Un’università del turismo in Irpinia per un’accoglienza a 5 stelle

LA PROPOSTA DELL'AGENZIA "TERRE DI MEZZO" DI MONTELLA. La provincia di Avellino ha bisogno di fare quadrato intorno ad esperti di marketing che possano promuovere fuori il "marchio Irpinia". Gerardo Basile: "Mancano i trasporti, siamo carenti sui servizi e il turismo viene relegato al volontariato"

Un’università del turismo in Irpinia per un’accoglienza a 5 stelle. Il patrimonio naturalistico dell’Irpinia rappresenta la risorsa principale per affermare in provincia di Avellino un turismo come industria. Ma per cogliere questa opportunità di crescita e occupazione serve l’integrazione tra soggetti, filiere, operatori e business nella offerta di accoglienza. Ma soprattutto servono figure professionali qualificate. Le guide escursionistiche dell’Agenzia di Viaggi ecosostenibili “Terre di Mezzo” con sede a Montella, spiega Gerardo Basile, fondatore 23 anni fa dell’Associazione per la promozione turistica dell’Irpinia e della Campania omonima, credono che il potenziale naturalistico dell’Irpinia vada strutturato. Il turismo oggi è una industria caratterizzata da una crescente competizione e innovazione in Italia e in Europa. Vince chi offre i migliori standard di accoglienza e permanenza, il patrimonio naturalistico, artistico, culturale non bastano da soli a reggere i flussi. In uno scenario sempre più complesso e globalizzato vanno dati ai giovani, alle famiglie alla domanda di natura e cultura servizi all’altezza dell’offerta internazionale.

“ACCOGLIENZA E SERVIZI RICETTIVI A 5 STELLE”. Nata nel 1996 per far conoscere la bellezza del Mezzogiorno a partire dalla montagna, dalle Aree Interne, dalla bellezza dei suoi paesaggi, quella associazione già un quarto di secolo partiva dal presupposto che i percorsi montani e rurali della provincia di Avellino costituiscono un attrattore. Ma servono servizi per chi arriva e vuol trattenersi. In tanti si mobilitano oggi per proporre ricette, spiega Basile, ma ciò che si chiede è l’adozione di una strategia dell’accoglienza in poche mosse: investimenti sui trasporti, servizi, e sull’attivazione di un corso di laurea in Scienze del Turismo e delle Comunità Locali ad Avellino o in un comune della provincia, per formare operatori “in house” e attrarre studenti da fuori.  “Terre di Mezzo” si occupa infatti principalmente di trekking ed escursionismo, ma è attiva su più fronti con la offerta di pacchetti turistici tematici, e si avvale del supporto di un’agenzia di viaggi di Napoli con la quale collabora stabilmente per promuovere l’Irpinia come meta per trascorrere weekend all’insegna del verde, delle lunghe passeggiate e della possibilità di staccare la spina dallo stress metropolitano.

Il Laceno in primavera

“IL LACENO CATALIZZATORE POTENZIALE DI UN FLUSSO TURISTICO VERO”. In attesa dei lavori alla stazione sciistica per costruire il polo turistico invernale, le guide locali investono invece sui percorsi naturalistici, sull’enogastronomia e sull’esperienza emozionale, conquistando l’interesse di comitive di australiani, ma soprattutto di campani e italiani in generale. “Se l’Altopiano del Laceno riuscisse a decollare, tutta la provincia ne trarrebbe beneficio e sarebbe il faro di un turismo complessivo, tale da poter considerare il turismo un pilastro dell’economia reale”, spiega Gerardo Basile, guida turistica impegnata nell’Agenzia a tempo pieno.

Oasi Valle della Caccia di Senerchia

“Qui da noi la neve arriva tardi, e puntare soltanto sullo sci sarebbe riduttivo. Senza contare che ci troviamo sul bacino imbrifero più importante del Mezzogiorno e dovremmo escludere l’ipotesi della neve artificiale che è altamente inquinante” continua. “Ad oggi lavoriamo molto sui pacchetti per le escursioni, che però prevedono un solo pernottamento e ci escludono dalla voce ‘turismo’ perchè le nostre attività portano poca economia. Ciò nonostante crediamo molto nelle potenzialità del Laceno dal punto di vista naturalistico, e ci spiace constatare che molti imprenditori del posto non sono al passo con i tempi per quanto riguarda l’offerta: non ci sono hotel con Spa, o altri servizi che oggi si ritengono determinanti”. Basile sottolinea dunque che il turismo resta di tipo domenicale, confinato all’esperienza enogastronomica di eccellenza.

Turismo in Irpinia, la bellezza incontaminata dell’Irpinia più verde

“L’IRPINIA HA POTENZIALITÀ, MA NON SERVIZI”. Se il 2016 è stato l’anno nazionale dei cammini, il 2017 quello dei borghi e il 2018 quello del cibo italiano, il 2019 è l’anno del turismo lento, ma l’Agenzia di Montella non registra oscillazioni in tale senso. “Quando proponiamo tramite la nostra agenzia di riferimento a Napoli i nostri pacchetti escursionistici, ci viene fatto notare che qui da noi mancano anche i servizi elementari come i trasporti, non abbiamo grandi alberghi per lavorare sui numeri, e risultiamo carenti dal punto di vista della professionalità nel campo dell’accoglienza, perchè spesso sono i volontari delle associazioni ad occuparsi di turismo” argomenta. “Non possiamo puntare nemmeno sui cammini, perchè non ci sono ostelli, e chi vuole salire su un mezzo pubblico per saltare un tragitto non può farlo, nè sul Tratturo, sulla Via Francigena e sull’Appia”.

Il turismo in Irpinia ha un potenziale grazie alle risorse naturali, come dimostra questo scorcio di Calabritto

IL TURISMO IN IRPINIA NECESSITA DI UN MARCHIO. L’ambizione dell’agenzia ecosostenibile altirpina è quella di creare un marchio promozionale “Irpinia” da spendere fuori e di sostenere il lavoro di un ambasciatore insieme a tutti i portatori di interesse. Il gruppo delle guide professioniste oggi propone soprattutto il Laceno, l’albergo diffuso di Castelvetere e quello di Quaglietta, dove lavorano altri giovani impegnati nel settore. “Promuoviamo la ruralità del Sud Italia. Il turista che arriva vuole trovare il binomio ‘buono e sano’, staccare la spinta e ritrovare il ritmo lento della cultura contadina. Insomma vendiamo emozioni”. L’unico segmento che potrebbe trainare oggi è quello dell’incoming vinicolo, tant’è che Taurasi e alcune cantine di quell’areale registrano la presenza di visitatori russi. “La promozione dei prodotti di eccellenza è un’ottima spinta” conferma Gerardo Basile. “Il vino è un buon biglietto da visita ma l’enoturismo è un settore poco sviluppato. Noi proponiamo anche il tartufo”.

Trekking, cultura e natura. L’Irpinia meta internazionale tutto l’anno per l’Agenzia “Terre di mezzo”

L’interrogativo che resta inevaso infine, è l’individuazione di un interlocutore istituzionale per il turismo in Irpinia. Enti Locali, Gal, Pro Loco, ex Ept, Camera di Commercio, Confartigianato, Provincia di Avellino. “Abbiamo partecipato a qualche iniziativa della Provincia di Avellino, ma l’individuazione dei distretti turistici non considera un’analisi puntuale del territorio e delle sue concrete potenzialità. Noi proponiamo di partire dal basso e collaborare in modo serio per abbattere i campanilismi e lavorare sulla promozione. Se avessimo un corso di laurea in scienze del turismo e delle Comunità Locali ad Avellino avremmo già investito su un doppio fronte: catturare studenti da fuori e costruire manager esperti sul territorio”. In attesa che i progetti annunciati dai livelli istituzionali possano concretizzarsi, Terre di Mezzo lavora in vista dell’arrivo di una comitiva di australiani prevista per il 2020.

L’Irpinia dell’idillio, oasi per giovani, famiglie, comitive, secondo l’Agenzia “Terre di mezzo”

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