Vertenza Fib Sud di Nusco in Prefettura, per ora fumata nera

Vertice in Prefettura convocato dal Prefetto Paola Spena con l'avvocato Marina Pierro, l'amministratore delegato dell'azienda Alberto Fina, operai e sindacati. La curatela rifiuta la cessione del contratto di fitto di ramo d'azienda e chiede il pagamento di 300mila euro di transazioni dovute negli ultimi cinque anni

Area industriale Nusco

Fumata nera sulla Fib Sud di Nusco. L’azienda ha rifiutato la proposta avanzata dalla curatela della Mp di riassumere i lavoratori in cambio di una dilazione del pagamento dovuto per il fitto arretrato di 5 anni. Le parti restano distanti, dopo il primo confronto di ieri in Prefettura, ma il confronto proseguirà domani. Alla presenza del Prefetto Paola Spena, hanno partecipato alla riunione sulla vertenza aperta dai lavoratori: la curatela fallimentare della Mp di Nusco, rappresentata dall’avvocato Marina Pierro; l’amministratore delegato di Fib Sud Alberto Fina; le rappresentanze di Cgil e Uil; una delegazione degli operai. L’avvocatessa Pierro ha contestato ai vertici della Fib Sud il mancato pagamento delle spettanze dovute per il fitto di ramo d’azienda degli ultimi cinque anni – 300mila euro-, spiegando le ragioni per le quali la curatela ritiene automaticamente rinnovato il contratto di fitto d’azienda. L’avvocatessa ha sollevato, inoltre, l’anomalia in cui si ritrovano gli operai, che comunque non possono rientrare sotto la tutela della curatela fallimentare. I lavoratori restano nel limbo: non sono nè assunti, nè licenziati dalla Fib Sud di Nusco e non potranno più accedere ad alcuna forma di ammortizzatori sociali, già utilizzate negli anni precedenti. Marina Pierro ha rigettato dunque la recessione del contratto dichiarata dalla Fib Sud di Nusco, ma apre alla possibilità di trovare un accordo per tutelare i lavoratori e l’azienda stessa. L’azienda è stata invitata a riconsiderare la propria posizioni e ad accogliere le richieste della curatela fallimentare, ma l’amministratore delegato Fina è parso inamovibile e fermo sulle precedenti posizioni. Dal canto loro, i dipendenti hanno rifiutato l’ipotesi di presentare le dimissioni, per poter essere poi inseriti a Calitri presso la Repiombo, sempre della stessa proprietà.

La Prefettura di Avellino

CLIMA TESO, MA IL TAVOLO È STATO RICONVOCATO. Il braccio di ferro fra operai, curatela fallimentare e imprenditore resta teso. Negli ultimi anni gli operai della Fib Sud di Nusco, precedentemente Mp, hanno sfruttato tutte le formule previste dagli ammortizzatori sociali, hanno sottoscritto contratti di solidarietà, e contratti part time con la garanzia da parte dell’imprenditore di firmare dal gennaio 2020 un contratto full time. Il Prefetto Paola Spena ha ascoltato le posizioni degli operai, che hanno illustrato la gravità della condizione in cui sono costretti, che gli impedisce di accedere agli ammortizzatori, ma anche di cercare un nuovo lavoro. A Paoka Spena le maestranze hanno chiesto di intercedere per sciogliere il delicato nodo, in alternativa alla consegna delle istanze alla magistratura di Avellino. La condizione di grave anomalia in cui si trovano è stata portata all’attenzione anche dei consiglieri comunali di Nusco. Presenti in Prefettura anche due rappresentanti della minoranza, Francesco Biancaniello e Antonio Della Fortuna, che non sono stati ammessi al tavolo di confronto. Il Prefetto Spena ha riconvocato una nuova assemblea per mercoledì 22 gennaio alle 10.30, per consentire alle parti di verificare la possibilità di un compromesso.


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