Ex Map di Solofra, “il Comune impugnerà il no della Provincia”

Il progettista del Puc interviene nel merito della polemica sul parere negativo dato dagli uffici dell'ente Provincia allo scorporo dal perimetro industriale di alcune aree inutilizzate. Luca Battista, preannuncia l'impugnazione del parere e segnala un problema per il Puc: "Da otto mesi si attende il visto di conformità per il Piano Urbanistico della città"

Ex Map di Solofra. L'area industriale oggetto della variante del piano regolatore dell'Asi

Lo stop alla variante per la riconversione della ex Map di Solofra sarà impugnato. Saranno Asi e Comune a valutare modalità e iter dell’impugnativa. Lo afferma il progettista del Puc, Luca Battista, che interviene per spiegare come e quanto la riconversione di quelle aree industriali rappresenta un pilastro della nuova politica urbanistica della città. “Fermando la variante sull’ex Map di Solofra si vanifica una parte del Piano Urbanistico di Solofra” e  “si rischia di paralizzare lo sviluppo economico solofrano per come era stato pianificato”, spiega. La variante del piano regolatore dell’Asi di Avellino “avrebbe consentito al Comune di Solofra di recuperare alla città una parte di suoli ritenuti importanti per riqualificare gli spazi urbanistici del centro”, ma lo stop imposto dal parere della Provincia ora può “paralizzare le prospettive di sviluppo immaginate dal Comune, ma anche dalle decine di portatori di interesse, da tanti privati e imprenditori, che avrebbero potuto investire nel recupero di un’area oggi inutilizzata”. Per Battista il “fermo si riflette inevitabilmente anche sul Piano Urbanistico Comunale, peraltro anch’esso fermo da tempo alla Provincia di Avellino”. Battista sottolinea la correlazione tra le previsioni urbanistiche della città e quelle del Consorzio industriale sulla riconversione dell’ex Map di Solofra. “Sebbene i pareri sulla modifica del piano regolatore dell’Asi e quello del Puc seguano percorsi autonomi e differenti, risultano complementari alla stessa finalità: consentire al Comune di Solofra di riqualificare gli spazi e riprogrammare l’espansione industriale, commerciale, dei servizi e degli abitati”, sottolinea il tecnico.

L’architetto Luca Battista, progettista del Puc di Solofra

“Si tratta di scelte fondamentali di una visione strategica per il futuro della città di Solofra e per l’area industriale” spiega l’architetto Luca Battista, fra i progettisti che hanno redatto il Piano Urbanistico Comunale inoltrato alla Provincia di Avellino a maggio per ottenere il visto di conformità. “Il Puc ha previsto per le aree di trasformazione strategica precedentemente destinati alla conceria – oggi in larghissima parte non utilizzati – di cambiare le condizioni con una radicale opera di rinnovamento e rigenerazione urbana, aprendo spazi ai servizi, al commercio, al terziario, all’housing sociale. Ma anche alla definizione di aree intermodali degli autobus e parcheggi, con la ricognizione della linea ferroviaria e la previsione della fermata presso l’ospedale Landolfi” spiega nel dettaglio l’architetto. “La trasformazione strategica rappresenta l’operazione più significativa immaginata in Irpinia, e il Piano Urbanistico Comunale è sottordinato al Piano Asi e al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP). Fin dal primo articolo del testo redatto, è stato chiarito che fin quando non ci sarà una conferenza di servizi che varia la delimitazione della competenza dell’Asi con una variazione urbanistica, non si potrà procedere. La stessa Asi di Avellino aveva valutato positivamente questa scelta strategica adottata dal Comune di Solofra, così da poter rivedere il senso e le funzioni del Consorzio in un’area così vasta come quella solofrana”. L’architetto Battista chiede che la “programmazione urbanistica venga restituita al Comune per avviare quel processo di trasformazione utile a leggere i cambiamenti sopraggiunti e correggere la rotta per rilanciare lo sviluppo”. In questo senso sottolinea l’importanza dell’ex Map di Solofra con la ricoversione dell’area industriale prospettata. “Nel momento in cui quella parte di città dovesse restare ferma sulla concia, visto l’attuale contesto economico generale, si pregiudicherebbero parte delle scelte contenute nel Puc”. Per il progettista del piano di Solofra è in discussione l’autonomia della cittadina sulle proprie scelte. “Personalmente ho sempre difeso l’azione del Ptcp e l’azione che può espletare la Provincia in Conferenza di Servizi, ma bisogna prendere atto che esiste una distanza abissale fra la necessità e la visione di trasformazione urbana del Comune di Solofra, e la spinta conservatrice mostrata dagli uffici della Provincia. Lo scopo principale di una conferenza di servizi è creare le condizioni per una leale collaborazione fra enti e istituzioni per risolvere criticità e problemi, non diventare parte del problema stesso”. Il tecnico Luca Battista ritiene, quindi, che sulla vicenda della ex Map di Solofra si stia consumando una autentico paradosso: è bastato un parere, quello sulla ex Map di Solofra, per fermare una visione politica e programmatica tanto dell’Asi quanto del Comune di Solofra.

Area industriale di Solofra

“Tutte le istanze di natura ambientale avanzate, anche quelle degli stakeholders, sono state accolte; così come sono state assorbite le istanze presentate dai privati che hanno le attività in quell’area. Sono stati valutati positivamente tutti gli sforzi fatti per risolvere le criticità. Il paradosso è che la Provincia, soltanto nelle ultime ore utili, ha espresso il suo dissenso alla variazione del piano regolatore industriale, motivando il no con aspetti di natura tecnica e burocratica” argomenta.

A destra Palazzo Orsini, sede del Comune di Solofra. A sinistra la Collegiata di San Michele, uno dei simboli della città di Solofra

“IL PUC IN ATTESA DA MESI DEL VISTO DI CONFORMITÀ”. Tutt’altra questione attiene invece al Piano Urbanistico Comunale redatto dal Comune di Solofra e inoltrato alla Provincia per ottenere il visto di conformità. Inviato a maggio, il Piano dopo otto mesi dall’invio, non ha ancora ottenuto il responso. “Nonostante la conclusione posta dalla conferenza di servizi, in cui tutti gli enti hanno dato parere positivo, secondo una dialettica corretta e giusta, l’amministrazione provinciale non ha ancora emesso il provvedimento sul Puc. Il Comune attendeva un pronunciamento già a settembre, e l’unica motivazione sostenibile è quella della carenza di personale e il sottodimesionamento degli uffici, come testimoniato dal concorso aperto”. La variante al Piano Territoriale dell’Asi e il visto di conformità al Puc sono questioni differenti ma sul piano pratico contribuiscono a bloccare il nuovo corso urbanistico della città. In particolare, Battista segnala che il via libera al Puc è atteso con ansia da imprese alle prese con la propria attività di programmazione. Al di là dei pareri, osserva, “il problema è che siamo ancora ancorati alle leggi urbanistiche del 1942, anche se la Regione Campania si sta sforzando di introdurre innovazioni e principi che saranno probabilmente promulgati prima delle elezioni regionali”. Poi c’è il Ptcp. “Il Piano provinciale per sua natura deve ispirarsi alla collaborazione fra i vari enti, e la Provincia deve attivare concretamente il confronto tecnico per la co-pianificazione. L’amministrazione provinciale non avrebbe occasione migliore per sperimentare questa norma di indirizzo e coordinamento: resto convinto della bontà dell’impostazione del Ptcp, e non credo che possa trasformarsi in strumento deputato a smembrare le scelte che i Comuni fanno sui territori”.


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