Farese: con il congresso un Pd coeso rilancerà l’Irpinia

"I GRANDI TEMI E L'EMERGENZA ECONOMICA RICHIEDONO IL RITORNO DELLA POLITICA". Il consigliere provinciale guarda al congresso di febbraio e auspica il superamento delle correnti e dei personalismi per dare spazio alle idee e fronteggiare i grandi cambiamenti in corso

Il congresso del Partito Democratico a febbraio è un momento fondamentale per rilanciare il ruolo della politica in provincia di Avellino, afferma il consigliere provinciale Vito Farese. Il rinnovo del consiglio provinciale e le elezioni del presidente, le amministrative in molti Comuni irpini della prossima primavera sono scadenze che si aggiungono ad una agenda fitta di questioni, di grande importanza per il futuro della comunità, spiega Farese. Elenca ad esempio la necessità di confrontarsi sulla modifica dei collegi elettorali introdotta dall’esito del referendum sul taglio dei parlamentari, e l’urgenza di aprire un dibattito in provincia di Avellino sul Recovery Fund. “Un ventaglio di temi che richiedono il protagonismo della politica e del Partito come riferimento per una partecipazione trasversale dei cittadini” auspica il consigliere provinciale del Pd Vito Farese. “Con il congresso siamo in netto ritardo e non sarebbe utile un nuovo tesseramento che allungherebbe i tempi per consentire alla platea di esprimersi sull’organismo” argomenta. “La pandemia deve farci riflettere: bisogna portare avanti le questioni con la massima coesione, ma soprattutto con determinazione, azzerando le divisioni interne. Basti guardare ai risultati incassati in passato per mettere in evidenza che serve coesione politica”.

Vito Farese

“IL PD DEVE TORNARE TRA LA GENTE. GLI ISCRITTI SONO IL RIFERIMENTO CENTRALE”.  Per Farese le parole d’ordine del congresso dovranno essere “unità, autorevolezza, rappresentatività”, per corrispondere alle attese e alle esigenze di chi si è iscritto nel Pd rinnovando la sua fiducia nel progetto di rilancio della democrazia italiana. “E’ arrivato il momento di cercare punti d’incontro fra correnti e mettere da parte i personalismi in modo da far ripartire un partito di cui il territorio ha sentito la mancanza in questi anni difficili” suggerisce il consigliere provinciale. “Si deve pensare al protagonismo del partito e agli interessi del cittadino: questa è una fase di fermento politico che se ben governato potrebbe valorizzare tante potenzialità. C’è spazio per tutti. Ma tutti devono dimostrare di impegnarsi e di far convergere nel partito l’interesse politico. Coinvolgiamo i ragazzi, che sono interessati ma non trovano il giusto spazio. Più che alle quote rosa penserei alle quote junior, per formarli anche sul funzionamento della macchina amministrativa”. Poi c’è la questione delle decine e decine di circoli del Partito Democratico chiuse ai tesserati e al pubblico. Saracinesche chiuse ovunque. “Tenere aperta una sezione comporta costi onerosi, dal fitto alle bollette, e i partiti nè i parlamentari si fanno carico di questa spesa. Senza contare che è venuta meno l’esigenza del confronto diretto: i social e altri mezzi hanno preso il sopravvento”. Il partito come luogo fisico di incontro deve tornare sulla scena. Di qui il consigliere provinciale esprime anche una ferma condanna ai personalismi, interessati alla ricerca dei consensi piuttosto che alla risoluzione dei problemi. “Qualcosa deve cambiare se vogliamo dare un concreto impulso ad una ripresa a grande velocità. Bisogna mettere in rete le idee per fronteggiare una crisi di cui non si avvertono compiutamente gli effetti, ma che è pronta ad esplodere a breve. Abbiamo aperta la partita del Recovery Fund, e l’Irpinia deve essere presente al dibattito. La legge elettorale- il Rosatellum ter- ci mette nell’angolo, e non era certo questa la rivoluzione parlamentare che auspicavamo. Confido nel Governatore De Luca, ma anche nel lavoro dei consiglieri regionali che dovranno fare l’interesse della nostra provincia svestendo le casacche politiche. Vorremmo sentire maggiormente la voce della deputazione irpina” puntualizza.

“L’IRPINIA DEVE RITROVARSI NELL’AUTOREVOLEZZA DELLE PROPRIE ISTITUZIONI”. Per Farese il limite della legge elettorale in Italia è da tempo la distanza tra eletti ed elettori. “I parlamentari non vengono scelti dagli elettori ma dai partiti: la lontananza che si crea è abissale e viene fuori che i partiti nazionali dettano la linea anche per i territori. A livello provinciale invece, si lavora per la prima volta ad un percorso unitario che potrebbe costruire quella unità che abbiamo sempre auspicato. Il rinnovo della carica di presidente è prevista per fine marzo, ma il presidente potrebbe non essere ricandidabile per l’incompatibilità con l’incarico comunale. E’ possibile dunque che le elezioni avvengano in primavera, dopo le amministrative. Ci attende un lungo periodo per programmare e supportare le strategie nazionali e regionali” continua Farese. Nell’ultimo consiglio provinciale, il parlamentino di Piazza Libertà ha espresso ringraziamenti per il personale medico e sanitario che si sta spendendo nell’emergenza Covid, negli ospedali e sul territorio. “Sono stati annunciati vari bandi, fra cui quello sul turismo. Dopo un primo concorso aperto ai ragazzi dai 19 ai 26 anni, a gennaio è previsto un nuovo bando per ulteriori 25 ragazzi. Si offre una opportunità concreta ai ragazzi ma anche al territorio. Dovremo discutere a breve di trasporti e scuole, per consentire a tutti di rientrare fra i banchi e in totale sicurezza. Ritengo che la Didattica a distanza sia stata uno strumento dell’emergenza, ma i giovani hanno bisogno di confrontarsi per crescere”. Poi c’è la tematica ambientale, su cui lo stesso Governo Conte ha investito nel Recovery Fund attraverso il Green New Deal. “Dovremo impegnarci ad assumere impegni importanti sulle misure che prevedono risparmio energetico e salvaguardia ambientale: per troppi anni l’Irpinia è stata terreno fertile per chiunque” conclude.


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