Biancaniello: dal sisma il modello di uno sviluppo da completare

Il Capogruppo della minoranza nel consiglio comunale di Nusco interviene in occasione del quarantennale del terremoto in Campania e Basilicata

Il Capogruppo di minoranza nel consiglio comunale di Nusco, Francesco Biancaniello, interviene con una nota in occasione del quarantennale del terremoto in Campania e Basilicata. Lo fa con un messaggio che rappresenta anche un monito a ritrovare la necessaria coesione per superare la nuova emergenza, quella pandemica. Chiede che il ricordo della tragedia del terremoto dell’80 rappresenti anche la «celebrazione delle cose positive che ne derivarono, utili a rafforzare il sentimento di unità, di solidarietà e di sinergia di cui oggi se ne sente tanto il bisogno». Per Biancaniello dopo il sisma del 1980 si sono gettate le basi di un modello di sviluppo da completare. Di seguito il suo intervento.


La memoria del terremoto degli anni 80 in Irpinia

di Francesco Biancaniello | Capogruppo di “Ricominciamo da Nusco”

Francesco Biancaniello

Ricordare un avvenimento così tragico per la nostra terra è importante non solo per onorare la memoria delle vittime che ci furono ma anche per riflettere su quanto avvenuto in questi quaranta anni. Dal pesante impatto a livello economico e sociale che quella immane catastrofe causò, ne siamo usciti con un percorso non privo di errori e di scelte sbagliate. Da quella tragedia ne siamo comunque usciti, siamo riusciti cioè a superarla ponendo le basi per un modello di sviluppo che bisogna portare a termine. Lo sviluppo non è andato di pari passo con la ricostruzione. La partita non è ancora chiusa!
Ebbene con la consapevolezza di dover completare l’opera, avendo superato avvenimenti più difficili, affrontiamo con maggior coraggio il presente, particolarmente, gravoso per la situazione emergenziale che stiamo vivendo ed iniziamo a programmare il nostro futuro fiduciosi che tutto passerà! Quindi, la memoria è la precondizione per superare le avversità, con la consapevolezza che è fondamentale, già da ora, dotarsi di progetti lungimiranti che sappiano fare tesoro degli errori commessi. L’esperienza del passato, sebbene gravosa e tragica, è sempre di insegnamento per poter operare meglio e bene. Dunque, il ricordo della tragedia del terremoto dell’80 anche come celebrazione delle cose positive che ne derivarono, utili a rafforzare il sentimento di unità, di solidarietà e di sinergia di cui oggi se ne sente tanto il bisogno. Tanto più oggi necessario per superare ancora una volta il momento difficile del presente, ispiratore di fiducia per il prossimo futuro. Alla ricerca di un cambiamento non solo di normalità ma di progresso fondato su solide basi appunto di memoria, di conoscenza e di programmazione.


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