Incendio alla ICS di Avellino, l’Asl: ortofrutticoli commestibili. Stop ai divieti in 4 Comuni

«NEL CAPOLUOGO, A MONTORO, MANOCALZATI E MONTEFREDANE STOP DIVIETI». La nota dell'Azienda Sanitaria Locale: «Alla luce dei primi risultati positivi trasmessi dall'IZS (Istituto Zooprofilattico Sperimentale) del Mezzogiorno, l'Azienda Sanitaria Locale ha chiesto ai Comuni la revoca dei provvedimenti emanati in via precauzionale a seguito del rogo avvenuto all'Ics di Pianodardine. Per gli altri cinque Comuni lo sblocco entro lunedì

Le misure sanitarie adottate dopo il disastroso Incendio alla ICS di Avellino vengono revocate. Termina l’emergenza ambientale ad Avellino e si torna alla normalità. L’Asl di Avellino ha fornito indicazioni per la revoca del divieto di raccolta e consumo di prodotti ortofrutticoli, che sono già dichiarati commestibili in 4 Comuni su 9: nel capoluogo, a Montoro, a Manocalzati e Montefredane. Per gli altri cinque il divieto sarà revocato entro lunedì. L’annuncio con una nota ufficiale diffusa nel pomeriggio. «Alla luce dei primi risultati positivi trasmessi dall’IZS (Istituto Zooprofilattico Sperimentale) del Mezzogiorno relativi ai campioni su matrici vegetali prelevati dai tecnici dell’Asl di Avellino il 14 settembre 2019 nei comuni di Avellino, Montefredane, Manocalzati e Montoro, l’Azienda Sanitaria Locale ha chiesto ai Comuni interessati la revoca dei provvedimenti emanati in via precauzionale a seguito del rogo avvenuto all’Ics di Pianodardine», si legge nel comunicato. «Nei primi 4 Comuni interessati dalle attività di campionamento pertanto non sussistono più i presupposti per mantenere le misure sanitarie previste», si specifica. «Per gli altri Comuni individuati (Atripalda, Aiello del Sabato, Contrada, Grottolella, San Potito Ultra), i cui prelievi sono stati effettuati successivamente al 14/09/2019, i risultati delle attività di analisi in corso sulle matrici campionate, sono attesi entro la giornata di lunedì». Pertanto, «alla luce delle risultanze saranno rivalutate o revocate le misure di ordine precauzionale». Entro lunedì, quindi, Avellino e la zona considerata a rischio dopo l’incendio della ICS torneranno ad una condizione di completa normalità, fatta salva l’attività do monitoraggio che è e resterà in corso. Asl e Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno continueranno ad analizzare eventuali tracce di diossine nei grassi animali.

L’Asl Avellino di via degli Imbimbo, nel centro del capoluogo

RASSICURATI CONSUMATORI E IMPRESE AGRICOLE. La notizia era stata già anticipata in mattinata al tavolo istituzionale riunito presso il Comune di Avellino, a cui hanno partecipato i sindaci di Avellino, Montefredane, Manocalzati, Montoro, Atripalda, Contrada, Grottolella e San Potito Ultra, i rappresentanti dell’Asl, dell’Arpac e dei rappresentanti dell’Ispra, dell’Osservatorio sulla Sicurezza Alimentare e, infine, della Università “Federico II”. L’ateneo napoletano ha partecipato con Lorella Severino, docente di Tossicologia. Al tavolo si è sottolineato il rischio per la salute costituito dai roghi agricoli, un fenomeno tipico della provincia di Avellino, dove fioccano le denunce da parte dei Carabinieri.

La sede del Comune di Avellino e la Torre dell’Orologio, simbolo della citta capoluogo

TRANQUILLIZZANTI TUTTI I RAPPORTI FIN QUI DIFFUSI DAGLI ENTI PREPOSTI ALLE ANALISI E ALLA VIGILANZA. L’Arpac ha certificato la qualita dell’aria, sta misurando costantemente i livelli di diossine e furani nella zona della fabbrica bruciata il 13 settembre, emettendo rapporti rassicuranti. I Vigili del Fuoco hanno sgombrato ripetutamente il campo dai sospetti che vi fossero componenti di piombo nelle produzioni della ICS, spiegando che il rogo ha mandato in fumo solo i materiali plastici con cui si producono gli involucri delle batterie per auto nello stabilimento avellinese. Il quadro, insomma, è quasi completo. L’aria è respirabile, non contiene residui di piombo, le diossine e i furani nelle zone prossime alla fabbrica sono al di sotto dei minimi livelli considerati ammissibili dalla comunità scientifica. Mancavano solo i dati sui suoli e i pozzi idrici. I primissimi dati forniti dall’Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno sui vegetali sono buoni, come ha spiegato il Direttore Vito Limone in una nota. L’Asl ne ha preso atto.

ICS di Avellino messa in sicurezza

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