«Il Blockchain proteggerà l’agroalimentare campano», c’è la legge

La tecnologia delle etichette digitali consentirà la tracciabilità e la rintracciabilità delle eccellenze campane. Soddisfatto uno dei firmatari della normativa, Maurizio Petracca: «Scudo contro la contraffazione alimentare da cui dobbiamo difendere la qualità dei prodotti locali»

«Agroalimentare in Campania protetto dal Blockchain», grazie alle nuove norme regionali, che introducono le etichette digitali. Il Consiglio Regionale ha approvato nella seduta di oggi la legge in favore del sistema agroalimentare campano, che consente la tracciabilità e la rintracciabilità delle eccellenze campane, mediante l’innovativa tecnologia Blockchain. Si tratta di una piattaforma tecnologica multimediale, in grado di assicurare, con certezza, la tipicità del prodotto e le sue caratteristiche specifiche, dall’origine e fino al consumatore, garantendo sicurezza e controllo lungo tutta la filiera.

L’agroalimentare settore in crescita in provincia di Avellino

IL REGISTRO DIGITALE DELLE ECCELLENZE AGROALIMENTARI. Allo stato attuale l’origine, la qualità e la tipicità delle nostre eccellenze agroalimentari sono assicurate solo da procedure amministrative di controllo lungo le filiere. L’innovativa tecnologia Blockchain consente invece, mediante la creazione di un registro digitale, condiviso ma aggiornato in modo univoco, di conseguire risultati trasparenti e sicuri, con evidente risparmio di tempo e di denaro, rispetto ai tradizionali controlli analitici. Una proposta di legge volta a valorizzare il settore agroalimentare campano, ma anche a generare benefici nel mondo delle startup più innovative della nostra regione. Sarà possibile inoltre estendere l’uso del Blockchain anche ad altri settori, in particolare a quei comparti specialistici già individuati dalla Regione Campania (RIS3), per favorirne la competitività nazionale ed internazionale.

Maurizio Petracca, Presidente della Commissione Agricoltura, delegato dal Presidente Vincenzo De Luca nel comitato d’indirizzo, supporto e verifica del Psr Campania 2014/2020

UNO DEI FIRMATARI DELLA NORMA, MAURIZIO PETRACCA: «PROTEZIONE DIGITALE PER LE TIPICITÀ DELLA CAMPANIA». «Oggi è arrivato un importante sì dall’Aula del Consiglio Regionale della Campania. E’ stata, infatti, approvata all’unanimità nella seduta odierna una proposta di legge che introduce sul territorio regionale un sistema di tracciabilità dei prodotti della filiera agroalimentare attraverso la gestione dei dati in blockchain, Il testo è stato licenziato dalla Commissione Agricoltura. Io ne sono firmatario insieme ai colleghi Picarone e Oliviero», dichiara Maurizio Petracca, presidente dell’Ottava Commissione del Consiglio Regionale della Campania. «È un risultato di grande rilievo in termini di sicurezza, di trasparenza, di garanzia della certificazione di qualità e di origine dei prodotti», spiega Petracca. «Tutto questo in Campania, territorio caratterizzato dalle grandi eccellenze agroalimentari ed in una congiuntura storica delicata in questo specifico settore con tantissimi tentativi di contraffazione alimentare da cui dobbiamo necessariamente difenderci». Petracca spiega che  «il sistema blockchain, attraverso una piattaforma multimediale «garantisce la certezza della caratterizzazione e tipizzazione del prodotto all’origine, al fine di tutelarne la sicurezza e il controllo, permettendo così di accrescere la fiducia dei consumatori e favorendo lo sviluppo ed il radicamento di un consumo sempre più consapevole». L’obiettivo, sottolinea il consigliere regionale «resta sempre la valorizzazione del sistema agroalimentare campano di qualità e le sue tipicità, attestandone l’origine e la tracciabilità, e di sviluppare le più moderne tecnologie come la blockchain e la bio fingerprint, a beneficio dell’intero ecosistema digitale campano e della ricerca». Inoltre, «la Regione si riserva di estendere l’uso di tale piattaforma per favorire lo sviluppo di servizi e prodotti ad alta tecnologia, aumentandone la competitività dell’innovazione campana in ambito nazionale ed internazionale».


Blockchain
Agroalimentare irpino: vino e pasta

ETICHETTE INTELLIGENTI (scheda di etichetteitaliane.it): La blockchain è la tecnologia che sta acquisendo progressivamente una sempre maggiore popolarità nelle supply-chain di qualsiasi tipo di settore, affermandosi come una soluzione cruciale per la verifica della provenienza di un prodotto e per l’implementazione di soluzioni track-and-trace lungo tutta la filiera di distribuzione. Siamo in un mondo in cui con il tuo cellulare, seduto comodamente a tavola, puoi conoscere in pochi secondi tutto, ma proprio tutto, sulla tracciabilità alimentare di ciò che hai nel piatto e nel bicchiere. Perfino i dettagli di origine dell’azienda produttrice, i numeri di lotto, le indicazioni sulla lavorazione, le date di scadenza, lo stoccaggio, la data di spedizione… Un mondo in cui, con pochi click, puoi risalire facilmente a quale tipo di uva è stato utilizzato per produrre il vino contenuto nella bottiglia che stai mettendo nel carrello. Un mondo, insomma, in cui ciò che acquisti e che porti in tavola non ha più segreti per te. Sicurezza e trasparenza garantite al 100%! Fantascienza? No. Realtà. In atto. Frutto di questa tecnologia rivoluzionaria chiamata blockchain. La “catena dei blocchi”, l’innovazione 4.0 che sta trasformando il modus operandi di molte imprese in tutto il mondo con ricadute positive su tutti gli attori delle filiere di distribuzione di prodotti e servizi, dal produttore fino al consumatore finale. Finora appannaggio del mondo della finanza, la blockchain sta trasformando anche il settore del food e dell’agroalimentare in particolare. Secondo le stime globali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, infatti, ogni anno 60 milioni di persone si ammalano a livello mondiale a causa di cibi non idonei agli standard qualitativi. Molte delle questioni critiche che incidono sulla sicurezza alimentare come la contaminazione, le malattie di origine animale, la gestione dei rifiuti e l’onere economico dei richiami di merci corrotte, si basano sulla mancanza di accesso alle informazioni di tracciabilità alimentare. La blockchain promette di essere la soluzione. Sono state avviate grandi manovre internazionali per istituire una blockchain per la tracciabilità agroalimentare da una cordata di aziende a cui si sono consorziati una serie di partner del calibro di Driscoll, Golden State Foods, Kroger, McCormick e Company, McLane Company, Tyson Foods e IBM. La blockchain a supporto dell’universo alimentare, dunque. Basti pensare che giganti come Walmart, Nestlé, Unilever, Dole e Carrefour stanno conducendo sperimentazioni per integrare un nuovo modello di tracciabilità alimentare capace di impostare un modello quantitativo e qualitativo delle informazioni condivise lungo l’intera filiera del food. 


LEGGI ANCHE:

In Campania il Testo Unico del Commercio. D’Amelio: ora possibili i Distretti integrati

Eccellenze agroalimentari dell’Alta Irpinia, franchising in 25 comuni

ARTICOLI CORRELATI