Danni alla condotta idrica di Castelfranci, 20 comuni senz’acqua

Gli operai dell'Alto calore Servizi sono a lavoro da circa 24 ore in contrada Baiano per ripristinare diversi danni riscontrati alla condotta che costeggia il Fiume Calore. Monta la protesta e il sindaco di Lioni chiede risposte rapide

Danni alla condotta idrica di Castelfranci, 20 comuni senz’acqua. Salta una delle condotte idriche più importanti della provincia all’altezza di Castelfranci, in contrada Baiano. Dalla scorsa notte le squadre di operai dell’Alto Calore sono a lavoro per tentare di riparare il danno. Ad una prima rottura della condotta individuata, ne sono seguite altre e, come ha sottolineato il sindaco di Castelfranci Generoso Cresta, si tenterà di riparare i danni entro questa sera. Sono circa 20 i comuni raggiunti dalla condotta idrica in questione, che sono rimasti senz’acqua da ieri sera.

Non sono mancati i tentativi di riempire i depositi nella zona alta di Castelfranci, così come il sindaco Cresta ha chiesto un aggiornamento sullo stato dell’arte dei lavori agli uffici dell’Alto Calore. La condotta idrica parallela al fiume Calore potrebbe necessitare di una tempistica più lunga di quella prevista e la protesta da parte dei cittadini e anche di alcuni amministratori non è tardata ad arrivare. Si affida ai social il sindaco di Lioni Yuri Gioino, che sottolinea l’emergenza sanitaria ancora in corso e nutre aspettative precise nei confronti del gestore del servizio “altrimenti agiremo in autonomia”.

“Per essere chiari: penso che i problemi attuali di Alto Calore per larga misura dipendano da ragioni strutturali che vengono dal passato e la cui colpa, come spesso capita, è esclusivamente della politica. Per essere buoni, una politica non intesa come servizio. Allora per i disservizi che viviamo oggi sulla nostra pelle, anziché prendercela con l’Alto Calore in generale o con i suoi dipendenti, dovremmo evitare qualunquismi ed essere seri additando precise responsabilità nei confronti di chi ha gestito nel passato quell’ente, utilizzandolo per accordi di bassissimo profilo e per spartizioni politiche che sono state emblema e modello di quella che, nel senso peggiore del termine, hanno chiamato prima Repubblica. Una rottura può starci, ma con l’emergenza sanitaria ancora in corso diventa un dramma. Non è concepibile lasciare per così tanto tempo comuni senz’acqua e anche per questo, per quello che ci riguarda, come Comune di Lioni abbiamo fatto delle proposte concrete per evitare, almeno per la nostra comunità, quello che è successo in queste ore. Ci aspettiamo una risposta rapida e concreta, altrimenti agiremo in autonomia” scrive Gioino. 


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