Maria Elena Boschi ha riscontrato curiosità e interesse a Taurasi per il nuovo progetto politico lanciato da Matteo Renzi, Italia Viva. E la ex Ministra delle riforme, oggi capogruppo alla Camera della formazione, non ha deluso le attese dei tanti che hanno affollato il Palazzo Ferri-Mazzeo per la presentazione del libro di Umberto De Gregorio «Tra il dire e il fare – E adesso verifichiamo il difficile percorso del cambiamento». In attesa che alla stazione Leopolda di Firenze venga svelato per intero il programma politico della crescente formazione, la Boschi ha chiarito che l’intento non è competere con il Pd, ma offrire alla politica italiana e agli elettori una nuova casa. «C’è la necessità di riprendere a dialogare con gli italiani e nel Pd il correntismo esasperato non lo permetteva più», ha affermato. «Nessuna scissione, semmai uno strumento per ampliare l’attuale base parlamentare del governo». La comunicazione con i territori e con i cittadini è la base della nuova sfida, ha spiegato, ascoltare con attenzione da molti esponenti politici e istituzionali del Pd irpino, ma anche di altre formazioni centriste che dialogano con i Democratici. Con il Sindaco di Montemarano Beniamino Palmieri, di fatto autospeso tra i Dem, c’erano: Luigi Famiglietti, Livio Petitto, l’ex Rettore Raimondo Pasquino, Angelica Saggese, Lello De Stefano, Vittorio Ciarcia, Mario Sena, ma anche l’ex sindaco di Atripalda Paolo Spagnuolo, Nicola Giordano e Maurizio Petracca. Con loro il Sindaco di Taurasi, Antonio Tranfaglia, a far gli onori di casa. La caratura del progetto renziano è saldamente centrista, europeista e riformista in linea con un solco che in Italia il cattolicesimo democratico ha scavato al di là delle forze politiche di riferimento. Nelle prossime settimane si vedrà quanto nei presenti avranno deciso di condividere l’orizzonte di questa operazione di stampo macroniana con un occhio alla tradizione democristiana italiana.
IL CONVEGNO. Maria Elena Boschi, capogruppo alla Camera di “Italia Viva” a Taurasi oggi al Palazzo Ferri-Mazzeo per la presentazione del libro di Umberto De Gregorio “Tra il dire e il fare – E adesso verifichiamo il difficile percorso del cambiamento”. La deputata, che è anche componente della Commissione Bilancio a Montecitorio, ha concluso i lavori, che hanno visto la partecipazione di numerosi relatori: Lorenzo Mazzeo, Patrocinante in Cassazione, presidente Centro Studi Mazzeo-Ferri e presidente Rotary Club Taurasi. Con loro Carlo De Vito, presidente e amministratore delegato FS Sistemi Urbani; Ennio Forte, Università Telematica Pegaso e già ordinario di Economia dei Trasporti e della Logistica all’Università di Napoli Federico II; Dante Maggio, già ordinario di Urbanistica presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Napoli Federico II; Raffaele Sibilio, docente di Sociologia generale presso il Dipartimento di Scienze economiche e statistiche dell’Università di Napoli Federico II; Vito De Filippo, socio fondatore Centro Studi Mazzeo-Ferri e componente della Commissione Sanità, Affari Sociali della Camera dei Deputati. Conclude Maria Elena Boschi. Ha moderato Antonello Velardi, caporedattore de Il Mattino. Presente l’autore del libro, Umberto De Gregorio, dottore commercialista e presidente Ente Autonomo Volturno Srl. L’appuntamento è stato organizzato dal Rotary Club Taurasi in collaborazione con Centri Studi Mazzeo-Ferri, Ofantiadi e Ofanto Express.
L’OPERA. Il titolo dell’opera fornisce il tema anche all’appuntamento. «Si tratta di una presentazione e un dibattito allo stesso tempo per cercare cambiamenti positivi, per proporre anche soluzioni nuove per le aree interne», si legge in una nota. «Dall’esperienza nella pubblica amministrazione alle riflessioni su sviluppo, trasporti e turismo in un importante incontro a Taurasi».
«Dopo un’esperienza forte di amministrazione attiva si rivedono molti giudizi, si acquisisce un metro diverso nel valutare fatti e persone», scrive l’autore De Gregorio. «Perché oggi sbagliare è troppo semplice. Anzi, non sbagliare è quasi impossibile, rispettare un groviglio di norme dove il limite tra il possibile ed il vietato è drammaticamente labile», si legge ancora. «Sarebbe bello un mondo nel quale giornalisti e magistrati possano fare un anno sabbatico nella gestione della cosa pubblica e poi ritornare alla loro professione. Sono convinto che ritornerebbero a vivere la loro professione avendo una maggiore completezza di informazione e di formazione».
LEGGI ANCHE:
ARTICOLI CORRELATI