Una bottega Cai- Comunità Alta Irpinia in ogni comune per garantire l’esposizione, la vendita e il consumo dei prodotti rigorosamente irpini, per costruire un marchio del territorio ed esportarlo, ma anche per promuoverlo all’esterno come cartina di tornasole per il turismo. L’esperimento già consolidato a Bisaccia e sostenuto dal numero due dell’amministrazione Franchino Tartaglia è stato illustrato e accolto all’unanimità dall’assemblea del Progetto Pilota a Nusco.

Non una semplice vetrina delle eccellenze agroalimentari, finalizzata alla esposizione, ma la vendita diretta per inaugurare un nuovo trend, quello del “mangio irpino”. “L’obiettivo deve essere quello di identificare un luogo con i prodotti gastronomici, e costruire intorno a questo una politica di costruzione del marchio di tipicità che deve essere esportato fuori dai confini provinciali” annuncia Tartaglia. Dai formaggi all’olio, dalla pasta alle castagne, e tanto altro: tutte le produzioni locali dovranno convergere negli appositi store in modo da incentivarne l’acquisto e il consumo da parte degli abitanti prima, e in secondo luogo dai visitatori e turisti.

“Ogni comune dell’area deve avere la sua bottega in cui offrire la varietà dei prodotti, e consentire alla nostra gente di poter ‘mangiare’ ciò che noi stessi siamo in grado di produrre, ovvero prodotti sani e genuini, per sostenere l’agricoltura e promuovere un consumo consapevole e sostenibile allo stesso tempo” continua.

La proposta dell’assessore Tartaglia, che ha già applicato al Comune di Bisaccia, consiste nell’individuazione di un locale di proprietà comunale di ogni centro storico, e aprire un bando di assegnazione rivolto ai giovani che concorreranno con idee progettuali sulla gestione e valorizzazione del sito. Il Comune di Bisaccia ha garantito l’assegnazione gratuita del locale per sei anni, e rinnovabile per altri sei, inclusiva dell’arredamento minimo. “I comuni che non hanno locali o che considerano la presenza di botteghe alimentari già satura, potranno proporre a quelle già esistenti di candidarsi ad ospitare la “vetrina Cai” suggerisce. “In questo modo si raggiungono molteplici risultati: si rianimano i centri storici che sono soggetti allo spopolamento e all’abbandono, si consente ai nostri giovani di avere uno spiraglio occupazionale, e si allestisce un’autentica vetrina delle eccellenze alimentari del nostro territorio che meritano maggiore considerazione da parte di noi consumatori”. Il turismo legato alle bellezze architettoniche, storiche e naturalistiche trova un ulteriore elemento di forza: le botteghe delle tipicità, in cui saranno condensati i sapori e profumi d’Irpinia e dove il turista visitatore potrà immergersi per degustare le prelibatezze che il territorio offre. “I sindaci del tavolo del progetto pilota dovranno anche bandire un concorso di idee per costruire un logo da affiggere ai prodotti. L’obiettivo finale deve essere quello di costruire un marchio di tipicità che deve prima affermarsi sul posto e poi promosso all’esterno per l’esportazione”.

Con la pubblicazione del bando di concorso del Comune di Bisaccia, Tartaglia ha già posizionato la prima pietra della strategia di marketing. Arrivare ad avere in poco tempo una bottega Cai in ogni comune dell’Alta Irpinia sarà il nuovo obiettivo che terrà impegnate le amministrazioni comunali. Mentre si predispongono gli spazi, agricoltori e piccole aziende dell’agroalimentare si predispongano per partecipare e costruire un canale di comunicazione per la commercializzazione dei prodotti. “Compito della politica deve essere quello di fornire gli strumenti e consentire il sostegno alla libera iniziativa: aperto il canale di valorizzazione, attendiamo la risposta dei nostri giovani sul territorio” conclude.
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