Nel cimitero di Altavilla riflessione da ‘A livella’ di Totò

Sabato 5 novembre all'imbrunire la Compagnia Instabile I Don Chisciotte declamano versi dal Principe de Curtis, Eduardo De Filippo e Alfonsina Storni. Iniziativa ideata da Antonia Di Nardo patrocinata dal Comune

Sabato 5 novembre nel cimitero di Altavilla riflessione da ‘A livella’ di Totò. Con il Patrocinio del Comune, nella parte monumentale e storica del cimitero, all’imbrunire e precisamente alle 17.30, rivivrà attraverso i versi di poeti contemporanei, la riflessione che accompagna l’uomo durante tutta la vita. Il rapporto dell’uomo con la morte, la paura di ciò che non si conosce, la fede nella grandiosità della vita che continua sicuramente nella memoria e commemorazione di uomini e donne che hanno compiuto grandi gesta, ma anche in un’umanità che grande lo è stata nella quotidianità del focolaio domestico.

Nel cimitero di Altavilla Irpina

IL PROGETTO CULTURALE. Ad Altavilla – dove l’attività culturale e teatrale ha contribuito a generare apprezzate compagnie teatrali, capaci di far ridere con ironia ma anche emozionare come Gli amici di Eduardo, Qui rido io, Ricomincio da tre, Compagnia Achille Fardini, Quelli che….il teatro, la Compagnia Tre colli – si intende mandare attraverso la rappresentazione un messaggio di rasserenante consapevolezza: i poeti e la cultura possono affrontare temi che inquietano gli animi e farlo con eleganza ed amore per le sorti degli uomini.

VERSI ALL’IMBRUNIRE. La poesia è una riflessione che risuona simile ad una preghiera o ad un canto. E se di poesia e di morte si parla, ovviamente, salta subito all’immaginario collettivo ‘a Livella di Totò. Verrà interpretata da Andrea Zinco che rivestirà il ruolo del netturbino, Goffredo Sabatino nei panni del nobile Marchese signore di Rovigo e di Belluno ardimentoso eroe di mille imprese morto l’11 maggio del’31” e Fernando Zollo in quelli del narratore cui è capitata ‘navventura… dopo di aver compiuto il triste omaggio del 2 novembre.

OMAGGIO A EDUARDO. Ma il 5 novembre ad Altavilla verrà declamata anche una meravigliosa poesia di Eduardo de Filippo, non molto conosciuta. Era il 1975 quando Eduardo consegnò questi versi manoscritti, su un foglio di carta furono a Roberto De Simone, con l’impegno ch’egli li avrebbe resi noti solo dopo la sua morte. “A Luca, mio figlio, farebbe impressione.” Commentò Eduardo nell’affidarli al maestro De Simone. Eduardo aveva 75 anni e l’anno precedente gli avevano impiantato un peace maker, uno stimolatore cardiaco. E da quel momento sentì che qualcosa era cambiato. Ma il suo approccio con quella che a Napoli chiamano “’a naso ‘e cane”, volle essere gentile, quasi amichevole. Volle immaginare la “Grande mietitrice” come una vecchina dolce, quasi una Sant’Anna. Donatella Covino l’ha riadattata a dialogo e verrà interpretata da Donatella stessa e da Giusi Russo. Si è pensato ad un dialogo al femminile, quasi “alla pari” nell’interpretazione: due donne indaffarate e “matinanti”. Una perla della letteratura campana, che si è voluta interpretare, appunto, con due donne che con il loro riempire la giornata di cose da fare, si specchiano nella stessa idea del tempo,benché uno sia umano e limitato e l’altro eterno.

Nel cimitero di Altavilla Irpina

LA RIFLESSIONE DI ALFONSINA STORNI. La poesia  “Cancellata” di Alfonsina Storni poetessa, drammaturga e giornalista argentina, interpretata da Enza Marrano, ci fa invece riflettere proprio sulla caducità della vita :Il giorno in cui morirò, la notizia/ seguirà le solite procedure, /da un ufficio all’altro con precisione/dentro ogni registro verrò cercata./E là molto lontano, in un paesino /che sta dormendo al sole su in montagna,/sopra il mio nome, in un vecchio registro,/mano che ignoro traccerà una riga.

IL CIMITERO LUOGO DELLA MEMORIA. Solo la memoria della comunità può salvare dalla morte. Proprio il cimitero custodisce la storia vera di un popolo e di luogo raccontata dai nomi scritti sulle lapidi, dalle foto che si sbiadiscono. Passeggiando in qualsiasi cimitero, appunto, dopo decenni ci sono lapidi che rischiano di sbiadirsi nel ricordo perché il tramandarsi della storia di alcuni è interrotto dalla morte stessa di chi conosceva il defunto seppellito, o l’emigrazione in posti lontani non permette la cura delle povere spoglie.  Alcune tombe rischiano di restare mute… senza nome e senza foto che ne racconti nella posa e nello sguardo, sicuro o un po’ spaesato, i tratti caratteriali.

Nel cimitero di Altavilla Irpina

UN FIORE SULLA LAPIDE. Al termine della commemorazione culturale, nata da un’idea di Antonia Di Nardo, al cimitero di Altavilla il 5 novembre agli intervenuti sarà offerto un fiore da posare uscendo su una lapide a piacere, magari proprio su una lapide ormai “muta”.


LEGGI ANCHE:

‘A livella’ nel cimitero di Altavilla: riflessione sull’esistenza

Mascherine obbligatorie in Campania negli ospedali confermate. Le regole

Coronavirus in Irpinia, 36 casi (su pochi test), di cui: 7 ad Avellino e 5 ad Atripalda

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ARTICOLI CORRELATI