CertLab, Gerardo Santoli acquisisce il 30% del Laboratorio metrologico di Milano

Il manager di Confimprenditori entra nel Laboratorio metrologico, secondo intervento a Milano dopo quello realizzato nel 2016 con la Martin Eat, azienda di servizi all’interno del Campus Universitario Martinitt di Milano

Gerardo Santoli ha acquisito il 30% della CertLab, Laboratorio metrologico di Milano. «Il manager irpino Gerardo Santoli presidente provinciale della Confimprenditori ha rilevato il 30% delle quote della CertLab, società fondata nel 2013 con la finalità di fornire, su scala nazionale, il servizio di verificazione periodica degli strumenti per pesare», si legge in una nota. In particolare, «dal 2014 CertLab è Laboratorio metrologico con determina della Camera di Commercio di Milano ed è in fase di accreditamento come Organismo di Ispezione per le verificazioni periodiche. Una realtà in continua evoluzione quindi che ad oggi si avvale di numerosi tecnici su tutto il territorio nazionale», si legge.

Gerardo Santoli, Vicepresidente di Confimprenditori

IL LABORATORIO METROLOGICO VERIFICA L’AFFIDABILITÀ DEGLI STRUMENTI DI MISURA. La verificazione periodica consiste nell’accertare il mantenimento nel tempo dell’affidabilità degli strumenti di misura metrologica finalizzata alla tutela della fede pubblica. Devono essere sottoposti a verificazione periodica tutti gli strumenti di pesatura utilizzati nell’ambito di attività commerciali o comunque utilizzati per misurare che devono fare fede nei confronti di terzi. L’esito positivo della verifica periodica è attestato con l’apposizione di un contrassegno adesivo di colore verde che reca la data entro cui lo strumento deve essere nuovamente verificato.

Il Campus Universitario Martinitt di Milano

SANTOLI PRESENTE A MILANO DAL 2016 DOPO L’INGRESSO NELLA MARTIN EAT (SERVIZI NEL CAMPUS UNIVERSITARIO MARTINITT). La Certlab è il secondo investimento del Gruppo Santoli in quel di Milano che dal 2016 è anche socio della Martin Eat azienda che si occupa della gestione di alcuni servizi all’interno del Campus Universitario Martinitt di Milano. «Il Martinitt rappresenta un pezzo di storia della città della Madonnina. Nei secoli scorsi il territorio lombardo è sempre stato attento alla necessità di raccogliere dalla strada i fanciulli orfani, in stato di assoluta miseria e senza altra possibilità di sostentamento», ricorda Santoli nella nota. «L’obiettivo era nutrirli regolarmente, controllarli nell’igiene e nella salute, insegnare loro a leggere, scrivere e far di conto e avviarli alle arti manuali e al mondo del lavoro. La fondazione dell’orfanotrofio maschile dei Martinitt risale al 1532: la prima sede fu una casetta in piazza San Sepolcro. Appena tre anni dopo, Francesco Sforza donava una casa più ampia, nei pressi dell’odierna via Morone, dove 30 anni più tardi sorse la chiesa di San Martino, da cui i ragazzini presero il nome: Martinitt. Nel 1934 i Martinitt si spostarono dalla sede storica di San Pietro in Gessate a quella attuale in via Pitteri, nel quartiere Ortica». Poi, con «la convenzione trentennale, siglata fra ALER e Pio Albergo Trivulzio, ha consentito, in collaborazione con Regione Lombardia, l’avvio della ristrutturazione dei 5 padiglioni dello storico immobile, da trasformare in un moderno centro studentesco per 440 ospiti. Adiacenti al complesso, sorgono la Chiesa, il teatro, il cosiddetto ‘Padiglione Quinto’, ora occupato da una scuola, un complesso di laboratori industriali e un centro sportivo con campi da calcio/rugby. Il progetto coniuga la sensibilità da sempre mostrata dall’Istituto Martinitt nei confronti delle esigenze giovanili con la necessità di restituire alla comunità un sito urbano di rilevanza storica e culturale, fornendo ad esso una nuova e attuale destinazione d’uso.


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