Il Prefetto di Avellino: tavolo sull’Ofanto. Accolta la richiesta di Calitri

Confronto istituzionale presso la Prefettura di Avellino sull'inquinamento del fiume, dopo i tassi elevati di mercurio registrati a luglio, ora normalizzati entro i limiti di legge secondo l'Acquedotto Pugliese. I Comuni irpini chiedono che si accertino le eventuali responsabilità in caso di sversamenti non autorizzati, ma soprattutto puntano alla messa in sicurezza del corpo idrico

Il Palazzo di Governo al corso Vittorio Emanuele II ad Avellino

Il Prefetto di Avellino ha convocato un tavolo sull’Ofanto. Accolta la richiesta di Calitri. È stato lo stesso sindaco Michele Di Maio a comunicarlo in serata, con un post su Facebook. Di Maio aveva sollecitato un interventi della Prefettura, con l’obiettivo di coinvolgere il Governo a tutela del fiume e della salute pubblica. La preoccupazione del Sindaco Di Maio e di altri amministratori locali della zona sono i livelli di mercurio nelle acque del fiume. Nelle scorse settimane il Comune di Calitri aveva emesso una ordinanza di divieto di utilizzo dell’acqua dell’Ofanto per uso irriguo e abbeveraggio degli animali, a causa dell’importante soglia di inquinamento da mercurio registrata dai tecnici dell’Arpac. La questione ha una portata interregionale, considerando che il fiume nasce in Irpinia per poi attraversare la Puglia quasi per intero. Dopo le prime rilevazioni sulle quantità anomale di mercurio nell’Ofanto si era mobilitato oltre il confine regionale campano il Nucleo di Vigilanza ittico-faunistica ambientale ed ecologica, che si occupa di vigilare il territorio ofantino nel tratto della provincia di Barletta Andria Trani. L’autorità competente chiese un approfondimento della questione e i dati sull’inquinamento. I rilievi effettuati dall’Agenzia Regionale in un punto del corso in cui ricade il triangolo industriale di Teora, Morra e Conza avevano costatato la presenza di mercurio almeno tre volte superiore al limite consentito dalla legge. La Provincia di Avellino, pertanto, già nella metà di luglio aveva inoltrato ai Comuni sopra citati e alla Procura della Repubblica un report sullo stato di salute del corso fluviale, e in un secondo momento l’informativa è stata estesa anche a tutti i comuni irpini interessati dal passaggio, e fino a quelli Lucani e Pugliesi.

Le acque dell’Ofanto dei pressi di Torella dei Lombardi

I DATI SONO RIENTRATI NELLA NORMA, SECONDO L’ACQUEDOTTO PUGLIESE. L’alto livello di inquinamento da mercurio registrato a luglio aveva destato la preoccupazione del sindaco Michele Di Maio, ma anche dell’Acquedotto Pugliese, che nel territorio di Conza della Campania gestisce il potabilizzatore. E proprio gli ultimi rilevamenti per il gestore idrico di Bari tranquillizzano le istituzioni pugliesi, che mantengono alta l’attenzione, ma ritengono adeguato alle soglie stabilite dalla legge il grado di potabilità delle acque.

Il sindaco di Calitri, Michele Di Maio

L’IRPINIA VUOL VEDERCI CHIARO. Per il Sindaco di Calitri, che confida nell’intervento del Ministero dell’Ambiente, occorre andare fino in fondo alla cosa. Non è tollerabile valutare i dati a intermittenza. Se c’è stato un livello di mercurio più alto prima ed è rientraro poi, vuol dire che ci sono agenti inquinatori. In questo caso occorre promuovere approfondimenti e accertamenti. Di qui il tavolo in Prefettura, dove tutte le istituzioni preposte faranno il punto, prima di interessare direttamente chi di competenza, a partire dal Ministro e dalla Regione Campania.

Il fiume Ofanto a Lioni

UN PATRIMONIO AMBIENTALE VIVO.  L’Ofanto è particolarmente frequentato dai pescatori, che praticano non solo la pesca sportiva a fini ricreativi, ma anche per mangiare il pescato. L’associazione evidenzia inoltre la presenza nel tratto terminale del fiume, di biodiversità fra cui la Lontra Lutra, un mammifero che appartiene alle specie protette. Per tali ragioni il Nucleo chiede i dati all’Arpa sull’inquinamento e mettere in campo tutte le azioni di tutela di sua competenza.


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