Whirlpool a Napoli, a Caserta e in Irpinia tra azienda e indotto

Saranno presenti in 300 per il ritorno della vertenza Whirlpool al Mise il 29 gennaio. Si annuncia un presidio di lavoratori campani a Roma nei pressi della sede ministeriale dello “Sviluppo economico”. Attenderanno l’esito dell’incontro, convocato dal Governo con l’obiettivo di dare uno sbocco positivo alla lunga vicenda. L’annuncio del presidio è rimbalzato dalla segreteria nazionale della Fiom-Cgil. Alla vigilia del confronto la tensione è palpabile. Mentre il sindacato dei metalmeccanici insiste sul «mantenimento della produzione di lavatrici di alta gamma a Napoli», nel solco dell’accordo siglato nell’autunno del 2018, gli operai sembrano voler scongiurare ipotesi di riconversione.

VERTENZA WHIRLPOOL AL MISE CON LA REGIONE CAMPANIA PER LA SOLUZIONE FINALE. La convocazione è arrivata lo scorso 16 gennaio, in risposta a notizie di stampa, secondo cui il gruppo americano avrebbe comunicato all’Autorità statunitense di Borsa l’intenzione di lasciare Napoli. Il ministero dello Sviluppo economico ha convocato il tavolo sulla vertenza Whirlpool per mercoledì 29 gennaio con l’obiettivo di arrivare ad una decisione finale in tutti i casi. Dovrà essere pronto per l’occasione un piano b. La riunione coinvolgerà sindacati, azienda e Regione Campania per discutere dello stabilimento di Napoli. Come è noto proprio il governo presieduto da Vincenzo De Luca ha presentato nei mesi scorsi un piano per garantire un futuro competitivo alla fabbrica. I lavoratori hanno manifestato bloccando l’autostrada, con momenti di tensione con le forze dell’ordine. Per i 450 addetti di via Argine è inaccettabile che i vertici della multinazionale americana lavorino ad un nuovo accordo con il Governo, chiedendo incentivi e ammortizzatori sociali, mentre in America si preparano a chiudere lo stabilimento napoletano.

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MULTINAZIONALE AMERICANA SCETTICA SU NAPOLI DA TEMPO. Whirlpool aveva chiaramente ribadito a novembre al Ministero dello Sviluppo Economico la «non sostenibilità della sede napoletana di via Argine». La multinazionale americana aveva riproposto la questione di superare la produzione di lavatrici dopo il mese di aprile 2020, quando il blocco della dismissione concordato alla fine dello sorso anno si esaurirà. Ora si deve individuare il percorso di rilancio produttivo del sito di Napoli. Il Ministero punta sulla convergenza tra istituzioni, azienda e sindacati.

L’indotto Whirlpool marcia su Napoli. Manifestazione per ribadire la necessità di una soluzione che consenta di mantenere la produzione di lavatrici in Campania

VERTENZA WHIRLPOOL AL MISE MENTRE  L’INDOTTO IRPINO E CAMPANO È NEL LIMBO. La partita aperta sulla azienda principale lascia nell’incertezza le imprese collegate dell’indotto campano anche dopo il nuovo vertice al Mise. Con la Whirlpool ancora in bilico il rischio sui territori è aggravato dalla impossibilità di programmare. In Irpinia l’impatto occupazionale è significativo. Alla Scame Mediterranea di Sant’Angelo dei Lombardi sono 59 gli addetti, 8 dei quali distaccati a Napoli per il progetto Genesis nella componentistica in plastica. Altri 60 sono alla Pasell, ripartiti tra Montoro e Forino (rispettivamente 15 e 45), mentre alla Cellublok di Montoro ce ne sono altri 35 (con attività dipendenti dalla Whirlpool nella misura del 60 e del 70 per cento, rispettivamente).


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