Casette Asismiche di Aquilonia, il Comitato: parola al Sindaco

Lettera aperta di «Palazzine Bene Comune» indirizzata al Sindaco Giancarlo De Vito. L'appello: l'amministrazione convochi un tavolo operativo per la salvaguardia degli edifici storici

Casette Asismiche di Aquilonia, realizzate dopo il terremoto del Vulture nel 1930

Scrivere il futuro riutilizzo delle Casette Asismiche di Aquilonia spetta ad un tavolo di concertazione che solo l’amministrazione comunale può istituire, scrive il Comitato  il Comitato: parola al Sindaco. Con una lettera aperta, che il comitato civico spontaneo Palazzine Bene Comune ha indirizzato oggi al Sindaco di Aquilonia Giancarlo De Vito, lanciano un appello i cittadini che si battono contro l’abbattimento di questo primo insediamento del paese sorto dopo il terremoto del 1930. Di seguito il testo.


Un tavolo per progettare insieme il recupero delle casette asismiche

Lettera aperta del Comitato Palazzine Bene Comune

Tra le casette asismiche la nuova Aquilonia ripartì 90 anni fa. Il Terremoto del Vulture del 1930 l’aveva distrutta. Il comitato Palazzine Bene Comune ritiene l’insediamento emergenziale di allora una radice culturale del paese attuale

Gentile Sindaco De Vito, nelle ultime settimane sono successe alcune cose importanti riguardo alla questione delle “casette asismiche” di Aquilonia:
1) l’incontro tra il comitato Palazzine Bene Comune e il gruppo Aquilonia-Carbonara ha sancito che la demolizione delle “casette” dell’Ambito B non è più all’ordine del giorno per la forza politica che esprime il sindaco attualmente in carica. Il comitato ha riconosciuto, e lo ripetiamo qui, che si tratta di una novità importante (allo stesso modo, è giusto ricordare il supporto che alcuni consiglieri dell’opposizione ci hanno sempre garantito, anche per l’accesso agli atti amministrativi);
2) gli incontri tecnici in corso – prima ad Aquilonia poi nella sede della Regione Campania – tra il comitato e il consigliere regionale Francesco Todisco, delegato del Presidente De Luca alle aree interne, danno il segnale di un importante sostegno istituzionale all’idea che il patrimonio delle “casette” possa essere salvaguardato, rigenerato e diventare sede di nuove funzioni e servizi in un progetto di rilancio materiale e simbolico del paese di Aquilonia che potrebbe costituire un modello di intervento per i piccoli paesi dell’Appennino;

Casette Asismiche di Aquilonia, 90 anni di vita dopo il terremoto del 1930

3) il livello di polemica politica attorno al tema delle “casette” ha avuto negli ultimi giorni un’impennata. Al di là dei toni da zuffa che questo dibattito ci sembra talvolta assumere, vogliamo anche in questo fatto cogliere l’aspetto positivo: se i principali gruppi politici di Aquilonia fanno a gara di coerenza rispetto al tema della tutela del patrimonio storico, vuol dire che siamo veramente passati a una fase nuova. Presumiamo sia ormai imminente il pronunciamento definitivo della Soprintendenza di Avellino sull’“interesse culturale” del lotto di 6 palazzine che, contrariamente a qualche esternazione incauta e infondata degli ultimi giorni sulla bacheca Facebook di Aquilonia-Carbonara, confidiamo si esprimerà per la conservazione dei manufatti confermando il primo pronunciamento del dicembre 2017.

Casette Asismiche di Aquilonia, 90 anni di vita dopo il terremoto del 1930

Ciò che ancora attendiamo, e non si scorge all’orizzonte, è che l’Amministrazione comunale in prima persona giochi il ruolo che le compete avviando un tavolo pubblico di confronto, studio e progettazione. Le chiediamo, signor Sindaco, di attivare e garantire questo percorso invece di restare in disparte a guardare, forse per timore di sbagliare. Lo sbaglio sta nell’attendismo, che produce soltanto il deterioramento degli edifici e la sfiducia dei cittadini in una soluzione progettuale creativa e utile.


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