Cipriano e Giordano chiudono, il programma di Festa passa con i voti della maggioranza più Urciuoli

58Il Sindaco incassa 20 voti sugli indirizzi di governo, uno in più rispetto a quelli attribuiti dal premio di maggioranza al ballottaggio e tiene a distanza il Centrosinistra du Luca Cipriano e Nicola Giordano sotto gli occhi del commissario provinciale del Pd Aldo Cennamo. In aula si completa la disfatta dei Cinque Stelle: Picariello è rimasto solo

Luca Cipriano

Cipriano e Giordano chiudono, il programma di Festa passa con i voti della sola maggioranza uscita dal ballottaggio. Si aggiunge unicamente Luigi Urciuoli, che ha confermato la sua autonomia dal gruppo dei Cinque Stelle. Chi si attendeva ponti tra Festa e i consiglieri del Pd e del Centrosinistra di Luca Cipriano non poteva che restare deluso. C’era chi si aspettava, pur nel coerente rispetto del vincolo di mandato, delle aperture. In realtà Festa ha difeso i confini del suo fortino, Cipriano e Giordano hanno alzato le barricate, bocciando nel profilo e nei contenuti il programma presentato. Gli indirizzi di governo sono stati accolti dal gelo dell’opposizione che non ha gradito la relazione a braccio del Sindaco, nè il piglio burocratico con cui si accusa Festa di aver affrontato l’appuntamento. Un po’ tutta la minoranza ha considerato generico l’intervento del Primo cittadino, farcito di punti ambigui, come si è detto, tra conflitti di interesse evocati e cambiali in scadenza per aiuti elettorali, tutte accuse rispedite al mittente dal primo cittadino nella sua replica. In realtà il Sindaco non ha voluto sbilanciarsi, approfittando del clima favorevole di cui finora ha beneficiato. A differenza di quelle precedenti, questa Amministrazione non ha il fiato sul collo e per la prima volta forse dagli anni Ottanta, gli assessori non vengono incalzati quotidianamente. Intorno a piazza del Popolo non si vedono partiti, ma componenti e aggregazioni.

La platea durante la relazione di insediamento del commissario del Pd Aldo Cennamo ad Avellino. Da destra: Enzo De Luca, Gianluca Festa sindaco di Avellino, Giuseppe Di Guglielmo ex segretario provinciale, Michelangelo Ciarcia Presidente dell’Alto Calore Servizi

AVANTI CON LA COALIZIONE CIVICA AL COMUNE DI AVELLINO. Nell’ora e un quarto di esposizione, in effetti, Gianluca Festa si è tenuto lontano dalle corde politiche. Stoccate sull’Alto Calore e sulla Regione Campania, ma sul piano politico nessun impegno, considerazione o apertura. Anzi, al contrario, si è scavato il fossato tra piazza del Popolo e via Tagpiamento. Al Commissario provinciale del Pd, Aldo Cennamo, la risposta di Festa alla richiesta di dialogo è arrivata nella replica. All’appello per una pacificazione all’interno del Pd e del Centrosinistra, venuta dal segretario “facente funzioni” di via Tagliamento, il Sindaco ha chiarito attraverso la sua relazione programmatica che dovrà rispondere soltanto ai suoi consiglieri e candidati, quindi alla gente. Tra le righe del suo doppio intervento la politica non è mancata, ma non è quella che si attendeva Cennamo. Se sul progetto programmatico certamente non è andato oltre una elencazione di capitoli, sul piano politico ha dato gli elementi per capire che valendosi della sua carica istituzionale resterà lontano da schieramenti e alleanze, per conservarsi le mani libere. Sull’Alto Calore ha evocato il dialogo con il Governo (gialloverde, sempre meno giallo…), sullo scacchiere irpino ha sottolineato le convergenze con Asl, Provincia, Comuni, sottolineando la distanza che c’è con la Regione Campania sulla programmazione. Mantiene lo schema del 2013, tenta di cambiare la politica dalle istituzioni. Con Cipriano il dialogo non c’è e difficilmente ci sarà in un prossimo futuro.

AVELLINO RIFLESSO DEL PAESE. Nella nuova Amministrazione comunale di Avellino si respira un’atmosfera simile a quella che domina la scena politica e istituzionale di un Paese che ha perso sintonia con i partiti. Festa ha fornito molti elementi al partito di Nicola Zingaretti per capire che non intende rimettere in discussione la sua posizione di forza, anzi “di libertà”, come ha sottolineato nella replica. “Ci ho messo vent’anni a conquistarla…”, ha rimarcato in un passaggio conclusivo a tarda sera. Il messaggio al Pd, insomma, pare chiaro: si muova pure la montagna, perchè il profeta, invece…

Ferdinando Picariello, già vicesindaco di Avellino per il Movimento Cinque Stelle

SUL PROGRAMMA DI FESTA LA SPACCATURA: LA FINE DEI CINQUE STELLE IN CONSIGLIO DOPO UN ANNO.  Ad un anno esatto da quando attaccavano con le “vele pubblicitarie” sulle strade il Consiglio comunale, reo di non aver fatto passare la variazione di bilancio per il Ferragosto, i pentastellati ieri sera si sono dissolti. Hanno raccolto i cocci di un anno di errori. L’ultimo è stato lo strappo da Luigi Urciuoli, consigliere che evidentemente non conoscevano per la sua storia di indipendente, dimostrata esattamente vent’anni fa, quando giunse a piazza del Popolo reduce dalla sua lunga esperienza circoscrizionale a Bellizzi (con Il Paese). Urciuoli ha ritrovato nella relazione del Sindaco ragioni per entrare nella maggioranza, a cominciare dalla variante annunciata per Bellizzi. L’ex Vicesindaco Ferdinando Picariello ha attraversato l’aula per accomodarsi tra i banchi della opposizione, gravato della vicepresidenza del consiglio comunale, che a questo punto gli crea imbarazzo politico.

Dino Preziosi

OPPOSIZIONI SUL PIEDE DI GUERRA. Quella di Dino Preziosi è una opposizione espressa a viso aperto, al di la del possibile incarico alla guida di Irpiniambiente. Per gli altri esponenti della Opposizione, la linea espressa dal Sindaco di Avellino non consente spazio al dialogo, se non sui temi dell’urbanistica. Per Luca Cipriano e Nicola Giordano il giudizio sul programma di Festa equivale ad una doppia stroncatura sul piano amministrativo e politico. Definendo i propositi annunciati un “libro dei sogni, peraltro ricchi di obiettivi riproposti dalla Giunta Foti”, nel primo caso, hanno rilevato una contraddizione di fondo nel secondo: “Perchè chi ha fatto parte di un consiglio d’amministrazione politico all’Alto Calore, oggi chiede un manager pubblico, una leadership tecnocratica?”.

Maggio Presidente del Consiglio ad Avellino (col sostegno di Lega e M5s)

IL NODO IRRISOLTO DELLE COMMISSIONI. A pochi giorni dalla scadenza dei provvedimenti finanziari (la salvaguardia degli equilibri di bilancio vanno apprivati entro il 5 agosto) manca ancora la nomina della commissione Finanze, (come tutte le altre, del resto). Al di là della lunga discussione programmatica, va colmato un ritardo.


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