Ristoro per i venditori delle mascherine a 0.50. Sono in commercio da ieri

Siglata l'ntesa tra Confcommercio Imprese per l’Italia e il Commissario Straordinario per l’emergenza epidemiologica Covid-19. La nota della associazione di Avellino

È stato stabilito un ristoro per i venditori delle mascherine a 0.50 euro. Lo annuncia Confcommercio, informando di «un accordo nazionale stipulato il 3 maggio 2020 tra Confcommercio Imprese per l’Italia e il Commissario Straordinario per l’emergenza epidemiologica Covid-19». In base a tale intesa «è prevista la possibilità di ristoro per l’acquisto e le giacenze di mascherine al prezzo bloccato di € 0,50 al netto dell’IVA». L’accordo stabilisce che «saranno oggetto di ristoro anche eventuali giacenze di mascherine ordinate dal 20 aprile 2020 ed introdotte in magazzino sino alle ore 23:59 del 05 maggio 2020». Per poter accedere a tale agevolazione, «è necessario che i rivenditori e distributori che si trovino nelle suddette condizioni siano soci di Confcommercio Imprese per l’Italia della Provincia di Avellino ed inviino entro le ore 09,00 del 07 maggio 2020 all’indirizzo di posta elettronica [email protected] i propri dati, al fine di essere inseriti nell’elenco previsto dall’accordo nazionale», si legge nella nota inviata dal Presidente Luigi Salvante e dal Direttore Oreste La Stella.

Mascherine protettive dal coronavirus

DAL 4 MAGGIO SI POSSONO ACQUISTARE LE MASCHERINE A 0,50. Al di là del ristoro per i venditori delle mascherine a 0.50, da ieri, lunedì 4 maggio, si possono acquistare le mascherine chirurgiche al prezzo massimo di €0,50 (al netto dell’IVA) in 50.000 punti vendita, uno ogni 1200 abitanti anche in Campania e in provincia di Avellino. Dalla metà del mese di maggio i punti vendita diventeranno 100.000, uno ogni 600 abitanti. Lo ha annunciato Domenico Arcuri, Commissario Straordinario per l’emergenza Covid-19. Ciò è reso possibile grazie all’accordo con: Federfarma, Assofarm, l’ADF che con le farmacie e le parafarmacie italiane hanno 26.000 punti vendita in Italia; Confcommercio, che raggruppa tra gli altri le catene della grande distribuzione Sigma, Sisal, Crai, Coal e Conad che ha nel suo insieme altri 13.000 punti vendita in Italia; Federdistribuzione, che raggruppa Esselunga, Carrefour, VeGè, Leroy Merlin e altre catene di distribuzione, che ha fino a 7.000 punti di vendita a livello nazionale; infine Coop, che ha 1100 punti vendita sul territorio nazionale, a cui Arcuri ha rivolto un ringraziamento particolare, «perchè ha deciso di mettere sul mercato i dispositivi che ha acquistato al prezzo inferiore a quello d’acquisto», ha affermato il Commissario straortdinario. Nei prossimi giorni un altro accordo con l’Associazione nazionale dei tabaccai che ha altri 50.000 punti vendita in Italia.


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