La Camera dei Deputati, l'Aula di Montecitorio

Ammesso il referendum sul taglio dei parlamentari. L’Ufficio centrale per i referendum della Suprema Corte di Cassazione ha stabilito che la richiesta sottoscritta da 71 senatori è «conforme all’articolo 138 della Costituzione» e che il quesito proposto referendario è legittimo. Depositata oggi l’ordinanza con cui «ha dichiarato che la richiesta di referendum sul testo di legge costituzionale recante ‘modifica degli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari’, sorretta dalla firma di 71 senatori, è conforme all’articolo 138 della Costituzione ed ha accertato la legittimità del quesito refendario dalla stessa proposto». Sarà proposito il voto contro il taglio dei parlamentari.

CONSULTAZIONE REFERENDARIA IN PRIMAVERA. Ammesso il referendum sul taglio dei parlamentari, la consultazione si terrà in primavera, alla luce delle scadenze e delle finestre imposte dalla legge. Sarà il Presidente della Repubblica a firmare il decreto recante la data su deliberazione del Consiglio dei Ministri, che dovrà essere convocato entro 60 giorni dalla data odierna, cioé dall’avvenuto deposito della ordinanza emessa dalla Cassazione. Dalla data di convocazione del Consiglio dei Ministri, il voto si dovrà tenere nella finestra compresa tra il 50esimo e il 70esimo giorno successivo. Entro giugno gli elettori dovranno recarsi alle urne per confermare o respingere la legge che taglia il numero dei parlamentari. Il Popolo italiano voterà sull’argomento per la seconda volta in quattro anni. Nel dicembre 2016 il taglio era contenuto nella riforma costituzionale, la cosiddetta Legge Boschi. A differenza della norma costituzionale approvata dal Parlamento in questa Legislatura, allora il taglio non riguardava in maniera lineare entrambe le Camere, ma sopprimeva l’intero Senato, declassandolo a Camera delle Autonomie, con poteri differenziati non decisivi ai fini della legittimazione del governo e della durata della Legislatura.

La Suprema Corte di Cassazione

POLEMICHE TRA M5S E LEGA. Nelle scorse settimane al Senato la raccolta delle firme a sostegno del referendum confermativo aveva suscitato polemiche tra Movimento Cinque Stelle e Lega, cioé tra le due forze politiche che all’inizio della Legislatura hanno sostenuto il progetto di legge costituzionale insieme, votando a favore per quattro volte, quindi anche dopo la fine della alleanza di governo.


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