Incendio Ics ad Avellino, Limone: ora analisi dei livelli di diossina nei grassi animali

IL DIRETTORE DELL'IZS: "DOPO L'EMERGENZA AMBIENTALE TERMINATA, I CONTROLLI A 360 GRADI SU AMBIENTE E CATENA ALIMENTARE". L'Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno dopo le analisi sui vegetali esamina gli alimenti come latte e derivati. E spiega: "La campionatura partirà nei prossimi giorni"

L’incendio Ics ad Avellino del 13 settembre non ha provocato concentrazioni di diossine e furani nell’aria, nè nei vegetali. Ora si accerteranno eventuali presenze e concentrazioni nei grassi animali. Lo ha spiegato a Nuova Irpinia Antonio Limone, direttore dell’Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno. “Lavoriamo alle analisi sui vegetali e gli alimenti per verificare la presenza di diossina nel latte e derivati, in quanto si tratta di sostanze iposolubili che di sciolgono principalmente nei grassi”, ha affermato Limone. “La campionatura partirà solo nei prossimi giorni, perchè per avere dati certi e attendibili abbiamo dovuto dare il tempo necessario alle eventuali diossine di penetrare negli alimenti attraverso i grassi e sprigionarsi”.

Antonio Vito Limone, Direttore dell’Istituto Zooprofilattico, durante un convegno

DOPO L’INCENDIO ICS AD AVELLINO IL PRIMO ESAME SUI VEGETALI HA FORNITO DATI BUONI. Dopo la diffusione dei primi dati da parte dell’Istituto, che ha ufficializzato l’esito dei primi prelievi effettuati sui vegetali, il Direttore Generale Antonio Limone preannuncia, quindi, la fase di monitoraggio più complessa. Sui grassi si concentra ora l’impegno dei tecnici dell’istituto. Questa fase richiede una dilatazione dei tempi prima di avere il responso. “L’istituto si muove in stretta sinergia con le altre istituzioni allertate dai due tavoli strategici convocati dalla Prefettura prima e dal Comune di Avellino poi” spiega Limone. “Collaboriamo con il Dipartimento di prevenzione e sicurezza alimentare dell’ASL, che ha già provveduto a fare le campionature. Verificati i valori sui vegetali che hanno dato esito negativo, ora ci concentreremo ad analizzare la catena alimentare che ha maggiori effetti sulla salute dell’uomo. Mentre sui vegetali la normativa illustra soltanto delle raccomandazioni, per quanto concerne la catena alimentare ci sono dei limiti di legge ben precisi per quanto concerne la presenza di diossina. Noi indagheremo su questa condizione, ma avremo bisogno dei tempi necessari per consentire alla sostanza di permeare gli alimenti iposolubili”. Si apre un’altra fase, dopo gli esami sui primi campioni di vegetali da parte dei laboratori incaricati dall’Istituto Zooprofilattico per il Mezzogiorno. Per ora «gli esiti al di sotto dei livelli di azione europei», si legge in una nota. «L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno ha terminato gli esami sui primi campioni di vegetali prelevati nell’area interessata dall’incendio verificatosi presso l’azienda ICS Spa, situata nella zona industriale località Pianodardine del comune di Avellino, per monitorare i livelli di diossina e i PCB-diossina simili», si premette. «Gli esiti analitici evidenziano che i campioni presi in esame fino ad ora sono al di sotto dei livelli di azione previsti dalla normativa europea e, pertanto, non destano preoccupazione per eventuali ricadute sulla salute della popolazione». Ma le analisi vanno avanti. Lunedì mattina «sono stati consegnati altri campioni presso il laboratorio per le diossine dell’IZSM prelevati in altri punti previsti dal piano di controllo dell’area interessata dall’incendio», spiega il Direttore Generale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno. «I controlli proseguiranno verificando tutte le fasi della catena alimentare, come produzioni agricole e zootecniche», conclude Limone. L’Asl per ora non ha ancora fornito dati.

La ICS in fumo a Pianodardine, area industriale di Avellino. Lo stabilimento è letteralmente esploso intorno alle 13.15 del 13 settembre 2019. Cento Vigili del Fuoco hanno spento l’incendio dopo otto ore di lavoro. Dichiarato ad Avellino lo stato di emergenza

MONITORAGGIO DEI GRASSI ANIMALI FONDAMENTALE PER LA SICUREZZA ALIMENTARE. “Diossine e PCB diossina-simili sono sostanze chimiche tossiche che permangono nell’ambiente per anni e si accumulano a bassi livelli nella catena alimentare, di solito nei tessuti grassi degli animali”, spiega la EFSA, European Found Safety Authority. “Negli ultimi 30 anni la loro presenza in alimenti e mangimi è diminuita grazie alle azioni intraprese dalle autorità pubbliche e dall’industria”. Gli esami che l’Istituto Zooprofilattico sta realizzando rappresenta una garanzia nel breve, nel medio e nel lungo periodo a prescindere dall’impatto dell’incendio alla ICS di Pianodardine. Consentirà di avere quella mappatura sulla catena alimentare che da anni medici, autorità e associazioni impegnati nella battaglia per la salute e la prevenzione portano avanti nella Bassa Irpinia e nella Valle del Sabato. Le diossine sono molecole poco volatili (per il loro elevato peso molecolare), poco solubili in acqua e molto, invece, nei grassi e nei tessuti viventi, dove tendono ad accumularsi. È nei grassi che saranno misurate nella zona presa in esame.

Gli uffici della direzione generale dell’Asl

ASL AL LAVORO PER I DATI A RAGGIO COMPLETO: ACQUA, SUOLO, MATRICI VEGETALI E ANIMALI.  Mentre l’Istituto procede nelle analisi sui grassi, dopo aver accertato che l’impatto sui vegetali è stato non significativo, l’Asl non ha ancora fornito il proprio rapporto conclusivo. L’analisi scientifica deve escludere conseguenze su acqua, suolo, matrici vegetali e animali. Nel frattempo restano i divieti di «raccolta e consumo di frutta, verdura e ortaggi; utilizzo di acque attinte da pozzi per uso irriguo e alimentazione zootecnica; pascolamento sull’intero territorio comunale; utilizzo di latte e uova prodotti nelle aziende zootecniche ed avicole, anche se di autoconsumo», come recitano le direttive dell’Asl di Avellino. Sono nove i Comuni  interessati agli approfondimenti: Avellino, Atripalda, Aiello del Sabato, Contrada, Grottolella, Manocalzati, Montefredane, Montoro, San Potito Ultra. Altri, come Mercogliano, hanno stabilito comunque di adottare una linea improntata alla cautela, raccomandando ai propri concittadini precauzioni e aprendo uno sportello informativo.

Rogo ICS sabato 14 settembre. Concluse le operazioni di spegnimento. I Vigili del Fuoco annunciano che la fabbrica è in sicurezza

SINDACI IN ATTESA, NEL FRATTEMPO RESTANO LE ORDINANZE. Il rapporto dell’Asl è atteso non soltanto dai cittadini, ma anche i Sindaci, che ormai da dieci giorni hanno firmato ordinanze che vietano la raccolta e l’utilizzo di frutta e verdura. I laboratori dell’Asl hanno lavorato per l’intera settimana all’analisi sui terreni, condotta in particolare nella giornata di sabato 14 settembre e nelle ore successive, cioè dopo l’avvenuta estinzione dell’incendio.  Solo la pubblicazione dei dati, dunque, darà indicazioni ai sindaci su come regolarsi di fronte ad un divieto non definitivo, finora indicato come provvisorio, imposto con l’ordinanza.

Arpac in azione dopo un rogo (archivio)

DOPO L’INCENDIO ALLA ICS DI AVELLINO NESSUN PROBLEMA PER L’ARIA.  Terminata l’emergenza ambientale ad Avellino, dopo l’incendio che ha distrutto lo stabilimento della azienda I.C.S. di Pianodardine, l’Arpac ha certificato la qualita dell’aria, mentre sta ancora misurando costantemente i livelli di diossine e furani nella zona della fabbrica bruciata il 13 settembre, emettendo rapporti rassicuranti. La scarsa volatilità delle diossine, del resto, non lasciava prevedere un quadro diverso per quello che riguarda la nube e i fumi, dispersi e dissipati dopo le prime ore del fenomeno. I Vigili del Fuoco hanno sgombrato ripetutamente il campo dai sospetti anche sulla presenza di piombo. Nelle produzioni della ICS non figurano parti in piombo. Il rogo ha mandato in fumo solo i materiali plastici con cui si producono gli involucri delle batterie per auto. Nello stabilimento avellinese non si fabbrica il contenuto delle batterie.


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