Vincenzo De Luca a Morra De Sanctis: liberiamo il Mezzogiorno dalla doppiezza di una politica opportunista

LA SFIDA AI PARTITI (TUTTI) E AL PREMIER 'MERIDIONALE' CONTE: VEDREMO SUL RIPARTO SANITARIO DA CHE PARTE SI SCHIERERÀ. Questa mattina il conferimento della cittadinanza onoraria con una cerimonia ripresa anche in streaming. L'elogio di Francesco De Sanctis «un italiano che parla del nostro futuro»

Vincenzo De Luca a Morra De Sanctis riceve la cittadinanza onoraria

Il Presidente della Giunta regionale della Campania Vincenzo De Luca a Morra De Sanctis ha ricevuto oggi, giovedì 20 agosto, la cittadinanza onoraria. Presso la Sala Convegni del Castello Biondi-Morra ha ricevuto il riconoscimento come segno di apprezzamento e ringraziamento per il suo operato in favore delle Aree Interne e, in particolare, per l’intitolazione a Francesco De Sanctis della sala che a Napoli ospita nel prestigioso Palazzo Santa Lucia la giunta regionale.

Vincenzo De Luca a Morra De Sanctis riceve la cittadinanza onoraria

Nell’occasione, il Governatore della Campania ha ribadito l’elogio di Francesco De Sanctis, pronunciato in occasione del Bicentenario celebrato a Napoli. Ma ha caricato di riferimenti politici alla attuòità anche di questi giorni le sue parole, lanciando un segnale preciso al Nazareno, avvertendo il Partito Democratico dei Nicola Zingaretti e degli Andrea Orlando. «De Sanctis è stato un letterato che ha contribuito a costruire la cultura nazionale italiana con i valori, l’idealità, la coerenza», ha premesso. «Non va considerato un uomo del passato, ma è con le sue idee e il suo insegnamento un protagonista del futuro per il Mezzogiorno e il Paese». De Luca lo ha definito «il modello su cui costruire la nuova classe dirigente», in un Sud che ha descritto «povero di uomini liberi in una politica» che «raccoglie opportunisti ebbri di avidità del potere». Quello descritto dal Governatore è un Mezzogiorno lasciato solo da trasformisti troppo ambiziosi per poter difendere gli interessi delle genti meridionali dai poteri forti ed equilibri storici, quelli che hanno reso marginale il Sud d’Italia nel processo di integrazione europeo in questi ultimi trent’anni, ha affermato in sostanza.

Vincenzo De Luca a Morra De Sanctis riceve la cittadinanza onoraria

Di fronte alla platea degli amministratori locali, ad autorevoli esponenti delle istituzioni regionali e provinciali avellinesi, molti dei quali espressione del Partito Democratico, Vincenzo De Luca ha lanciato un segnale preciso alla politica nel suo complesso, ma certo non è sembrato assolvere nessuno, soprattutto quando rispondendo alle domande dei cronisti ha rivendicato la propria indipendenza: «Sono un uomo libero, per il quale la verità conta più delle bandiere di partito».

 

Vincenzo De Luca a Morra De Sanctis riceve la cittadinanza onoraria

IL MEZZOGIORNO PRIGIONIERO DELLA DOPPIEZZA DI UNA POLITICA OPPORTUNISTA E TRASFORMISTA. Rispondendo ai cronisti che lo incalzavano sulla imminente chiusura delle liste regionali, Vincenzo De Luca ha risposto parlando di Francesco De Sanctis, «modello da seguire per il Mezzogiorno se vuole liberarsi dalla doppiezza della politica opportunista». I passaggi sono stati impietosi. «De Sanctis è stato il più critico rigoroso del trasformismo, una malattia antica di cui non ci siamo liberati», ha spiegato. De Sanctis si contrapponeva con i valori e le idee a chi «viveva e vive di doppiezza e opportunismo, interpretando l’impegno politico come clientela e gioco di potere totalmente privo di idealità e di valori», ha sottolineato, affermando che questa degenerazione della politica italiana se possibile si è aggravata. «Riteneva la coerenza il valore è principale», ha puntualizzato, rimarcandone la penuria oggi. Ma non è solo la politica da mettere sotto accusa. De Luca condivide del ministro storico dell’Istruzione italiana le critiche a quella che definiva «la borghesia in maschera che viveva di finzioni», mentre l’Italia cresceva ipocritamente e opportunisticamente facendo finta di non vedere l’illegalità di massa».

«CLASSI DIRIGENTI (NON SOLO NEL SUD) DEBOLI E INCAPACI». I GIOVANI RECUPERINO GLI ESEMPI AUTOREVOLI DELLA STORIA ITALIANA. In questo scenario descritto dal Governatore con grande amarezza, spicca il giudizio netto per quella che oggi descrive come una classe dirigente autoreferenziale nel Mezzogiorno, ma non solo nel Sud. «Avere avuto un ministro come il De Sanctis e pensare a ciò che abbiamo oggi ci getta nell’angoscia…». L’attualità di Francesco De Sanctis consiste per De Luca in un pensiero che fotografa il malessere profondo della democrazia italiana di questi anni, stanca e a rischio di involuzione. In questo buio che sta avvolgendo il Paese, «De Sanctis è una luce», che offre un approdo ai giovani. «È un punto di riferimento ideale per la politica come militanza attiva, come difesa di valori umani permanenti, come garanzia di coerenza». De Sanctis incarna «il rifiuto rigoroso alla logica della clientela», offrendo alle nuove generazioni e a noi stessi «un messaggio di una attualità impressionante». Per De Luca il ministro irpino protagonista del Risorgimento è un autore, un pensatore, un maestro, che ha lasciato pagine di futuro da «rileggere nelle scuole», riflessioni su cui far appassionare i giovani, anche per la straordinaria lezione letteraria che costituisce un patrimonio culturale disponibile per tutti attraverso la lettura dei suoi scritti.

LA DEMOCRAZIA ITALIANA RISCHIA DI SCOMPARIRE AL CREPUSCOLO. In un passaggio, il Governatore ricorda ciò che De Sanctis ben sapeva: la storia è scritta dai vincitori e la fine della democrazia italiana va fronteggiata con la consapevolezza che una volta persa sarà difficile recuperarla. «Il Mezzogiorno rischia di pagare il prezzo maggiore, non disponendo oggi di una classe dirigente in grado di tutelare i diritti e gli interessi».

SFIDA AL PREMIER CONTE: «VEDREMO SE DA MERIDIONALE SCRIVERÀ UNA PAGINA DI GIUSTIZIA PER LA CAMPANIA AL TAVOLO DEL CONFRONTO SUL RIPARTO SANITARIO». Vincenzo De Luca ha concluso ricordando che sono gli atti a definire l’efficacia di una politica, non i proclami. In questo scenario, dopo aver preso le distanze da tutta la politica, ha risposto alla domanda di un cronista sul futuro del Mezzogiorno. De Luca ha ricordato il proprio impegno per sfidare il Paese sull’efficienza in campo sanitario con l’emergenza coronavirus, sul piano della innovazione economica e delle riforme, puntando l’indice contro chi oggi si arroga il diritto di parlare per il Mezzogiorno. «Vedremo al tavolo del confronto sul riparto dei fondi per la Sanità, se il gap tra Campania da un lato, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Lazio dall’altro vedrà schierarsi qualcun altro come me contro la vergogna nazionale consumata da decenni ai danni dei cittadini campani…». Un riferimento anche al Premier Giuseppe Conte, ma non solo. Tra i leader politici riconducibili alle regioni citate non mancano i vertici di Lega, Pd e Fratelli d’Italia. «Qui misureremo il meridionalismo di tutti. Vedremo chi avrà il coraggio della libertà, vedremo chi stabilirà un parametro pro capite uguale dal Piemonte alla Sicilia: per ora questa battaglia tranne De Luca non l’ha fatta nessuno oggi o ieri».

Vincenzo De Luca a Morra De Sanctis riceve la cittadinanza onoraria

DIRETTA SUGFLI SCHERMI. Per le norme di contenimento del coronavirus non sarà possibile consentire l’accesso a tutti i cittadini, che potranno tuttavia seguire Vincenzo De Luca a Morra De Sanctis a distanza, assistendo e partecipando attraverso la ripresa video dell’evento, che sarà trasmessa da schermi allestiti per l’occasione.


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