Whirlpool ancora in bilico a Napoli, trattativa a oltranza

TAVOLO PERMANENTE AL MISE CON LA MULTINAZIONALE PER TROVARE UNA SOLUZIONE CONDIVISA. Il blocco dei licenziamenti a Napoli dura fino a marzo. Ripreso il confronto per una soluzione entro gennaio. Nel frattempo le aziende collegate restano congelate in attesa dell'evoluzione

Whirlpool ancora in bilico, l’azienda ha chiaramente detto al Ministero dello Sviluppo Economico che «la sede di Napoli non sostenibile e vanno trovate soluzioni alternative», parlando di riconversione. Secondo fonti sindacali la multinazionale americana ha riproposto la questione di superare la produzione di lavatrici nello stabilimento di via Argine aprendo il confronto al Mise, dove il Ministro Stefano Patuanelli ha presieduto il tavolo con i rappresentanti della Regione Campania, di Fim, Fiom, Uilm e Ugl. Per Whirlpool nessun problema per i lavoratori fino a marzo. Ma da subito sarebbe preferibile individuare le soluzioni per la fase successiva, a partire dall’aprile 2020.

Il Ministro Patuanelli ha sottolineato come “l’aver riaperto il tavolo di confronto al Ministero sia un primo importante risultato raggiunto da tutte le parti coinvolte e in particolare dai lavoratori della Whirlpool che in questi mesi hanno trovato il pieno supporto del Governo”, ma ora si deve individuare “il percorso di rilancio produttivo del sito di Napoli, che dovrà vedere istituzioni, azienda e sindacati coinvolte in maniera sinergica, al fine di trovare celermente una soluzione industriale definitiva in grado di garantire la continuità produttiva dello stabilimento e tutelare i lavoratori, anche attraverso gli strumenti già messi a disposizione dal Governo e altri che potranno essere individuati prossimamente”. In un comunicato diffuso al termine della riunione, il Ministero fa sapere che “l’azienda ha ribadito l’impegno a proseguire il confronto con il MiSE e i sindacati, per definire rapidamente un piano condiviso in grado di garantire un futuro sostenibile a lungo termine per lo stabilimento di Napoli e i suoi dipendenti”.

SINDACATO ALLA FINESTRA. I sindacati hanno preso atto della disponibilità dell’azienda a non procedere con la procedura di cessione del sito campano e riavviare un confronto “nel corso del quale la multinazionale possa illustrare soluzioni volte a garantire l’intero perimetro produttivo di Whirlpool con particolare attenzione per il sito di Napoli”, si legge nel comunicato. Il MiSE ha previsto di riconvocare incontri tecnici, a partire dai prossimi giorni. “Verranno messi a disposizione dall’azienda dati e informazioni sulla base dei quali riavviare il lavoro per identificare soluzioni industriali che possano essere accompagnate anche da misure regionali”. Inoltre, “sarà altresì ripresa la valutazione delle ipotesi già predisposte nel corso dei precedenti incontri tecnici svolti durante l’estate e interrotti a causa della crisi di Governo e dell’accelerazione da parte dell’azienda sulla procedura di cessione del ramo aziendale”.

A GENNAIO LE CONCLUSIONI. A partire dal prossimo mese di gennaio, “il Ministero riconvocherà la plenaria del tavolo per condividere con tutte le parti coinvolte il lavoro che verrà portato avanti nell’ambito degli incontri tecnici”, ha comunicato il Ministero. Dunque il destino di Whirlpool resta ancora in bilico. A un mese dal ritiro della procedura di cessione, l’azienda americana si è seduta nuovamente di fronte ai rappresentanti del Ministero dello Sviluppo Economico e della Regione Campania, per la possibile ripresa di una trattativa, che dovrebbe portare ad una sintesi entro ke prossime 6-8 settimane. In vista dell’appuntamento, la Rappresentanza sindacale unitaria presso la Whirlpool di Napoli aveva proclamato uno sciopero di 24 ore in concomitanza con il vertice ministeriale, per permettere ai lavoratori di raggiungere la Capitale e partecipare ai lavori convocati nella sede del Ministero dello sviluppo economico a Roma. Il sindacato non molla la presa.

Whirlpool, sindacato in pressing su Governo e Azienda. Si chiede un accordo per superare il congelamento delle procedure di cessione avviate nei mesi scorsi a Napoli dalla multinazionale americana

IL PRESSING DEL SINDACATO. Una «Whirlpool ancora in bilico non lascia tranquilli i lavoratori di via Argine, ma nemmeno imprenditori e addetti dell’indotto in Campania», avevano affermato i sindacati nelle settimane scorse, quando si è acquisita la proroga a marzo della produzione nello stabilimento di Napoli. Con una nota congiunta Fim, Fiom, Uilm nazionali avevano chiesto al Ministro Stefano Patuanelli di accelerare i tempi di un possibile confronto. Se l’azienda non avvierà la procedura di licenziamento collettivo, scelta motivata con l’obiettivo di “rilanciare un dialogo costruttivo”, la stessa multinazionale ha ribadito che per scongiurare la chiusura “va cercata una soluzione condivisa, a fronte di una situazione di mercato che rende insostenibile il sito e che necessita di una soluzione a lungo termine”. Per il sindacato vanno trovate le soluzioni entro la finestra della prossima legge di stabilità. “La lotta dei lavoratori e delle lavoratrici del gruppo Whirlpool ha convinto l’azienda al ritiro della procedura di cessione dello stabilimento di Napoli. Questo, togliendo dal tavolo il ricatto della fine delle produzioni che l’azienda aveva stabilito al 31 ottobre, può consentire la ripresa del confronto”, premettono le sigle sindacali. Ma marzo è vicino, osservano. “È necessario ora che in tempi brevi il Ministero dello Sviluppo Economico convochi le parti sociali e la multinazionale, per individuare una soluzione condivisa che faccia in modo di garantire il futuro dello stabilimento di via Argine e delle altre fabbriche del gruppo”. Nel frattempo, “nell’attesa di conoscere la data del primo incontro utile, rimane proclamato lo stato di agitazione in tutti gli stabilimenti del nostro paese, con sciopero delle flessibilità e degli straordinari”.

L’indotto Whirlpool marcia su Napoli. Manifestazione per ribadire la necessità di una soluzione che consenta di mantenere la produzione di lavatrici in Campania

L’INDOTTO RESTA NEL LIMBO ANCHE DOPO IL NUOVO VERTICE AL MISE. La partita aperta sulla azienda principale lascia nell’incertezza le imprese collegate dell’indotto campano anche dopo il nuovo vertice al Mise. Con la Whirlpool ancora in bilico il rischio sui territori è aggravato dalla impossibilità di programmare. In Irpinia l’impatto occupazionale è significativo. Alla Scame Mediterranea di Sant’Angelo dei Lombardi sono 59 gli addetti, 8 dei quali distaccati a Napoli per il progetto Genesis nella componentistica in plastica. Altri 60 sono alla Pasell, ripartiti tra Montoro e Forino (rispettivamente 15 e 45), mentre alla Cellublok di Montoro ce ne sono altri 35 (con attività dipendenti dalla Whirlpool nella misura del 60 e del 70 per cento, rispettivamente).


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