A Frigento ‘Correndo coi lupi’: mostra di illustratori estoni-lettoni-lituani

Il 18 dicembre alle 18.30 si inaugura a Palazzo De Leo l'evento curato da Viive Noor con una presentazione di Johanna Monti. Nell'occasione tavola rotonda dal titolo: “Il lupo nel folklore mediterraneo e baltico: Tra favole e conservazione della specie”

Il 18 dicembre alle 18.30 si inaugura a Frigento ‘Correndo coi lupi’, mostra di illustratori estoni, lettoni e lituani, a cura di Viive Noor, con una presentazione di Johanna Monti. Si intitola, appunto, “Correndo con i lupi” (“Running with the wolves”) il percorso espositivo, composto da 65 opere di illustratori provenienti da Estonia, Lettonia, Lituania, in mostra a Palazzo De Leo fino al 16 gennaio 2022. L’esposizione arriva a Frigento da Roma, dopo una esposizione in ottobre a Lacco Ameno (Ischia). La mostra è visitabile dal 18 dicembre 2021 al 16 gennaio 2022.

A Frigento ‘Correndo coi lupi’: mostra di illustratori estoni-lettoni-lituani. La locandina

LA TAVOLA ROTONDA. In occasione dell’inaugurazione si terrà una tavola rotonda dal titolo: «Il lupo nel folklore mediterraneo e baltico: Tra favole e conservazione della specie». Tra i partecipanti: la curatrice Viive Noor, la direttrice Centro Studi sul Baltico presso la Università di Roma La Sapienza Ülle Toode, il sindaco di Frigento Carmine Ciullo, la delegata alla cultura di Frigento Antonella De Angelis e Johanna Monti dell’Università degli studi di Napoli L’Orientale.

‘CORRENDO COI LUPI’ A FRIGENTO: LA MOSTRA. Il filo conduttore delle opere – tutte illustrazioni di libri per bambini – è il lupo, figura importantissima delle tradizioni popolari e delle fiabe. Il lupo nel mondo nordico è considerato simbolo di saggezza e indipendenza, collaborazione e protezione del suo branco, ma anche portatore di una velata nostalgia, che, durante la luna piena, riporta in superficie anche negli esseri umani lati segreti e desideri nascosti. Un messaggio molto attuale nella situazione pandemica, che ci porta al confronto con le nostre paure, spesso nascoste nel profondo di noi stessi. Nell’illustrazione questi sentimenti si esprimono meglio che in qualsiasi altra forma d’arte, perché il disegno si rivolge sia agli adulti sia ai più giovani. La creatività e la poesia che queste opere trasmettono si abbinano ad altri valori molto discussi in questo particolare momento, come il tema della sensibilità ambientale e delle conseguenti azioni concrete da intraprendere per la salvaguardia delle specie protette. Il lupo occupa infatti un posto di primo piano nelle tradizioni popolari dell’Europa, del Mediterraneo, dell’Italia, di Roma e anche dell’Irpinia in particolare.

L’IRPINIA TERRA DI LUPI. L’Irpinia è terra di lupi come rivela l’origine del toponimo da Hirpus che in osco significava lupo e da cui derivò la denominazione di una delle più bellicose tribù sannitiche: gli Hirpini, che adottarono il lupo come animale guida. Ma è anche l’animale che fu ammansito da Guglielmo da Vercelli, fondatore dell’abbazia di Goleto e del Santuario di Montevergine, ragion per cui il santo viene spesso rappresentato in compagnia di un lupo “addomesticato”. Numerose leggende irpine sono legate a questo animale talvolta rappresentato come lupo mannaro collegato ad un’altra figura simbolo dell’Irpinia: la janara, ovvero la donna strega.

UN VIAGGIO IDEALE VERSO I PAESI NORDICI DELL’EUROPA. La mostra intende proporre un viaggio ideale verso i paesi nordici, apparentemente così lontani geograficamente e culturalmente, ma che condividono con la terra irpina l’ammirazione e, allo stesso tempo, il timore per questo animale simbolo. Al lupo sono infatti dedicate le favole e i più suggestivi racconti di metamorfosi del folklore europeo: nel 2018 il lupo è stato scelto come animale nazionale dell’Estonia. Secondo le credenze popolari estoni vedere un lupo porta fortuna. La studiosa di folklore estone Marju Kõivupuu dice: “Per questo a chi parte si augura: “Che tu abbia fortuna sul tuo cammino, e che un lupo ti venga incontro!” L’ammirazione per il lupo come un essere potente e forte nelle condizioni climatiche estreme fatte di lunghi inverni e brevi estati è viva in tutti i paesi del Baltico orientale. Il lupo è un simbolo di sopravvivenza, di confronto con le proprie paure, di collaborazione e convivenza, ma anche della forza e del potere in tante culture in tutto il mondo.

LE LEGGENDE SULLA DONNA LUPA. Nel patrimonio culturale e folcloristico di queste zone sono diffuse in particolare le leggende sulla Donna Lupa. Nell’antica tradizione estone esiste la credenza, secondo cui ogni donna porti dentro di sé lo spirito selvaggio della lupa che crea un’energia potente e vitale e lo esprima a diretto contatto con la natura. Non è un caso che in Estonia nel Medioevo la maggior parte dei processi alle streghe coinvolgessero donne accusate di possedere lo spirito del lupo e la saggezza di questo animale – totem per la gente del Baltico. La lupa sa di essere la matriarca del branco e sa guidare il suo gruppo, e nel contempo può diventare la leader per gli altri, senza timore né complessi, e impara dall’esperienza prendendo cura di se stessa.

LA LUPA BALTICA E L’IMMAGINARIO COLLETTIVO. Spiega Ugo Vuoso, professore di Antropologia Culturale all’Università di Salerno, direttore del CEiC – Centro Etnografico Campano/Istituto di studi Storici e Antropologici: “Pensando alle immagini di donna lupa legate alla nostra cultura mi vengono in mente la Lupa di Verga o la Lupa che allattò Romolo e Remo. Figure di donne non protagoniste della storia chiamate lupe in senso dispregiativo. In che modo la lupa baltica può riabilitare questa immagine? Nel suo famoso libro Donne che corrono coi lupi (1992), Clarissa Pinkola Estès, ispirandosi alla teoria junghiana, fornisce la migliore articolazione e descrizione dell’archetipo del lupo rispetto alla psiche femminile. Donne e lupi avrebbero “in comune” complicità con lo stato naturale, familiarità con il selvatico, amore per gli spazi aperti e le foreste, la caccia, l’accoppiarsi al chiaro di luna e altre forme di sessualità selvagge. Si tratta di caratteristiche che, declinate nelle più varie forme artistiche, si ritrovano in varie culture e molte epoche storiche al punto che possiamo parlarne come di costanti culturali. La scrittrice estone Aino Kallas nel La sposa del lupo (1934), ha raccontato la metamorfosi di un lupo mannaro femmina. La trasformazione si accompagna ai mutamenti di coscienza della donna, la quale scopre la sua identità di lupo che guida il branco”.

LA CURATRICE VIIVE NOOR: «IL LUPO, UN ANIMALE DELLO SPIRITO». Secondo la curatrice della mostra “Correndo coi lupi”, Viive Noor: “Il lupo è considerato un animale dello spirito. È qualcosa che ti rende fiero nel sentire la natura primordiale della propria anima, ricordarsi di esistere come popolo dei boschi, percepire la forte connessione con la propria terra e la natura. Il suo ruolo è quello di riflettere i nostri sentimenti più nascosti, la volontà di essere qualcun altro, un carattere forgiato dalla necessità ma anche dalla fierezza. Guardare negli occhi del lupo vuol dire confrontarsi con noi stessi. Vedere i lati dell’essere umano che non siamo abituati vedere. Abbiamo sempre un lato luminoso e uno fatto di ombre, nel fragile equilibrio cosmico che crea la nostra esistenza”.

LA STORICA DELL’ARTE TIZIANA ACHILLE: «L’ILLUSTRAZIONE PER COLLEGARE REALTÀ E ULTRATERRENO». Secondo Tiziana D’Acchille, storica e critica dell’arte “il mezzo dell’illustrazione appare in questa mostra come il veicolo ideale per un messaggio visivo che si colloca in una dimensione tra la realtà e il mondo ultraterreno. Da sempre il linguaggio dell’illustrazione e del monocromo (molte delle opere in mostra sono in bianco e nero) si adatta alla resa di immagini mentali, oniriche, che ben si descrivono il mondo incantato delle favole, dove le emozioni primarie come la felicità o il terrore arrivano immediate allo spettatore, che risulta immerso in una fanta-realtà, luogo dove risiedono gli archetipi e le narrazioni mitologiche.”

IL PROGETTO
  • Il progetto “Correndo con i lupi” a Frigento è promosso da Comune di Frigento in collaborazione con l’Associazione Italia Estonia, il Centro per la Letteratura Estone per Bambini di Tallinn, il Centro Studi sul Baltico presso l’Università degli studi “La Sapienza” di Roma, il CEiC – Istituto di Studi Storici e Antropologici e il Ministero della Cultura in Estonia, con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali in Italia e dalle ambasciate di Estonia, Lettone e Lituania a Roma.
Orari
  • Dal 18 dicembre 2021 al 16 gennaio 2022 tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 18, il sabato dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20. La mostra è chiusa il 25 dicembre e l’1 e 6 gennaio. Casa della Cultura – palazzo De Leo, Via Roma, 83040 Frigento AV, Italia
Per informazioni

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