Mascherine protettive, Unci: speculazioni ad Avellino

L'appello alla Regione e alle autorità preposte: «Chiediamo la massima vigilanza. per impedire il ripetersi di episodi spiacevoli, che minano il senso della convivenza civile».

L’Unci Avellino, Unione nazionale cooperative italiane, denuncia «speculazioni inaccettabili sui prezzi di vendita delle mascherine protettive», chiedendo «controlli e sanzioni severe». Con una nota la «Federazione provinciale di Avellino dell’Unci – Unione nazionale cooperative italiane – segnala alle istituzioni del territorio e all’opinione pubblica le gravi scorrettezze riscontrate dalle cooperative operanti nel settore sanitario e dell’assistenza sociale, aderenti alla scrivente organizzazione, in questi giorni di emergenza Coronavirus», si legge. E fa degli esempi: ci sono «rivendite commerciali e fornitori di presidi medici ed igienico-sanitari hanno vertiginosamente e scandalosamente aumentato il prezzo di mascherine protettive, gel disinfettanti ed altri prodotti necessari all’espletamento dei servizi, approfittando della notevole richiesta degli stessi».

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Questa situazione l’Unci Avellino la definisce «una speculazione, che non esitiamo a definire un vero e proprio atto di sciacallaggio, che andrebbe adeguatamente sanzionata». In questo scenario, si rivendica il proprio impegno. «Le nostre strutture, a cominciare dalle società e dalle onlus affidatarie di servizi pubblici di grande delicatezza, come le cure domiciliari, o le case di riposo per anziani, nonostante le difficoltà che si riscontrano in questa fase, stanno garantendo come sempre il massimo livello qualitativo nelle prestazioni professionali, mai disgiunto da un approccio improntato all’empatia umana con gli utenti», si legge. «Fortunatamente, grazie alla disponibilità e alla sensibilità dimostrata da qualche attività commerciale di Avellino è stato possibile assicurare l’approvvigionamento a tutti gli operatori del settore, che quotidianamente assistono migliaia di persone, ai quali non può che andare il plauso dell’Unci». Di qui, l’appello: «Alla Regione e alle autorità preposte chiediamo la massima vigilanza. per impedire il ripetersi di episodi spiacevoli, che minano il senso della convivenza civile, soprattutto in un momento in cui dovrebbero prevalere responsabilità, collaborazione e solidarietà».


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