‘Un amore’ di Dino Buzzati: una storia struggente

LETTURE. Un amore intenso, che dilania l’anima perché non corrisposto è quello del protagonista Antonio Dorigo, avviluppato nella rete di sensualità di Laide, una donna “di facili costumi” che considera la sua attività qualcosa di assolutamente normale

UN AMORE di DINO BUZZATI è la storia di un amore intenso, che dilania l’anima perché non corrisposto. È quello del protagonista Antonio Dorigo, avviluppato nella rete di sensualità di Laide, una donna “di facili costumi” che considera la sua attività qualcosa di assolutamente normale.

Un amore’ di Dino Buzzati

Questo sentimento è un elemento che delinea anche una netta contrapposizione di ceti sociali: da una parte la borghesia e i suoi valori rappresentati da Dorigo, l’assoluta sicurezza degli agi e di una situazione economica stabile per un borghese nel pieno della vita e il proletariato rappresentato da Laide, pieno di insicurezza e di una considerazione molto limitata da parte della gente. Attraverso le pagine del libro, in cui spesso manca la punteggiatura per esprimere la forza delle sensazioni che si accavallano le une sulle altre e che rimanda al tema affrontato in altri libri, come “L’angelo azzurro” di Thomas Mann e “Senilità” di Italo Svevo, viene dato anche rilievo alla distinzione tra la moralità ineccepibile di Dorigo che naturalmente si basa solo sull’apparenza senza far vedere il “marcio”che lo consuma e l’assoluta indifferenza alle critiche da parte di Laide che ostenta con superiorità la sua condizione e in un certo senso detta legge nei confronti degli altri e soprattutto di Dorigo.

DORIGO E LE DONNE. Il rapporto di Dorigo con le donne, soprattutto quelle giovani era stato sempre molto difficile, esisteva sempre una barriera;  egli era consapevole di non essere bello e, per ottenere amore, andava in cerca di donne a pagamento. Il suo non andava al di là un rapporto corporale, ma non si rendeva conto che, dietro quella facciata di esibizionismo e immoralità, vi erano creature che si concedevano ma che avevano dietro di sé una famiglia e una storia.

L’INCONTRO CON LAIDE. La prima volta che si imbattè in Laide, per strada, provò una sensazione stranissima, ebbe un presentimento, come se quell’incontro avrebbe avuto importanza nella sua vita, come se quella ragazza fosse diversa dalle altre, una sorta di predestinazione . Cominciò a volere sapere tutto su di lei, si chiedeva il motivo per cui facesse quella vita, ma le sue domande non avevano mai avuto una risposta. Laide faceva la ballerina e attraverso di lei la danza diveniva lo sfogo lirico della sessualità, la sua vita, piena di segreti si rivelava anche nel fatto di utilizzare un cognome falso per non farsi riconoscere e di farsi desiderare, considerata la tattica migliore per “tenersi stretto un uomo”. Dorigo avvertiva che il suo rapporto non lei era altalenante, anche perché fondato su un compenso in denaro, che egli elargiva spesso a piene mani. A volte lei diventava lontana e irraggiungibile ed egli avvertiva un profondo disagio, poiché non poteva pensare che un uomo della sua età potesse  “incastrarsi” con una simile. La sua era un’infatuazione, ma allo stesso tempo un sentimento pulito, aveva rinunciato a tentare di redimerla perché si rendeva conto che ormai non aveva senso. Anche se la sua presenza costante accanto a lei, o meglio il suo “controllo” avrebbe potuto portare alla conseguenza che non potesse più essere insidiata da nessuno, ma Laide lo considerava ormai un vecchio. Nonostante tutto egli cercava a tutti i costi di “tenerla lontana da ogni bruttura”realizzando così un suo minuto di purezza”, in modo che un principio di umanità umana cominciasse a crearsi tra loro. La passione di Dorigo per lei era diventata un’ossessione, come se un fiume impetuoso lo trascinasse via, contava spasmodicamente i minuti di attesa prima di ogni appuntamento, accettava tutto da lei e diventava ancora più geloso, viveva mortificanti umiliazioni e la costante paura di constatare la menzogna e il tradimento, fina alla terribile frase che la donna le rivolge, rendendo palese tutta la sua debolezza :”Senza di me tu non sei capace di vivere”.

IL CAMBIAMENTO. Angosciato dalla sua solitudine, Dorigo rimane a casa, con lo sguardo fisso sul muro con le due crepe a forma di T, che sembrano raccontare una storia, la sua e la corrente dei sentimenti lo trascina irrimediabilmente. Avviene a un certo punto un cambiamento in lei: Io voglio una bambina”, una frase, apparentemente semplice che trasforma tutto, come se una giostra si fermasse per un attimo: ricomincerà la cattiveria e la vergogna, ma intanto lei per un attimo, nei pensieri di Dorigo, sta al di sopra di tutti, è la cosa più bella, preziosa e importante.

Ilde Rampino


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