
Inaugurata a Solofra la sede Uil con una cerimonia partecipata ma ordinata per il distanziamento sociale. Al taglio del nastro hanno partecipato il segretario generale Luigi Simeone, il sindaco di Solofra Michele Vignola e il parroco della Collegiata di San Michele.

Nel suo intervento, Luigi Simeone ha sottolineato la portata di questa sfida lanciata nel momento di maggiore crisi economica per le Aree Interne. Non per caso è stata inaugurata a Solofra la sede Uil, ha spiegato, nel cuore di una delle capitali industriali in Campania. «Aprire una nuova sede, in questo periodo è la cifra dell’impegno della UIL per riprendere in continuità e sicurezza per assistere cittadini e lavoratori», ha dichiarato il segretario generale. «La crisi economica ha bisogno di scelte di forte impatto sul territorio», ha rimarcato, spiegando che «non si può ripartire da dove ci eravamo lasciati», occorre guardare avanti. Simeone ha spiegato che «la pandemia ha confermato tutte le nostre denunce circa la tragica e colpevole riduzione dei servizi sanitari Trasporti e Scuola, che insieme alla desertificazione industriale ha segnato il futuro delle Aree Interne». In questo quadro, «il distretto industriale di Solofra ne è la rappresentazione plastica che ora può e deve ripartire non potendo pagare ‘prezzi’ politici».

Simeone ha indicato gli obiettivi da raggiungere per la città di Solofra: la Zes, il polo conciario, l’ospedale. Si tratta di diritti, ha affermato in sostanza, «non possono essere oggetto di fidelizzazione politica, non possono assumere colorazione politica». Di qui l’impegno della Uil irpina a Solofra: «Risolvere o avviare a soluzione queste difficoltà note significa prendere atto di ciò che è successo», mentre «ripartire come prima sarebbe ancora una volta scandaloso».

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