Lavoratori dell'indotto Whirlpool e della Novolegno davanti alla Prefettura di Avellino

La crisi Whirlpool torna al tavolo del Mise. Oggi giovedì 26 settembre a Roma nuovo vertice fra Ministero dello Sviluppo Economico e delegazione della multinazionale americana. L’annuncio della dismissione a Napoli dello stabilimento, con la cessione del ramo d’azienda ad una start up di Lugano ha scosso i 400 dipendenti di Via Argine a Napoli, ma ha gettato nel panico circa un migliaio di lavoratori dell’indotto spalmati in diversi siti produttivi della Campania, a cominciare da quelli irpini di Sant’Angelo dei Lombardi, di Montoro e Forino. Nel frattempo oggi sciopero in tutta Italia contro la chiusura dello stabilimento di Napoli. Stop di 8 ore, indetto in tutte le fabbriche italiane del gruppo Whirlpool. Saranno circa 5 mila 500 i lavoratori degli 8 siti italiani, che ribadiranno il proprio no alla cessione del ramo d’azienda a Prs, Passive Refrigeration Solutions, di Lugano. Gli operai chiedono il rispetto dell’accordo 2018 che prevedeva il rilancio dello stabilimento napoletano e la tutela occupazionale dei 430 lavoratori.

Vertenza Whirlpool: lo stabilimento napoletano non chiude ma gli operai irpini sono scettici mentre manifestano davanti all’ingresso del Mise

“NON PAGHEREMO NOI LA CRISI WHIRLPOOL”. Movimenti di protesta, cortei e assemblee straordinarie indette da lavoratori e sindacati si sono protratte ininterottamente per tutta la settimana e hanno espresso un’unica richiesta all’amministratore Delegato Luigi La Morgia: rispettare il piano industriale siglato il 25 ottobre 2018 e lasciare inalterata la produttività degli stabilimenti di Napoli. La richiesta è stata confermata anche dai vertici regionali presenti all’ultimo incontro come l’assessore regionale al lavoro Sonia Palmeri, durante il quale Whirlpool ha manifestato la disponibilità ad incontrare le parti sociali e la Prs- Passive refrigeration solution- per concordare il prossimo piano industriale.

Relazione dell’assessore regionale al Lavoro della regione Campania Sonia Palmeri

In attesa di conoscere l’esito del nuovo incontro di giovedì, sale la tensione fra i lavoratori dell’indotto, preoccupati per l’ evoluzione degli eventi e della manovra di dismissione della multinazionale statunitense, che potrebbe comportare l’azzeramento delle commesse. Oltre alla Pavell e alla Cellublock infatti, dislocate fra Forino e Montoro, la Scame Mediterranea di Sant’Angelo dei Lombardi è l’azienda più esposta in quanto dipende per il 100 per cento dalle commesse Whirlpool.

Area industriale Porrara Sant’Angelo dei Lombardi

SCAME MEDITERRANEA È ALLA FINESTRA. Il titolare dell’azienda altripina Lello Centoletti intanto si mostra attendista e confida nella capacità delle sigle sindacali e delle istituzioni presenti al tavolo di mediare per ottenere i risultato atteso: la permanenza del sito e la salvaguardia dei livelli occupazionali. Pronti a sostenere le ragioni dei lavoratori anche i sindacati, che hanno espresso in maniera unitaria la necessità di fare quadrato intorno allo stabilimento di via Argine per impedire lo smantellamento di Whirlpool. In queste ore infatti, i confederati sono alle prese con il grave disimpegno della grande industria in provincia di Avellino, soprattutto dopo l’incendio della Ics di Pianodardine e l’indebolimento del settore gomma plastica in provincia di Avellino.

Cgil-Cisl-Uil: includere nel “Protocollo d’intesa ZES” le parti sociali. Documento unitario delle segreterie sindacali confederali

LEGGI ANCHE:

Whirlpool lascia Napoli. Al suo posto una start up dei frigoriferi

Indotto irpino Whirlpool a rischio, 150 posti in bilico. Cgil, Cisl e Uil: appello al governo

“Whirlpool rifiuta la trattativa”, Palmeri: inaccettabile

 

 

ARTICOLI CORRELATI