L’addio all’architetto Roberto Vanacore dai suoi studenti in alcuni sentiti e toccanti messaggi resi pubblici in queste ore, subito dopo il rito funebre presso la chiesa di Santa Maria a Montesanto, a Napoli. Professore associato di composizione architettonica e urbana (SSD ICAR 14), ha insegnato Architettura e Composizione Architettonica.
È stato membro del collegio dei docenti del dottorato di ricerca in Ingegneria delle strutture e del recupero edilizio e urbano ed ha tenuto lezioni presso il corso di dottorato in Rischio e sostenibilità nei sistemi dell’Ingegneria civile, edile e ambientale. Studioso e di ricercatore, lascia un patrimonio di studi scientifici, frutto di una attività sia in Italia (CNR, Dipartimento di Progettazione Urbana e Dipartimento di Progettazione Architettonica ed Ambientale-Università di Napoli Federico II) che all’estero (Technische Universität München).
Tra il 2003 e il 2005 è il curatore, presso la Facoltà di Architettura di Napoli, dei cicli di conferenze “Il Pensiero e il Progetto”, a cui partecipano alcuni tra i più significativi esponenti della cultura architettonica europea, come Benedetta Tagliabue, Francie Houben, Manfred Ortner, Gonçalo Byrne, David Chipperfield, Joseph Rykwert, Livio Vacchini, Peter Kulka, Xaveer De Geyter, Nicola Di Battista, Petra Kahlfeldt, Peter St John, Hilde Léon, Annette Gigon, Tony Fretton, Wiel Arets, Bruno Reichlin, si legge nei cenni biografici dell’Università di Salerno. Autore di diverse pubblicazioni nell’ambito del settore della composizione architettonica e urbana, per lungo tempo ha fatto parte del consiglio scientifico del corso di master di II livello in “Progettazione d’eccellenza per la città storica” presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Napoli Federico II. In questo percorso professionale, il professor architetto Roberto Vanacore ha trovato il tempo dal luglio 2013 al novembre 2014 di fare l’Assessore all’assetto urbano e alla riqualificazione del Comune di Avellino. Ma le sue capacità lo avevano portare ben prima a fornire un prezioso contributo alla città di Avellino, agli albori della pianificazione della riqualificazione e della rigenerazione urbana in Irpinia, nata con il Contratto di Quartiere per Quattrograna Ovest, lanciato dal compianto ingegnere Domenico Fraternali.
Ciao maestro Roberto Vanacore
Il saluto degli studenti di Ingegneria Edile-Architettura dell’Università degli studi di Salerno
Ancora sconvolti e toccati, vogliamo oggi provare a ricordare una persona che per tutti noi è stata molto più che un semplice professore: una persona buona, attenta, sempre disponibile, mai fuori luogo, una persona che con garbo ha saputo sempre approcciarsi a noi studenti col sorriso, ha saputo trasmetterci il suo sapere e le sue conoscenze. Da oggi, ancora di più, faremo tesoro di tutti i suoi insegnamenti e custodiremo in maniera preziosa tutte le sue lezioni. Grazie per tutte le opportunità che ci ha offerto, grazie per tutti i consigli, se oggi siamo qui, è anche grazie a lei. La ricorderemo sempre, è stato un onore per noi averla come maestro.
I messaggi
Caro professore
Grazie per tutti i suoi insegnamenti,
Grazie per ogni parola di conforto,
Grazie per aver creduto nei suoi allievi,
Grazie per la sua costante presenza e cordialità,
Grazie per averci sempre accolti con un sorriso in aula e per i corridoi,
Grazie per tutto ciò che ha piantato in me: fiducia e passione.
Averla come Maestro tra i banchi e di vita è stato un immenso onore.
Avrò sempre un caro ricordo di lei. Buon viaggio maestro.
Simona Cucciniello
Grazie Prof Vanacore per essere stato non solo un maestro di scuola, ma anche maestro di vita.
Raffaele Vietri
Un professore unico nel suo genere, con un animo gentile e sempre pronto a darti un consiglio… non dimenticherò mai i suoi insegnamenti e le sue critiche che mi hanno fatto crescere tanto… una persona meritevole di ammirazione anche se per molti passava quasi inosservato vista la sua riservatezza… lo porterò nel cuore … e se oggi so qualcosa sull’architettura devo tantissimo a lui.
Francesco Pisani
Di solito non mostro i miei pensieri e sentimenti, ma oggi credo sia mio dovere, in qualità di Allieva, ringraziare, ricordare e testimoniare l’animo buono, la forza indiscussa e le parole giuste che un grande Maestro mi ha mostrato.
Un Maestro che ha sempre dato tutto sé stesso per l’insegnamento, non solo didattico ma anche di vita, creava opportunità e ricordi mettendoli a disposizione di tutti, suoi studenti o meno.
Un Maestro che con i suoi modi pacati riusciva a trasmettere dubbio e fascino, ciò che serve per dare passione e stimolo d’interesse.
Un Maestro che sapeva ascoltare, dalle grandi vedute.
Un Maestro che sarà sempre nel mio cuore e nei miei ricordi.
Addio, Professore Roberto Vanacore.
Carmela Caliano
Un Professore umano e pacato come pochi, capace di trasmettere le Sue idee e al tempo stesso incoraggiare quelle degli studenti per quanto diverse (non dimenticherò che è stato l’unico ad appoggiarci quando gli presentammo un progetto con scale a pianta triangolare definendolo “alla Escher”).
Ci ha lasciato troppo presto un uomo dotato di grande sensibilità, un insegnante valido e competente.
Buon viaggio, Professore
Isabella Spagnuolo
“Abito-abitare-abitudine”
L’etimologia delle parole ci aiuta ad approssimarci al mondo che ci circonda, del quale Lei é stato attore protagonista in qualità di Maestro di architettura e di vita.
“Habere” – questa una delle Sue prime parole appuntate durante le mie prime lezioni all’università – in latino significa “avere, possedere” e da questo verbo derivano “habitus”, che indica l’aspetto esteriore, la qualità, la caratteristica, e, ovviamente “habitare”.
Lei ha sempre posseduto l’attenzione e il rispetto di ogni Suo studente e l’affetto di ogni Suo collega. D’altro canto, aver noi posseduto il Suo tempo e possedere oggi i Suoi insegnamenti ci rende essere umani più grandi e consapevoli.
Conserverò sempre gelosamente il mio ricordo di Lei, dei Suoi modi cortesi, delle Sue spiegazioni del mondo con gli occhi rivolti sempre al cielo.
Che possa quest’ultimo averLa accolta come l’anima più gentile e che possa la terra esserLe lieve. Non sarà dimenticato.
Flora Arrichiello
Un uomo di grande saggezza e cultura. Mi ha insegnato tutto ciò che so di architettura trasmettendomi il suo amore per questa professione. Ci mancherà tantissimo.
Laura Giorgia Sorano
Mi piace ricordarla con questa foto che ha scattato lei stesso.
Un angolo di cielo africano che riesce a trasmettere la stessa tranquillità che sapeva trasmettere lei, una decisa pacatezza.
Oggi la terra ha perso una persona buona.
Custodirò per sempre il suo ricordo e il suo insegnamento,
buon viaggio professor Vanacore.
Angela Gaita
Il professore Vanacore non era un professore come tanti, era una persona buona, gentile, pacata, sempre disponibile con noi studenti, attenta alle nostre esigenze, sempre pronta a spronarci, a incoraggiarci ed aiutarci. È per questo che oggi per me è difficile accettare la notizia della sua scomparsa. Non è stato solo un professore, il suo modo di essere e di fare sono stati e resteranno per me un insegnamento ed un esempio. Custodirò in maniera preziosa le sue lezioni, i suoi innumerevoli consigli, perché è stato parte della mia crescita e sempre lo sarà.
Abbiamo perso un professore dal valore enorme, ma posso ritenermi fortunata e onorata di aver avuto una persona come lui come maestro.
Grazie per tutto quello che ha fatto per me, per noi. Qui la ricorderemo sempre.
Arrivederci prof.
Liliana Cecere
Ho ripensato al mio primo anno di università, disorientata e a digiuno di tutto ciò che fosse progettazione ed architettura. Vanacore fu il primo professore a invitarci ad uscire dallo schema preconfezionato del “faccio solo ciò che serve all’esame”, il primo a smontarlo lezione dopo lezione, il primo a riaccendere la fiamma del pensiero critico, il primo a stimolare la nostra curiosità, a farla diventare famelica di immagini, suggestioni, parole…quelle delle riviste o dei libri. È grazie a lui che ho iniziato a leggere di architettura e ad appassionarmi a quello che oggi è diventato il mio lavoro.
Come ho letto anche nelle parole di molti altri, è stato pungolo e ispirazione vera. Ne ricorderò sempre il garbo, l’umanità, oggi rara, una conoscenza sconfinata mai ostentata.
Ho vivido ancora un ricordo.
La felicità nel suo sguardo ad un incontro con Settis, fiero di vederci là anche senza obbligo di presenza ma per il piacere di ascoltare. Ricordo di averlo ringraziato per quell’opportunità, frutto del suo spendersi sempre affinché la cultura dei grandi maestri non fosse ultimo baluardo ma pane quotidiano nel nostro percorso.
Sarò per sempre grata di essere stata sua allieva.
Alessia Amore
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