Assunzioni nella Sanità

“Con il Piano di Medicina Territoriale, la Campania è pronta per uscire dal commissariamento della Sanità”. Il Governatore della Campania, Vincenzo De Luca è pronto per l’assalto finale sulla Sanità. Dopo aver ottenuto il finanziamento del Piano di Edilizia Sanitaria (da un miliardo di euro) con il disco verde al Piano Ospedaliero, i suoi uffici invieranno a Roma in queste prossime ore il Piano Sanitario, quello relativo alla medicina territoriale. Con  questa seconda parte della organizzazione del Servizio Sanitario Nazionale su base regionale, quella che attiene all’assistenza extraospedaliera delle malattie croniche, De Luca chiederà al Ministero della Salute di poter riavere a favore della Campania i poteri ordinari, in pratica l’uscita dal commissariamento. Con il Piano di medicina territoriale il Governatore ritiene di aver completato in tre anni la riprogrammazione del Ssr, avendo consolidato i conti, avendo rilanciato i servizi essenziali e, ora, con questo provvedimento, avendo ridefinito il rapporto tra ospedale e servizi territoriali. Come sua antica consuetudine, De Luca ha scelto la sua rubrica televisiva del venerdì per annunciare il piatto forte del proprio impegno settimanale. Nei giorni scorsi ha ricordato che oggi sarà inoltrata a Roma la perentoria richiesta per l’uscita dal commissariamento della Regione Campania.

Il Governatore Vincenzo De Luca, Commissario per il Piano di Rientro della Sanità in Campania e, a sinistra, il consigliere delegato Enrico Coscioni

“STOP COMMISSARIAMENTO SANITÀ PER UN NUOVO MODELLO DI ASSISTENZA SOCIO SANITARIA”. Va sottolineata la portata del Piano Sanitario non solo in Campania. Il riequilibrio tra ospedale e continuità assistenziale per le cronicità, tra acuzie e non acuzie, è una sfida che nell’ultimo decennio gli operatori hanno messo al centro del processo di riforma del Servizio Nazionale. La visione alla base di questo progetto è una nuova medicina del territorio incentrata sul pazien­te. Non più il presìdio ospedaliero, ma una organizzazione in grado di assicurare, at­traverso strutture dedicate, la presa in carico del paziente, al quale si assicura la conti­nuità di cura e integrazione socio-assistenziale a livello territoriale (domiciliare e non). Questa è la sfida del futuro per il servizio sanitario universale, perchè razionalizza i costi ospedalieri aumentando la capacità di assistenza effettiva ad una popolazione sempre più longeva, quindi propensa ad invecchiare.

Robero Speranza, Ministro della Salute

PRIMO CONFRONTO A DISTANZA CON IL MINISTRO ROBERTO SPERANZA. Dopo un anno e mezzo di guerra fredda con Giulia Grillo, Vincenzo De Luca si prepara a saggiare il nuovo rapporto tra Regione Campania e nuovo Ministro della Salute. Roberto Speranza si ritroverà tra poche ore sulla scrivania il dossier Campania, forte di un biglietto da visita presentato in occasione del primo consiglio dei ministri, quando ha rilanciato il contenuto di una proposta di legge a sua prima firma, già incardinata in Commissione Affari Sociali lo scorso 4 luglio 2019 con, tra gli altri obiettivi, il superamento del superticket, l’aumento del Fondo sanitario nazionale a 118 mld per il 2020 e nuove assunzioni per medici e infermieri.

La sede della Consulta

CAMPANIA PRONTA ALLA BATTAGLIA LEGALE. “Stop commissariamento della Sanità subito o battaglia legale”. Il Governatore della Campania, Vincenzo De Luca, nelle settimane scorse aveva avvertito il Governo Conte e il Ministro della Salute, Roberto Speranza, delle sue intenzioni, all’atto dell’insediamento del nuovo esecutivo. Anche se la questione riguarda anche il Dicastero dell’Economia, nella responsabilità di Roberto Gualtieri, De Luca sulle onde radio della emittente Crc, aveva precisato che sulla Sanità la Campania non farà sconti in base al colore politico dell’interlocutore. Gialloverde o giallorosso, il Governo è chiamato a riconoscere il diritto dei campani a riavere la propria potestà democratica e le medesime prerogative costituzionale di tutti gli italiani. “Con i ministri non ci si rapporta distinguendo tra amici o avversari”, aveva spiegato, rivelando di aver già avuto modo di parlare con Speranza. “Chiudere il commissariamento della Sanità in Campania entro il 2019 è un dovere del Governo visti i numeri”, ha premesso. “Altrimenti faremo la guerra e ci difenderemo in tutte le sedi”.

Vincenzo De Luca durante la conferenza stampa convocata per illustrare i contenuti del Piano di Edilizia Sanitaria in Campania

CONTI E LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA, PARAMETRI OLTRE LA SUFFICIENZA AL TAVOLO DI VERIFICA. Il Governatore della Campania rivendica la restituzione dei poteri ordinari in materia di Sanità ricordando i numeri e i parametri certificati a Roma in sede di verifica. «Conti in ordine e Lea oltre la soglia della sufficienza», aveva sintetizzato l’esito dell’incontro tenuto lo scorso 25 luglio nella Capitale così come sintetizzato da fonti della Giunta di Palazzo Santa Lucia. Nella nota l’ufficio stampa della Regione Campania aveva fatto il resoconto sintetico della riunione sugli adempimenti in Sanità al ministero dell’Economia. «Il tavolo tecnico ha verificato che la Campania ha ottenuto per il sesto anno consecutivo di pareggio di bilancio e di aver raggiunto quota 167 nella griglia Lea (Livelli essenziali assistenza), dato relativo al 2018, e tendenzialmente un ulteriore  crescita anche nel 2019», si legge. «Il dato ora sarà portato, come previsto per legge, al Comitato Lea per la certificazione formale». La sottolineatura della Regione Campania è eloquente: «Si ricorda che, ai conti in equilibrio, la soglia considerata sufficiente per l’uscita dal commissariamento è 160». Per questo, «al termine della riunione la Regione Campania ha sollecitato una tempestiva riunione del Comitato Lea». In queste ore il Governatore ha ricordato al Ministro che la Campania resta in attesa del riconoscimento formale di un risultato che sotto il profilo sostanziale risulta già acquisito dalle strutture tecniche dei ministeri vigilanti. Della situazione Vincenzo De Luca ha avuto modo di riferire allo stesso Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, nel corso di un colloquio a Palazzo Chigi lo scorso 15 luglio.


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