«La Campania si riscopre un’eccellenza italiana nell’emergenza»

Lettera aperta di Luca Cafasso, Vicesegretario circolo Pd 'Moro-Berlinguer' Pratola Serra: «Da questa tragica crisi pandemica lo spunto per un cambiamento»

L’Ospedale del Mare di Napoli, i moduli delle terapie intensive: il cosiddetto Covid Center

«Così la Campania si riscopre un’eccellenza italiana» afferma Luca Cafasso, dirigente locale irpino del Partito Democratico, che interviene con una lettera aperta per una riflessione sull’approccio della Regione al drammatico momento che vive il Paese. Vicesegretario del Circolo Pd di Pratola Serra, Cafasso ritiene si debba mettere in luce l’efficienza dimostrata dalla Campania nel fronteggiare preventivamente un’emergenza che altrove ha colpito tragicamente. Sostiene che nella crisi pandemica l’Italia abbia assistito ad una inversione dei valori e degli equilibri tradizionali. Il sistema sanitario meno forte economicamente, quello meridionale, spiega, ha offerto risposte adeguate ed efficienti alla prova dei fatti migliori rispetto a quello celebrato lombardo. E di questo rende merito al Governatore Vincenzo De Luca. Ecco il testo.


Così la Campania si riscopre un’eccellenza italiana. Da questa tragica crisi pandemica lo spunto per un cambiamento

di Luca Cafasso | Vicesegretario circolo Pd ‘Moro-Berlinguer’ Pratola Serra

Luca Cafasso, Vicesegretario del Circolo Pd di Pratola Serra

Sembra passato un secolo da quando si parlava per slogan, assimilando l’odio nei confronti dell’altro, del diverso come un fatto quasi ordinario. Oggi ci rendiamo conto che tutti stiamo tutti sulla stessa barca, ma allo stesso tempo non dobbiamo e non possiamo dimenticare chi è rimasto indietro, chi dalla pandemia sta uscendo senza reddito, o in solitudine. Questa fase emergenziale ha tirato fuori anche tutto quello che di brutto si era creato, a cominciare dalle ingiustizie sociali, dalle criticità del nostro sistema economico, non solo in Italia. Basta fare un passo indietro per capire che le vecchie generazioni hanno vissuto con il sogno, forse con la convinzione, che il giorno successivo sarebbe stato sicuramente migliore del giorno prima. Per le nuove non è così. Se noi guardiamo in faccia alla realtà ci rendiamo conto che la nostra generazione ha sempre vissuto in emergenza perché, paradossalmente, il benessere diffuso, nato anche dalla globalizzazione, ci ha imposto un modo di vivere difficile da affrontare. Tutto questo ci ha portato ad una guerra tra generazioni, dove un giovane per emergere, o per raggiungere il proprio sogno, incontra molti ostacoli fino ad arrivare molto spesso alla rassegnazione.

Ora noi viviamo in uno spartiacque: o si cambia rotta con una sorta di piano Marshall, o le conseguenze saranno disastrose. Questo vale per la mia generazione e per quelle future. Abbiamo bisogno di politici seri, preparati, competenti, ma anche di persone che hanno vissuto le condizioni di vita di un operaio, di un artigiano, o di un imprenditore, e che quindi sanno dove sono le priorità. Non abbiamo bisogno dei politici della propaganda, che addirittura vengono richiamati da altre istituzioni. Per tornare all’attualità e per capire veramente come stanno le cose noi dobbiamo semplicemente fare un un’analisi della situazione politica di oggi. Parlo da meridionale e da meridionalista convinto, per una volta interessato a indicare le differenze tra ciò che sta accadendo nel Nord e nel Sud del Paese.

La sede che ospita il Ministero della Salute a Roma nel quartiere Eur

Partiamo dal fatto che la regione Lombardia, dopo vari attacchi al governo, ha riconosciuto di aver sbagliato, perché avrebbe potuto creare delle zone rosse con una semplice ordinanza regionale, come ha fatto la Campania. Poi dobbiamo considerare le bufere giudiziarie, non da poco conto, registrate nel corso degli anni. Però cosa accade da molto tempo a questa parte? Ci sono delle oggettive differenze, che oggi rovesciano la scala dei valori in materia di efficienza tra Settentrione e Meridione all’Italia. Si tratta di un cambiamento scomodo, rifiutato da una parte dei media che, anzi, cerca di infangare o di nascondere le eccellenze campane, per salvaguardare l’immagine di taluni ospedali privati del Nord, dove ogni anno vanno migliaia di persone dal Sud, pagando prestazioni con i soldi dal servizio sanitario della regione di provenienza. Alla situazione di oggi, si preferisce rivangare i problemi del passato, trascurando di ricordare che la sanità Campana ha ricevuto molti tagli e meno risorse rispetto al Nord, tutto grazie al commissariamento e agli sprechi del passato.

Coronavirus, test in Campania al Cotugno. Nella foto: l’ingresso all’Ospedale Cotugno

La Campania ha subìto due danni nel tempo, l’uno conseguenza dell’altro: ha sostenuto altri servizi regionali a causa di una migrazione sanitaria determinata dalla mancanza di risorse imposte dai tagli. Eppure, in questa condizione di svantaggio, la Campania si riscopre un’eccellenza italiana nell’emergenza. Prendiamo ad esempio strutture come il Cotugno, il Pascale, il Santobono: non hanno niente da che invidiare ad altre, anzi, continuano nella ricerca e nei successi anche a livello mondiale. Ora noi tutti, anche semplici cittadini, dobbiamo cercare di ridurre queste differenze con orgoglio e ponendoci degli obbiettivi concreti.

Il Governatore Vincenzo De Luca all’Ospedale del Mare di Napoli, dove si stanno attrezzando i moduli per il potenziamento delle terapie intensive

Anche per questo motivo apprezzo molto l’operato del governatore De Luca che sta portando avanti questa battaglia denunciando queste storture. Ha anche apportato grandi cambiamenti, come l’uscita dal commissariamento, o come il massiccio piano d’investimenti nell’edilizia ospedaliera. Una delle operazioni più importanti è stata sicuramente l’aver bloccato il progetto dell’autonomia differenziata delle regioni, che di sicuro ci avrebbe dato il colpo di grazia. è sotto gli occhi di tutti la ragione per cui non avrebbe funzionato. Non dobbiamo neanche dimenticare che sta affrontando nel migliore dei modi questa emergenza sanitaria, anche stanziando molti milioni di euro per il tessuto sociale campano. Oggi agli occhi di chi non segue la vita politica della nostra regione può sembrare poco, ma proviene sicuramente da una lunga traversata nel deserto. Quindi, se fotografiamo bene la realtà, ci accorgiamo che questo virus ha portato tanta tristezza e dolore, ma anche che dobbiamo trovare la forza di trovare nella tragedia di questa luttuosa circostanza lo spunto per un cambiamento, la spinta di una speranza.


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