De Luca boccia il Dpcm: «Campania ad alto rischio». Appello ai Sindaci: stop assembramenti nel week end

«LA FASCIA GIALLA POSSIBILE BOOMERANG, SERVE GUARDIA ALTISSIMA». Il Presidente della Giunta Regionale della Campania esprime dissenso per la linea scelta dal Premier per contenere il contagio: «Si assumerà il Governo la responsabilità sanitaria e sociale conseguente alle sue scelte, sempre ritardate, e sempre parcellizzate»

Il Governatore Vincenzo De Luca De Luca boccia il Dpcm in vigore dal 6 novembre. Intervenendo con una dichiarazione diffusa alla stampa il Presidente della Regione lo considera lacunoso e tardivo, perchè interviene con misure preventive quando l’epidemia è ormai diffusa su tutto il territorio nazionale. Inoltre, contesta al Governo di non aver accolto le richieste in materia di ristori alle famiglie e alle imprese, congedi parentali e regole efficaci sul territorio nazionale. «Queste richieste non sono state accolte. Si assumerà il Governo la responsabilità sanitaria e sociale conseguente alle sue scelte, sempre ritardate, e sempre parcellizzate». A queste considerazioni sul piano generale, aggiunge la preoccupazione per l’inserimento della Campania nella fascia gialla, quella a rischio più contenuto rispetto alla arancione e alla rossa.

Il Governatore della Campania, Vincenzo De Luca in conferenza stampa

«NESSUN RILASSAMENTO E MISURE NAZIONALI UNITARIE». «Le decisioni del Governo sulla divisione in zone epidemiologiche dell’Italia hanno creato problemi del tutto prevedibili», dichiara attraverso una nota. Rimango convinto della necessità di misure nazionali unitarie, anche più rigorose, per una azione più efficace di contrasto al Covid, a fronte di una diffusione sostanzialmente omogenea del contagio» perché, «per quello che ci riguarda, sarebbe fuori luogo ogni atteggiamento di autoconsolazione e di rilassamento». La fascia gialla non rispecchia la vera condizione di pericolo in Campania, spiega: «La situazione è pesante. E si rischia ora un paradosso: che chi è in zona rossa o arancione fra un mese riapre tutte le attività, avendo frenato il contagio; e chi oggi chiude gli occhi, dovrà bloccare tutto nel periodo natalizio».

«PER CONTENERE IL VIRUS SERVE LA RESPONSABILITÀ DEI CITTADINI». De Luca fa appello al senso di responsabilità dei cittadini. «Deve essere chiaro che da oggi in poi saranno decisivi i comportamenti dei concittadini. Il contagio non scomparirà da solo. E il rischio di avere situazioni drammatiche è dietro l’angolo. Comportamenti irresponsabili, ancora largamente presenti nei nostri territori, rischiano di pregiudicare tutto e di far saltare due dati per noi decisivi che stiamo difendendo con l’impegno straordinario di tutto il personale sanitario: una presenza contenuta nelle terapie intensive, e un numero contenuto di persone che perdono la vita in relazione alla popolazione residente».

LA CAMPANIA ESPOSTA AL RISCHIO DEL CONTAGIO: EVITARE ASSEMBRAMENTI NEL WEEK END. Ho detto, e ripeto, che dobbiamo considerarci la realtà più esposta, e che dobbiamo adottare prima di altri, e con più rigore, le misure necessarie. Invito i Sindaci a predisporre da oggi la chiusura dei lungomare e di parte dei centri storici nei fine settimana. Non possiamo tollerare che ci siano, in questa situazione, migliaia di persone che vanno a passeggio come se niente fosse.  Invito a predisporre attività di controllo e di sanzione per chi ancora oggi, gira senza mascherina». A questo proposito, «sollecito infine il Governo a decidere misure immediate per i congedi parentali o i bonus baby-sitter per le mamme impegnate nella cura dei bambini più piccoli. Per il resto, attendiamo di vedere e valutare le misure di ristoro economico annunciate dal Governo, chiarendo da subito che la proroga dei termini ordinari per versamenti Iva e ritenute, non può che essere una misura di carattere generale». Ieri il Governatore aveva espresso una valutazione critica delle misure proposte dal governo.


Il Dpcm

PERPLESSITÀ RISPETTO AL DECRETO E ALLE SUE INCONGRUENZE, DE LUCA BOCCIA IL DPCM. Il Presidente De Luca contesta innanzitutto il merito del provvedimento. «L’ultimo dpcm stabilisce il blocco della mobilità dalle 22 alle 5. Sembra francamente che sia una misura più che contro il Covid, contro il randagismo, visto che non interessa il 99 per cento dei cittadini», osserva. «Ma la cosa grave è che, nel frattempo, non si decide nulla rispetto alle decine di migliaia di persone che, nei fine settimana, nelle domeniche, si riversano in massa sui lungomari e nei centri storici, senza motivi di lavoro o di salute, e nell’assenza di ogni controllo».

Il Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina

«CHIUDONO LE SCUOLE UN MESE DOPO LA CAMPANIA. COSA È  AMBIATO DA QUANDO LO ABBIAMO DECISO NOI?». Sulla scuola affonda il colpo più duro: «Ci si domanda inoltre, cosa sia cambiato rispetto ai due mesi passati, nel corso dei quali il ministro della Pubblica Istruzione ci ha ripetuto che mai e poi mai si sarebbe chiusa l’attività all’interno delle scuole. Si sono perse settimane preziose e nel frattempo sono aumentati in modo pesante i contagi anche nella fascia 0-18 anni. In più, si prevede per i bambini delle elementari l’obbligo di indossare in classe la mascherina. E’ francamente sconcertante».

«Far correre il Mezzogiorno con 123 miliardi», il Piano per il Sud ha i soldi. Nella foto, da sinistra: il Ministro Giuseppe Provenzano, il Premier Giuseppe Conte, il Ministro Lucia Azzolina

«NEL DPCM ANCHE MISURE UTILI, MA MANCANO I CONTROLLI E CAMBIANO TROPPO SPESSO LE DISPOSIZIONI: AI CITTADINI NON SI TRASMETTE LA GRAVITÀ DELLA SITUAZIONE». Il Governatore De Luca boccia il Dpcm, che non considera completamente sbagliato. Il problema che individua riguarda la linea del Governo. «Si trovano nel dpcm anche misure utili e significative. Ma è evidente la linea generale assunta dal Governo: anziché scegliere in modo chiaro la linea della prevenzione del contagio, si sceglie di intervenire dopo che il contagio è esploso. È una linea poco responsabile e soprattutto poco efficace dal punto di vista dei risultati. Con l’aggravante di questo calvario di disposizioni, parziali e a getto continuo, che crea sconcerto fra i cittadini, divisione tra le categorie, tensioni sociali. In più non si è data a tutti i cittadini la percezione della drammaticità della situazione, spingendo tante persone, anche per la mancanza di controlli rigorosi ed efficaci, verso comportamenti di lassismo o di vera e propria irresponsabilità».

«TUTTE LE RICHIESTE PRESENTATE DALLA CAMPANIA NON ACCOLTE: IL GOVERNO SI ASSUME LE RESPONSABILITÀ DI FRONTE AL PAESE E AI CAMPANI». Infine, «avevamo chiesto al Governo tre cose precise: misure immediate di ristoro o di detassazione; congedi parentali per le madri lavoratrici dipendenti, con retribuzione piena e bonus baby sitter per le lavoratrici autonome; misure omogenee e semplici su tutto il territorio nazionale, dato che il contagio è ormai diffuso in tutto il paese. Queste richieste non sono state accolte. Si assumerà il Governo la responsabilità sanitaria e sociale conseguente alle sue scelte, sempre ritardate, e sempre parcellizzate.


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