Ricordo di Moro, De Luca: la politica torni motore di innovazione

Nel 42esimo anniversario dall'assassinio dello statista e costituente ad opera delle Br, il dirigente irpino del Pd auspica «un nuovo protagonismo delle forze politiche nella ricostruzione dopo l'emergenza economica determinata dalla pandemia»

«Sono passati 42 anni dal 9 maggio 1978, ma il ricordo di Moro e della sua lezione non smettono di essere fonte di ispirazione, soprattutto nell’emergenza pandemica di queste settimane». Così Enzo De Luca, componente della direzione nazionale Pd, nel giorno in cui cade l’anniversario della morte di Aldo Moro, ritrovato senza vita all’interno di una Renault 4 in via Caetani a Roma, ucciso dalle Brigate Rosse.

Aldo Moro

«L’Italia che gli è sopravvissuta e quella che ha imparato a conoscerlo dai suoi scritti oggi non possono davvero fare a meno delle lezioni di Aldo Moro per costruire il futuro», spiega De Luca. «In un momento terribile e luttuoso, l’Italia di allora e quella di oggi si rivolgono alle istituzioni democratiche, chiedendo risposte che squarcino il buio dell’emergenza nazionale, in un contesto globale, in cui lo stesso smarrimento e le medesime questioni agitano le comunità dell’Europa e del mondo», argomenta il dirigente democratico. «In questa che è la spinta di un popolo, c’è la domanda sul domani a cui la politica deve prestare attenzione e dare ascolto, come ripeteva Moro: la politica è chiamata a riorganizzarsi per assumere la responsabilità di indicare mete collettive, per guidare i necessari processi di innovazione, elaborando una proposta ad un tempo politica, di governo, ma soprattutto costituente – a tutti i livelli – ispirata dall’ascolto del popolo».

Enzo De Luca, componente della Direzione nazionale del Partito Democratico

Enzo De Luca cita un passaggio di Aldo Moro, recentemente ripreso in un discorso pubblico dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella in occasione di un ricordo di Moro: la politica deve «riportare allo Stato quello che dalla società deve necessariamente giungere allo Stato, perché la stessa autonomia della vita sociale sia opportunamente garantita e sviluppata». Nella fase storica più difficile per le forze politiche, l’esponente irpino del Pd richiama l’attenzione sulla «complessità dei problemi oggi sul tappeto, paragonabili a quelli delle società reduci da un conflitto mondiale». E spiega: «Gli eventi e i mutamenti in atto impongono di governare l’emergenza ancora in corso, nell’immediato salvando vite e proteggendo la salute da un ritorno del contagio, ma allo stesso tempo preparando fin d’ora un cambiamento strutturale progettato nella partecipazione».

Il Presidente della Repubblica con il Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli

«ISTITUZIONI, POLITICA E SOCIETÀ ALLEATI PER IL CAMBIAMENTO NEL RICORDO DI MORO». In questo quadro complesso e denso di incognite, per De Luca «le istituzioni non devono essere lasciate sole, ma vanno supportate non solo sui territori, a livello regionale e nazionale, ma nel cuore della casa comune europea, dove oggi occorre trovare soluzioni coraggiose e tempestive, in sintonia con il sentimento dei popoli sofferenti per la pandemia e la conseguente crisi economica». De Luca vede protagonisti su questo delicatissimo fronte con funzioni diverse ma complementari «il Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli e il Commissario agli Affari economici Paolo Gentiloni, assertori entrambi di una stagione di riforme dal basso e impegnati per il dialogo tra le posizioni diverse e più lontane nel solco tracciato da Moro, protagonista in Europa fino alla storica intesa sulla sicurezza e la cooperazione negli anni ’70, come sul primo voto europeo a suffragio universale». Se Sassoli e Gentiloni si spendono per un cambiamento che completi il processo di integrazione europeo, De Luca indica «all’interno del Governo e della Regione Campania chi fronteggia l’emergenza guardando alla prospettiva di un rilancio industriale, economico e sociale».

Dario Franceschini, Ministro dei Beni Culturali

De Luca condivide perciò l’approccio «del Ministro Dario Franceschini, che alla Camera ha ammonito il Parlamento e il Paese sulla necessità di dare risposte e soluzioni attraverso norme e risorse con misure ispirate da un disegno strategico». Analogamente, sul piano regionale l’esponente democratico riconosce i risultati in Campania del Governatore. «Il Presidente Vincenzo De Luca ha operato efficacemente con le ordinanze, stanziando risorse a favore della sanità, delle famiglie e delle imprese, assumendo decisioni tempestive per contenere la minaccia del coronavirus, sottraendo così le popolazioni ad un destino che in tanti fuori dalla regione prefiguravano come segnato». Ora «avendo messo sotto controllo l’epidemia, si accinge a preparare la fase della ricostruzione economica basata sulla sicurezza».

Il Papa Francesco, Vescovo di Roma

«RICOSTRUIRE LA POLITICA A TUTTI I LIVELLI, PARTENDO DAI TERRITORI». In entrambi i casi, spiega De Luca, «la politica deve fare la sua parte agevolando e sostenendo queste istituzioni in un momento decisivo per la tenuta democratica, per l’ordine sociale, per le sorti di generazioni oggi drammaticamente colpite dall’emergenza economica nel nostro Paese». Di qui, la necessità di un disegno democratico per «un avvenire fatto di sviluppo economico e diritti, edificando questa prospettiva a partire dal basso, dai territori, ricchissimi di energie nuove pronte a dare il proprio contributo». De Luca cita Mattarella, che ha elogiato in queste ore la forza del volontariato e di un’Italia che «sta affrontando con energia e responsabilità l’attuale, difficile prova», come premessa per la conclusione: «C’è un popolo chiamato a partecipare attraverso l’impegno politico alla ricostruzione economica e sociale» ma, rimarca, «potrà farlo se tra Stato e società sarà recuperata alla sua funzione una politica espressione e sentimento popolare, in grado di chiudere lo spazio ad anacronistici sovranismi e populismi per aprire la strada al protagonismo dei giovani». Nel ricordo di Moro e con riferimento ai saggi di Padre Francesco Occhetta, Enzo De Luca evoca la «ricostruzione della politica», non senza sottolineare «il messaggio più forte di questo tempo, quello di Francesco, un Pontefice che prima di ogni altro con la sua enciclica Laudato si’ ha messo in guardia l’umanità dalle conseguenze di un abuso del pianeta oggi sotto gli occhi di tutti».


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