Confcommercio e Confesercenti di Avellino contro la stretta sulla movida

Le associazioni di categoria si schierano dalla parte dei gestori di bar, pub e pubblici esercizi, chiedendo la revoca dell'ordinanza che vieta nei giorni delle feste la vendita di bevande e cibi da asporto. Le note

Commercio natalizio al Corso Vittorio Emanuele di Avellino (repertorio)

Confcommercio e Confesercenti di Avellino si schierano contro la stretta sulla movida decisa dal Governatore nel periodo delle feste e chiedono un ripensamento.

Giuseppe Marinelli, presidente della Confesercenti provinciale di Avellino

CONFESERCENTI: UN ATTO DI ARROGANZA ISTITUZIONALE. «L’ordinanza di De Luca è un atto di arroganza istituzionale. Un provvedimento insensato che penalizza i commercianti, da revocare immediatamente», afferma Giuseppe Marinelli, presidente della Confesercenti provinciale di Avellino. «Impone nuove limitazioni a bar e locali, in occasione delle festività natalizie è irrazionale ed inaccettabile. Così si rischia di gettare sul lastrico tante attività commerciali irpine e di tutta la Campania». Per il presidente della Confesercenti provinciale di Avellino non è accettabile. «Abbiamo sempre accolto con grande senso di responsabilità ed in maniera collaborativa i provvedimenti delle istituzioni, tesi a contrastare la pandemia in corso e a tutelare la salute pubblica. Oggi però riteniamo assolutamente fuori luogo e da respingere il decreto firmato dal governatore, Vincenzo De Luca, con il quale si vieta sostanzialmente, a bar ed esercizi commerciali, ogni attività di vendita di prodotti da asporto, infierendo un duro colpo ad un settore già sofferente, che lentamente stava risalendo la china». Per Martinelli «il provvedimento risulta ancora più assurdo in zone a bassa densità abitativa, quali sono tanti Comuni dell’Irpinia. Senza contare che non si registra lo stesso zelo, ad esempio, nella gestione dei grandi impianti sportivi, dove il contatto tra le persone è molto più diretto e a rischio». Per queste ragioni, «al vertice di Palazzo Santa Lucia chiediamo di revocare immediatamente il decreto, avviando un confronto democratico con la categoria, per gestire al meglio la situazione, senza penalizzare ulteriormente gli operatori commerciali ed i lavoratori del comparto». Confesercenti sollecita anche la deputazione regionale irpina di «intervenire a tutela del territorio e dei tanti addetti del settore, che soprattutto nelle aree interne», non escludendo «manifestazioni pubbliche di protesta».

Oreste La Stella

CONFCOMMERCIO: «SI RISCHIA IL TRACOLLO, PROVVEDIMENTO DA REVOCARE». Come per Confesercenti, per la Confcommercio Campania Distretto di Avellino, l’ordinanza va ritirata. L’associazione «si schiera apertamente al fianco dei titolari di pub, ristoranti, pubblici esercizi in genere», si tratta di «un accanimento nei confronti della categoria che è sempre stata oltremodo penalizzata a dispetto di altre», si legge in una nota. «Nonostante gli sforzi profusi dagli esercenti e dai cittadini tutti, che si sono impegnati e sottoposti a vaccinazioni e controlli igienico sanitari, ci ritroviamo in un momento storico delicatissimo per il comparto, a subire scelte che risultano poco eque per l’economia locale». Per Confcommercio «con questa ordinanza di fatto si mette in ginocchio un intero settore nell’unico momento storico in cui di poteva investire». Per l’Associazione, quindi, va anche sottolineato che «le scelte assunte a pochi giorni dall’inizio delle festività natalizie non tengono nemmeno conto di quanto già investito dagli esercenti».


Documentazione

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