Cafasso: «Pd di Avellino in freezer da due anni, urge ripartire

POLITICA E ISTITUZIONI LOCALI DEVONO DARSI UN'AGENDA DI PRIORITÀ: «RECOVERY FUND, MA NON SOLO: SUL TERRITORIO ECONOMIA FERMA». Il segretario del Circolo 'Moro Berlinguer' di Pratola Serra interviene nel dibattito in corso all'interno del suo partito: «Dobbiamo rimetterci in cammino»

«Il Pd di Avellino è in freezer da due anni, mentre nel frattempo è profondamente cambiato il mondo che conoscevamo. La storia e la responsabilità che caratterizzano questo partito in Irpinia impone di dare risposte subito ai problemi della gente, completando l’iter congressuale avviato nel dicembre 2019, sospeso a causa del lockdown e delle misure di contenimento del virus». Il segretario cittadino del Partito Democratico di Pratola Serra, Luca Cafasso, interviene nel dibattito congressuale esprimendo preoccupazione per la situazione economica e sociale della provincia di Avellino. «Abbiamo completato le procedure di tesseramento nel gennaio scorso, in vista di un congresso che l’emergenza sanitaria ha congelato», spiega. «Nel luglio scorso il segretario nazionale Nicola Zingaretti ha rinnovato il mandato commissariale ad Aldo Cennamo, incaricandolo espressamente di organizzare l’assise dopo le elezioni regionali, garantendo il diritto degli iscritti ad eleggere i nuovi organismi dirigenti. Ora va mantenuto l’impegno assunto con la platea congressuale certificata, agli iscritti, restituendo al partito sui territorio la facoltà di autodeterminarsi nella rappresentanza e nella linea».

Luca Cafasso, Vicesegretario del Circolo Pd di Pratola Serra

«AVELLINO LONTANA DALL’IRPINIA». Luca Cafasso sottolinea da segretario di circolo «la difficoltà che si vive sui territori per questa sospensione democratica». E chiarisce. «Il commissario Aldo Cennamo è riuscito a garantire in estate – con il pieno concorso delle componenti – la coesione massima intorno alla lista per le regionali, che con i suoi candidati ha raccolto un chiaro sostegno degli elettori democratici, eleggendo un consigliere regionale che è espressione politica e numerica di quella unità. Il congresso consente in questa fase ad un ‘Pd di Avellino in freezer da due anni’ di uscire dall’angolo e di realizzare la stessa coesione sul territorio provinciale, permettendo al nostro partito di concorrere alle scelte decisive per il futuro delle comunità locali con gli iscritti, i gruppi dirigenti le rappresentanze istituzionali».

L’AGENDA: «RECOVERY FUND, MA NON SOLO». Per Luca Cafasso «occorre prendere atto della situazione in cui versa la provincia di Avellino, per costruire un progetto in grado di incidere strutturalmente sui fattori di crisi, guardando contemporaneamente oltre l’emergenza sanitaria e le sue conseguenze sul tessuto sociale». Il segretario di Pratola Serra, a questo proposito, puntualizza. «L’Irpinia deve essere in grado di rivestire un ruolo importante nel Piano Nazionale di investimenti per lo sviluppo collegato al Recovery Fund, come motore delle aree interne appenniniche e montane, certo. Dovrà far sentire la propria voce con forza e determinazione nel Mezzogiorno e nel Paese, cosa che oggi sul nostro territorio fanno, supplendo, soprattutto i Vescovi, ma poco i rappresentanti delle istituzioni locali e per niente i partiti, nessuno escluso…». Pertanto, «a quasi due anni dal voto ad Avellino, a tre dalle elezioni politiche, occorre prendere atto che questo territorio è fermo: non cresce, non programma, non ha una visione di futuro. Nei fatti trova un riferimento attento solo nella Amministrazione della Regione Campania, capace su Next Generation e Recovery Fund di pretendere dal Premier e dal Consiglio dei Ministri un confronto vero e di merito sul progetto per il Sud». Cafasso esprime un giudizio netto sull’attuale momento della politica espressione del territorio. «Il declino del Pd in provincia di Avellino, attraversato da tensioni spesso esterne, ha determinato un decadimento della capacità di proposta e programmazione della politica e delle istituzioni locali, in taluni casi lasciate sole a misurarsi con questioni epocali». Di qui, il suo monito, citando Papa Francesco. «Non si può delegare in maniera permanente solo al governo regionale responsabilità che sono anche nostre. Dobbiamo dare il nostro contributo e solo con il congresso avremo la legittimazione e la credibilità per farlo, nell’interesse esclusivo dei nostri concittadini, ispirandoci al messaggio alto del Pontefice, Francesco: vanno superati gli egoismi per ricostruire una comunità che possa camminare insieme guardando al proprio avvenire con fiducia».

Francesco De Sanctis

LA TRADIZIONE E LA RAPPRESENTANZA. Infine, il segretario del Pd di Pratola Serra ricorda la tradizione politica della provincia di Avellino, da alcuni anni rimasta solo negli annali. «Dopo aver contribuito nel Governo, in Parlamento, nelle istituzioni nazionali più alte della Repubblica, a determinare i destini del Paese dagli albori dell’Unità d’Italia, nel ‘900 e anche all’inizio del nuovo millennio, oggi nella provincia di Avellino il partito continuatore delle grandi tradizioni politiche repubblicane non esprime nemmeno una presenza irpina in Parlamento». Per questo, conclude Cafasso, «se il Pd di Avellino oggi è in freezer, è tempo che si scongeli con un congresso celebrato su idee e contenuti, non sulle fazioni, per offrire da subito una guida ai cittadini di una provincia abituata ad essere protagonista.


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