La Fiom chiede un tavolo a Roma per la Ema di Morra De Sanctis. La Fiom Cgil invoca il Ministero per lo Sviluppo Economico per discutere del futuro della fabbrica Rolls Royce – Ema di Morra De Sanctis. Le commesse sono sospese per il 90% dei prodotti aerei civili e la previsione sulla rimessa in piedi della produzione ai volumi prima della pandemia, non è prevista prima della fine del 2023. Resta in piedi solo il mercato dei prodotti industriali, il 10% della produzione totale, che ha ottenuto il beneficio di anticipare le commesse.

La cassa integrazione decretata per circa il 50 per cento delle maestranze che operano fra la controllata Rolls Royce e il polo PoEma tiene in allerta le sigle sindacali, in apprensione per il futuro degli stabilimenti alla luce del rallentamento della produzione aerospaziale civile. Gli stessi esuberi di 9mila unità dichiarati dalla britannica Rolls Royce destano non poche preoccupazioni fra i confederati, che tendono la mano alla deputazione irpina per rafforzare la richiesta di convocazione di un incontro nazionale al Ministro Stefano Patuanelli. “Ci preoccupa molto la situazione lavorativa della Ema perchè l’emergenza sanitaria provocata dal Covid rischia di trasformarsi in una crisi importante” annuncia Giuseppe Morsa, segretario della Fiom Cgil. “I voli sono fermi e lo saranno ancora per diverso tempo per quanto riguarda l’aerospazio civile: noi vorremmo garanzie su come sarà gestita la produttività in futuro e dal Ministro vorremmo rassicurazioni sulla gestione della mobilità aerea nel futuro. Temiamo che il traffico aereo possa ridursi ancora e riteniamo necessario affrontare la questione per capire come gestire questa fase” continua. Il segretario della Fiom, che conferma contatti costanti con i vertici della Ema, chiede un supporto politico per superare la produzione attuale e prendere in considerazione anche altri modelli e nuove fette di mercato industriale. “La Regione deve impegnarsi a sostenere la formazione dei lavoratori e l’adeguamento a nuovi modelli di produzione, per consentire l’aggiornamento e la sperimentazione di nuove frontiere. A questo impegno non deve sottrarsi nemmeno il Governo, che invece è chiamato a finanziare la ricerca lo sviluppo di nuove produzioni”. Morsa invoca dunque un tavolo di concertazione per discutere di una visione dello sviluppo dell’aerospazio che possa traguardare l’attuale equilibrio e ragionare su nuove prospettive. “I vertici nazionali non possono trascurare questo sito ma devono tornare esattamente come è accaduto con Renzi e Conte per celebrare l’eccellenza del territorio. Riteniamo che un confronto politico trasversale sia necessario in Ema in questo momento, per definire le strategie di politica internazionale e affiancare i circa mille lavoratori impiegati presso gli stabilimenti. Sindaci, sindacati e deputazione devono costruire una rete di dialogo per collaborare nella risoluzione delle criticità” conclude.
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