Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca

Il Governatore Vincenzo De Luca a Milano per il cinquantenario della strage di Piazza Fontana ha lanciato un monito, commentando il triste anniversario nello stesso luogo dove mezzo secolo fa esplosero gli ordigni il 12 dicembre 1969, uccidendo 17 persone. «La politica cambi o andrà incontro ad una nuova stagione di tensioni nel Paese», ha spiegato. «Non credo che oggi la democrazia italiana sia a rischio, ma penso possa prendere piede una stagione politica segnata da momenti di aggressività e tensione», ha affermato. «Tocca alla politica cambiare rotta, ma serve un salto culturale e servono gruppi dirigenti attrezzati». Di qui il collegamento col progetto «IlluMIna, Conversazioni culturali da Milano a Napoli», realizzato dalla Regione Campania in collaborazione con l’Università degli Studi di Napoli Federico II e l’Università Statale di Milano e presentato oggi nel capoluogo lombardo. «La cultura può aiutare la politica a ricostruire la coscienza nazionale, in un momento in cui sembra prevalere un nuovo stato di natura, dominato da messaggi brutali, spesso veicolati attraverso la Rete, con tutti i suoi condizionamenti propagandistici», ha aggiunto. Nel presentare l’iniziativa il Governatore ha rilanciato la necessità di rilanciare la cultura e nuovo umanesimo «per combattere la barbarie». «Siamo qui per partecipare al ricordo di una strage con la quale è iniziata una stagione terribile, nella quale abbiamo temuto che la nostra democrazia fosse seriamente sotto attacco. Esprimiamo a Milano solidarietà fraterna, in un momento in cui i giovani e le piazze ci chiedono coesione e concretezza, di dimenticare ogni forma di aggressività, per costruire il futuro». Ed ha concluso: «Giornate come questa, dove condividiamo ricordi e valori, ci danno forza e speranza». De Luca ha raggiunto le rappresentanze istituzionali e il Capo dello Stato Ia Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, dove si è tenuta una seduta straordinaria del Consiglio davanti a centinaia di persone, in silenzio all’ora della strage, le 16.37, davanti alle corone deposte alla fine del corteo.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Palazzo Marino di Milano,in occasione del 50° anniversario della strage di Piazza Fontana. Alle sue spalle, tra gli altri, i Governatori di Lombardia e Campania, Attlio Fontana e Vincenzo De Luca (foto di Francesco Ammendola – Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

NEI LOCALI DELL’EX BANCA DELL’ASGRICOLTURA COLPITA NEL 1969 OGGI C’È SPAZIO CAMPANIA. Proprio nei locali dove avvenne l’esplosione, ha sede oggi Spazio Campania, sede istituzionale della Regione Campania e Unioncamere Campania a Milano, dal febbraio 2019 luogo di promozione delle eccellenze del territorio e incontro con istituzioni e imprese lombarde e internazionali. La decisione di ricordare, anche in Spazio Campania, l’attentato del 1969 ha incrociato l’occasione per presentare il progetto “IlluMIna, Conversazioni culturali da Milano a Napoli”, realizzato in collaborazione con l’Università degli studi di Napoli Federico II e l’Università statale di Milano, alla presenza dei rispettivi rettori Gaetano Manfredi e Elio Franzini. Al termine dell’iniziativa il Presidente De Luca ha partecipato alla seduta straordinaria del Consiglio Comunale di Milano alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e successivamente alla cerimonia organizzata dall’Associazione delle Vittime in piazza Fontana.


Intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione del 50° anniversario della strage di Piazza Fontana a Milano il 12 dicembre 1969


IL CONFRONTO. A introdurre l’iniziativa è stato Andrea Prete, Presidente di Unioncamere Campania, partendo da un ricordo personale: “Avevo 14 anni quando esplose la bomba di Piazza Fontana. Un evento che cambiò per sempre la vita e il pensiero di moltissimi giovani. Credo che alla lunga quella strage abbia consentito al nostro Paese di esprimere meglio la propria voglia di democrazia”. E ancora: «La nostra sede si trova solo per caso nel luogo dell’attentato, ma questa coincidenza ci offre oggi l’occasione di un ulteriore, importante incontro tra Campania e Lombardia, dopo tutti gli eventi organizzati in questi mesi, per creare collaborazioni e sinergie in tutti i settori, dall’economia alla cultura, fino alla promozione del talento e della ricerca». Massimo Adinolfi, moderatore dell’evento, docente di Filosofia presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, coordinatore del progetto IlluMIna. ha spiegato che «la Regione Campania ha scelto questo luogo non solo per il ricordo di quella strage, ma anche perché sentiamo ancora l’esigenza di capire fino in fondo cosa è stata e ha rappresentato la bomba di Piazza Fontana». Si tratta di «un progetto culturale nuovo, che mira tenere assieme Milano e Napoli, due capitali e centri di diffusione della cultura umanistica e illuministica in Italia. Ci richiamiamo al significato dell’Illuminismo, che vuole dire buona politica e diffusione della conoscenza». Il ciclo culturale, animato da un comitato scientifico di primissimo livello, vedrà nei prossimi mesi 10 incontri sull’asse Napoli-Milano, con docenti e intellettuali del calibro di Carlo Sini, Eva Cantarella, Francesco Piccolo, Massimo Osanna, Rosanna Purchia. Vere e proprie lezioni di umanesimo aperte a un pubblico largo e, soprattuto, ai giovani. «Grazie per avere portato la Campania a Milano – ha detto Lorenzo Lipparini, Assessore alla Partecipazione della giunta comunale milanese – e grazie anche per aver essere al nostro fianco in occasione della commemorazione della strage. La memoria è parte fondamentale del nostro bene comune e il nostro ruolo è proprio quello di coinvolgere i cittadini nella promozione del bene comune». Elio Franzini, Rettore dell’Università statale di Milano, è partito dal ricordo personale della prima notizia della strage, per poi andare al giorno dei funerali delle vittime. “Un giorno in cui il silenzio assordante della piazza ci fece capire che la nostra vita non sarebbe più stata la stessa. Oggi vogliamo ricostruire un nuovo illuminismo, che ci aiuti a progettare un futuro migliore”. Il rettore della Federico II Gaetano Manfredi ha ricordato: “Uno studente su 10, in Italia, frequenta le nostre sue Università. Per questa ragione, vogliamo dare il nostro contributo attraverso un lavoro sempre più intenso di scambi e dialoghi culturali e nel campo della ricerca”. Le conclusioni sono state del Presidente Vincenzo De Luca


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