Monteverde villaggio accessibile: borgo interamente cablato pronto a Natale

Giunge al traguardo l'investimento innovativo del Comune pluripremiato in Europa. Ecco il profilo del borgo digitalizzato

Entro la fine dell’anno sarà una realtà il progetto Monteverde villaggio accessibile. Si completano in questi giorni i lavori del primo borgo irpino e campano interamente cablato. Entro poche settimane il Comune sarà in grado di ospitare fino a 80 persone con disabilità grazie al completamento dei lavori di cablaggio in fibra ottica che lo rendono compatibile e confortevole universalmente.

Monteverde villaggio accessibile. Già insignito del titolo di città più Accessibile d’Europa

Il “villaggio accessibile” presentato da Smart Rural 21 dell’Unione Europea rappresenta nelle intenzioni della amministrazione locale una sfida tecnologica per la crescita culturale, sociale ed economica non solo per l’Alta Irpinia ma per la Campania interna. Grazie ai riconoscimenti già ottenuti in sede europea, Monteverde si è imposta come un riferimento del Mezzogiorno nel Continente, perchè offre anche a turisti e visitatori con significative disabilità di poter vivere un soggiorno in totale autonomia e sicurezza. In una fase storica e drammatica come quella dell’emergenza pandemica, il Villaggio Accessibile si segnala come una risorsa preziosa, perchè promette un turismo libero e sicuro per 365 giorni all’anno. Tutto a portata di click in tempo reale e sul posto. Sarà la grande novità dell’estate 2021, quando certamente Monteverde sarà inserita fra le mete turistiche europee a prova di barriera. Un borgo rinomato per la sua bellezza e il suo fascino, in una zona incontaminata di grande interesse naturalistico dell’Alto Ofanto, oggi si apre all’utenza anche per l’avanguardia tecnologica dei propri servizi di accoglienza.

MONTEVERDE VILLAGGIO ACCESSIBILE, IL PROGETTO. La costruzione del villaggio accessibile ha previsto l’adattamento fisico e digitale di un borgo rurale, ora capace di accogliere “una maggiore diversità di visitatori, con particolare riferimento alle persone con diverse tipologie di disabilità fisiche (ipoudenti, non vedenti, persone con disabilità motoria), al fine di attirare più turisti e sviluppare una cultura della diversità e dell’accoglienza a livello locale” si legge nella presentazione ufficiale. I lavori infrastrutturali infatti hanno riguardato la rimozione delle barriere architettoniche dalle vie principali del paese; i percorsi tattili per dare la possibilità ai non vedenti di muoversi in autonomia nel villaggio e sui sentieri all’aperto; la installazione di sensori e un sistema ICT basato su identificazione a radiofrequenza e hotpost wi-fi per inviare informazioni turistiche e di altro tipo a persone non vedenti e ipoudenti sui loro smartphone; e infine, uno spazio di alloggio creato o adattato per i visitatori con disabilità fisiche e le loro famiglie.

Monteverde nella rete europea dei Comuni accessibili

Tutte le azioni implementate creano “una cultura dell’inclusione e della tolleranza, creando nel contempo nuove opportunità di lavoro per i giovani locali, concentrandosi su un tipo specifico di turismo e promuovendo una migliore qualità degli spazi pubblici e dei servizi ICT per tutti i residenti”. Oltre all’abbattimento delle barriere architettoniche, è stato realizzato l’albergo comunale e che sarà gestito da una cooperativa locale, con percorso esterno, storico e religioso; la riqualificazione della piazza e dell’area camper. Infine la installazione del sistema di identificazione a radiofrequenza e banda larga. Già negli ultimi anni a Monteverde il turnover di bar, ristoranti e hotel è aumentato notevolmente, grazie all’afflusso di turisti. Oltre all’albergo comunale che dovrà creare nuova occupazione lungo la filiera dei servizi direttamente collegati all’ospitalità e ai servizi per i turisti, sono previste anche attività di formazione. Senza contare la sensibilizzazione della cittadinanza all’accoglienza, e una trasformazione della vivibilità utile anche agli anziani del posto.

Monteverde durante lo speciale realizzato dalla Rai per il programma “Alle falde del Kilimangiaro”

All’incrocio fra Campania, Puglia e Basilicata, dunque, si sperimenta una innovazione sul fronte turistico nel cuore del Mezzogiorno destinata a rappresentare un modello di sviluppo per i piccoli Comuni della dorsale appenninica italiana.


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