Scuola in Alta Irpinia senza dirigenti, in 7 pronti a tornare

La preside Cecilia Colombini interviene dall'Abruzzo: "E' arrivato il momento di modificare il meccanismo di assegnazione delle sedi e consentire alle aree interne della Campania di riequilibrare le reggenze con i vincitori di concorso, per dare stabilità alle scuole e rilanciare la formazione"

La scuola in Alta Irpinia sconta una carenza di dirigenti, che potrebbe trovare a breve una soluzione. In 7 sono pronti a trasferirsi da fuori regione in Alta Irpinia che, con Alto Sannio e Cilento, soffre l’assenza di dirigenti scolastici. Sono pronti a trasferirsi gli stessi dirigenti che hanno vinto il concorso ma sono stati destinati fuori regione e senza poter fare ritorno prima di tre anni. Potrebbero contribuire a risolvere un problema noto delle scuole nelle aree interne, dove gli istituti sono costantemente affidati a reggenze. I dirigenti scolastici vincitori di concorso chiedono la possibilità di restare negli ambiti territoriali in cui sono residenti, ofrrendo alle scuole una guida salda e sicura, pronta a lavorare per investire.

Cecilia Colombini, dirigente scolastico

“Sarebbe auspicabile un intervento legislativo del Ministero oltre che un intervento delle Regioni”, spiega Cecilia Colombini, originaria dell’Alta Irpinia e dirigente scolastico in Abruzzo. Il continuo spopolamento di cui soffrono le aree marginali è ben illustrato dal numero di reggenze che ogni anno si registrano nelle scuole, dalle primarie alle secondarie. In Alta Irpinia l’istituto comprensivo di Calitri non ha un dirigente scolastico da 5 anni; stessa condizione a Bisaccia e Lacedonia. Senza contare le innumerevoli scuole rette da pluriclassi. “Il mutamento di incarico in vigenza di contratto prevede un vincolo di tre anni per chi ottiene l’incarico come dirigente, ma questo vale solo fuori regione. Nel perimetro regionale non ci sono vincoli: chi ottiene l’incarico e l’assegnazione di una sede può chiedere il trasferimento anche dopo un anno. E’ per questo che nelle aree interne non resta nessuno” denuncia la preside Colombini. Le aree marginali rappresentano dunque le sedi meno ambite, quelle che vengono abbandonate in fretta, soprattutto da chi ambisce a lavorare nei grandi centri. “Sarebbe risolvibile se si affidassero le presidenze ai dirigenti scolastici locali. Qui andrebbe inserita la clausola di permanenza per almeno 5 anni alla guida della stessa scuola, per garantire stabilità. Diversamente gli istituti scolastici muoiono, ma non ce lo possiamo permettere perchè è tutto quello che rimane” continua. Cecilia Colombini è fra i 1250 dirigenti che ha preso parte alla mobilitazione di giorni scorsi, per chiedere un intervento diretto al Governo sulla anomalia che si sta consumando sui presidi fuori regione. “Quando abbiamo partecipato al concorso non sapevamo che in Campania non c’erano posti disponibili, e che avevano la priorità i vincitori del concorso del 2011, che stanno entrando quest’anno in ruolo. Le graduatorie devono essere regionali: ci sono tanti campani sparsi in tutta Italia che chiedono di rientrare e c’è bisogno di equilibrare il meccanismo per supportare le aree interne”. Oltre alla preside Colombini altri 7 dirigenti scolastici di nuova nomina sarebbe disposti a rientrare nella scuola in Alta Irpinia per occupare i posti oggi affidati alle reggenze. “E’ arrivato il momento di ripensare la geografia, ma anche di consentire a noi di essere protagonisti attivi dell’offerta formativa, delle esigenze dei territori, di intercettare la domanda di scolarizzazione. L’eccessiva licealizzazione potrebbe rivelarsi improduttiva per chi resta: dobbiamo aiutare i ragazzi a qualificarsi per valorizzare il territorio e consentire loro di restare. Questo ovviamente necessita di un ripensamento della qualità della vita in generale, spinto da questa pandemia, e che deve mirare a rendere vivibile il territorio, con dotazioni infrastrutturali, materiali e digitali, ed altri servizi” conclude. La scuola in Alta Irpinia attende l’entusiasmo di chi è disposto a cimentarsi con la sfida sul futuro.


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