Il Tar ha bloccato il progetto di un Parco eolico parzialmente nei confini della Riserve Naturali Foce Sele Tanagro sui territori dei Comuni di Valva e Calabritto. «Piena soddisfazione nella sede di Contursi Terme dell’Ente Riserve Naturali “Foce Sele – Tanagro” e «Monti Eremita Marzano» dopo la pronuncia favorevole del T.A.R. che pone fine ad un contenzioso che vedeva l’Ente contrapposto alla Società Valva Enerigia srl (ex Marant) rispetto alla realizzazione di un parco eolico parzialmente interno al perimetro dell’area protetta da edificare nel comune di Valva, con opere connesse nel comune di Calabritto, in una zona adiacente al fiume Sele», si legge in una nota diffusa dall’Ente Riserve.

Antonio Briscione, presidente dell’Ente Riserve ‘Foce Sele Tanagro’

LA SENTENZA. Nel dettaglio, «la sentenza n° 00911/2020 decreta l’impossibilità di procedere all’installazione delle pale eoliche e attesta l’irrimediabile venir meno della vigenza dei provvedimenti autorizzativi all’intervento». Per Antonio Briscione, presidente dell’Ente Riserve, si tratta di «una bellissima notizia per l’intero territorio». E spiega. «Con il Sindaco e l’Amministrazione comunale di Valva abbiamo fatto un ottimo lavoro di squadra. Il Tar ha confermato la nostra linea. Tutte le autorizzazioni erano scadute e in nessun modo poteva essere consentita la realizzazione di un’opera dall’altissimo impattato su un’area di pregio naturalistico limitrofa al fiume Sele». Briscione sottolinea che non si intende ostacolare o sviluppo dell’energia rinnovabile. «Gli impianti di energie rinnovabili sono una ricchezza da sposare, non da avversare. Ma la scelta dei luoghi in cui consentire la nascita di questi impianti è determinante. Nel caso di Valva, i problemi erano due: assolutamente infelice la scelta dei luoghi, inaccettabile il tentativo di voler procedere comunque, pur non avendo mai ricevuto dall’Ente Riserve alcun nulla osta, essendo vietata in area protetta la realizzazione di questa tipologia di opere».

Al via il Contratto di Fiume per il Sele-Tanagro-Calore

IL PROCEDIMENTO. La storia del procedimento ha avuto inizio nel 2018, quando l’Ente Riserve ha depositato per tramite dell’Avvocato De Vita un ricorso al Tar contro la società Valva Energia s.r.l. Motivo del contendere, «l’aver rilevato il via libera alla costruzione di un impianto eolico da 30 MW in zona sottoposta a tutela ambientale e facente parte di area S.I.C. (Sito di Importanza Comunitaria)», si legge nel comunicato dell’Ente riserve. «L’autorizzazione dalla Regione era stata ricevuta nel 2008, attraverso diversi decreti regionali e l’acquisizione dei pareri favorevoli dei vari Enti, senza però interpellare l’Ente Riserve, così come invece prevedono gli obblighi di legge. Nel 2011 l’impresa era stata autorizzata all’esproprio dei terreni, senza mai far partire i lavori. Nel 2016 la Valva Energia aveva ottenuto una prima proroga, a maggio 2018, per la messa in opera dell’impianto, alla quale nuovamente non aveva fatto seguito alcun intervento, fino ad arrivare ad un seconda dilazione dei tempo per gli espropri».

Tar Campania sezione di Salerno

«LA DECISIONE DEL TAR RAPPRESENTA UN PRECEDENTE IMPORTANTE». La sentenza del Tribunale Amministrativo ribadisce un principio, spiega Briscione.  «Ora massima attenzione a quanto avverrà nel prossimo futuro», avvisa Briscione. «All’interno del territorio dell’Ente opere di questo tipo sono vietate. Avevano pensato di poter evitare problemi rimuovendo semplicemente le pale ricadenti all’interno della perimetrazione della Riserva, tenendosi poco fuori dalla stessa. Siamo invece riusciti a tutelare anche le zone limitrofe». Rievocando gli incontri con le popolazioni di Valva e Calabritto, ricorda che si è trattato di «una vicenda vissuta in maniera forte dalle comunità locali ed ora, se vorranno riproporre il progetto, dovranno rifare interamente tutto il lungo iter autorizzativo».



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