Curare a casa il Covid-19, via alle Unità mediche irpine

Il presidente dell'Ordine dei Medici della Provincia di Avellino invita i medici a partecipare al bando dell'Asl per allestire al più presto le postazioni nei comuni di Ariano Irpino, Grottaminarda, Monteforte e Montoro. Sellitto: "Sono arrivati i primi 3mila e 500 test rapidi, ma la Provincia ne ha ordinati ulteriori 5mila"

Al via in Irpinia le quattro unità mediche USCA per curare a casa i malati di Covid-19 che si trovano in isolamento domiciliare. Si tratta di Unità Speciali di Continuità Assistenziale (USCA) chiamate a svolgere attività domiciliari per i pazienti di COVID-19. Prendono in carico al servizio sanitario regionale i pazienti dimessi dalle strutture ospedaliere (o mai ricoverati). Si tratta di persone con necessità di assistenza a media e bassa intensità, quindi extra ospedaliera; pazienti con sintomatologia clinica sospetta per coronavirus, prima ancora di essere stati confermati affetti. Da oggi le unità sono a disposizione dell’Azienda Sanitaria Locale di Avellino, che le utilizzerà con i 117 medici reclutati che hanno svolto la formazione.

Soccorso Covid-19

LE 4 SEDI DELL’USCA: ARIANO IRPINO (zona rossa), GROTTAMINARDA (Ufita e Alta Irpinia), MONTEFORTE IRPINO (Avellino, Montorese-Solofrano e Bassa Irpinia). CERVINARA (Caudinia, Partenio, Vallo Lauro e Baianese). Le quattro USCA – Unità Speciali di Continuità Assistenziale – previste in provincia di Avellino per monitorare i pazienti affetti da Covid-19 in isolamento domiciliare sono dotate di ambulanze pronte a partire da altrettante postazioni fisse ad Ariano Irpino, Grottaminarda, Monteforte Irpino e Cervinara. Saranno gestite da medici di continuità assistenziale, quelli che sono nelle graduatorie regionali, in corso di formazione e alcuni medici di base , per un numero limitato di ore. “bando è stato riaperto dall’Asl di Avellino, e invito tutti i colleghi a rispondere e ad aderire, altrimenti non riusciremo a garantire il servizio sul territorio” spiega Francesco Sellitto, presidente dell’Ordine dei Medici di Avellino, che sottolinea il ruolo di primo piano che avranno le Usca, previste nei comuni centrali per il monitoraggio dei contagi. I medici in forza a queste unità mobili avranno il compito di sgravare il sovraccarico degli ospedali e del 118. Oltre al controllo dei pazienti positivi che affrontano la malattia presso il loro domicilio, potranno somministrare terapie, saranno dotati di dispositivi di sicurezza individuale e avranno farmaci e strumentazioni adeguate. Curare a casa i malati di Covid-19 (con la presa in carico) consente anche di ridurre i rischi di contagio e aumentare il contenimento.

Il Presidente dell’Ordine dei Medici di Avellino, il dr. Franco Sellitto

TEST RAPIDI SU PERSONALE MEDICO SANITARIO E CATEGORIE DI PAZIENTI CRONICI E A RISCHIO, L’ORDINE DEI MEDICI È IN CAMPO.  L’ordine dei Medici di Avellino è in prima linea anche sul fronte dell’indagine epidemiologica, e porta avanti di concerto con la Provincia di Avellino, l’attività di screening nei Comuni irpini, grazie al protocollo d’intesa siglato con il parlamentino di Piazza Libertà che si è fatto carico di acquistare i test rapidi del sangue. “Sono arrivati ieri i primi 3mila e 500 test, ma sono stati ordinati ulteriori 5mila dispositivi. Il primo ordine effettuato dal presidente della Provincia Domenico Biancardi sarà spalmato su circa la totalità dei comuni. “I test saranno trasferiti ai colleghi di medicina generale e ai pediatri di libera scelta, con una dotazione di almeno 10 dispositivi ciascuno. In prima battuta saranno circa 160 le persone coinvolte, e le attività di monitoraggio partiranno prima dal personale, poi si rivolgeranno ai casi sospetti, e infine ha chi ha contatti con il pubblico come gli operatori commerciali. Il nostro obiettivo è quello di frenare il contagio e individuare eventuali casi positivi, anche asintomatici” puntualizza. “I test che risulteranno positivi saranno segnalati dall’Asl, mentre il presidente della Provincia dovrà segnalarli al Prefetto di Avellino” continua. Per quanto concerne le modalità, resta quanto prescritto dal protocollo d’intesa siglato la scorsa settimana: i test saranno trasferiti ai Comuni, e quindi in dotazione dei medici di medicina generale e dei pediatri, che stabiliranno autonomamente le modalità e la tempistica su come processare i test. “Si lascia autonomia ai medici che conoscono i loro assistiti, e sapranno anche intervenire laddove si temono rischi maggiori di contagio”.


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