte improvvisa. Il programma di screening, che è focalizzato su un gruppo definito di persone appartenenti allo stesso ramo familiare nativo nel Comune di Caposele, è stato avviato lo scorso 19 marzo su un primo gruppo di 65 soggetti convocati, ai quali sono stati effettuati prelievo ematico per mappatura genetica, ecocardiogramma, visita cardiologica, elettrocardiogramma e visita neurologica. Di questi, sono risultati positivi all’alterazione genetica (Laminopatia A/C) il 30% del gruppo invitato e per alcuni si è reso necessario l’impianto di un defibrillatore per la prevenzione della morte improvvisa aritmica.

IL CASO IN ESAME. Proprio la rilevante percentuale di soggetti risultati a rischio – e già presi in carico da Gelsomina Cione, cardiologa dell’ospedale di Sant’Angelo dei Lombardi «ha evidenziato la necessità di allargare il raggio dei controlli sulla popolazione oggetto dello studio», sottolinea una nota dell’Asl.

LO SCREENING SULLE CARDIOPATIE GENETICHE AL CRISCUOLI RIGUARDA UN CAMPIONE DI 60 PERSONE. Domani il personale medico e infermieristico del P.O. di Sant’Angelo dei Lombardi e gli specialisti del San Raffaele effettueranno gli esami clinici e strumentali su un secondo gruppo di 60 soggetti selezionati, sempre dello stesso ceppo familiare, proprio con l’obiettivo di verificare l’eventuale riscontro dell’alterazione genetica.

LA COLLABORAZIONE ISTITUZIONALE. L’iniziativa di grande impatto socio-sanitario, che coniuga ricerca scientifica, prevenzione e assistenza sanitaria, è stata possibile grazie alla sinergica collaborazione tra l’ASL di Avellino, il sindaco Lorenzo Melillo e i Medici di Medicina Generale del Comune di Caposele, e con l’aiuto prezioso di Angelo Sista e di Pasquale Ceres, che hanno disegnato gli alberi genealogici di tutta la popolazione caposelese fino al 1700, permettendo una mappatura delle famiglie a rischio.


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