Violenze al pronto soccorso, la Direzione del “Moscati” prepara misure speciali

Si riunisce domani un Collegio di Direzione monotematico già convocato nei giorni scorsi «per affrontare le criticità dell’emergenza e valutare anche alcune proposte avanzate dai rappresentanti sindacali e dagli stessi operatori». L'allarme del Sindacato Infermieri: «Servono norme nazionali contro un fenomeno diffuso in misura crescente nel Paese»

Il Pronto Soccorso della Città Ospedaliera ad Avellino, all'interno del complesso dell'Azienda San Giuseppe Moscati

Violenze al pronto soccorso, il Moscati prepara misure speciali. La questione domani al vaglio del  Collegio di Direzione. Lo fa sapere l’Azienda Ospedaliera con una nota nella quale si la Direzione Generale del ‘San Giuseppe Moscati’ di Avellino «esprime solidarietà nei confronti degli operatori del Pronto Soccorso, vittime, nel pomeriggio di ieri, sabato, di minacce e aggressioni da parte di due pazienti, entrambi in evidente stato di ebbrezza», si legge nella nota. «Nel manifestare profondo rammarico per quanto accaduto», la Direzione Generale «ringrazia il personale presente, gli agenti di vigilanza e le forze dell’ordine immediatamente allertate per il tempestivo intervento che ha impedito di arrecare lesioni fisiche ai medici e agli infermieri di turno». Con il comunicato diffuso nel primo pomeriggio di oggi, domenica 30 giugno, «la Direzione dichiara la propria vicinanza agli operatori sanitari che, nello svolgimento della delicata attività di tutela della salute e in un periodo come quello estivo già di per sé particolarmente difficile, devono addirittura temere per la propria incolumità e assicura che si farà carico di individuare possibili contromisure da adottare per arginare un fenomeno ormai sistemico e diffuso a livello nazionale e per garantire la sicurezza del personale».

Il manager dell’Azienda San Giuseppe Moscati, Angelo Percopo

Il Direttore Generale Angelo Percopo concorderà con la dirigenza un piano speciale per mettere in sicurezza il Pronto soccorso, ormai divenuto da mesi la valvola di sfogo di una utenza proveniente da ogni parte della provincia e della regione. «La problematica sarà oggetto di attenzione e discussione già domani, giorno in cui si riunirà un Collegio di Direzione monotematico, convocato nei giorni scorsi proprio per affrontare le criticità dell’emergenza e del Pronto Soccorso e per valutare anche alcune proposte avanzate dai rappresentanti sindacali e dagli stessi operatori».

Il cartello annuncia l’Azienda ospedaliera San Giuseppe Moscati all’ingresso di contrada Amoretta, ad Avellino

L’ALLARME LANCIATO DAL NURSIND DI AVELLINO. Il segretario aziendale del Nursind (il sindacato infermieristico italiano rappresentativo a livello nazionale – nursind.it) di Avellino, Michele Rosapane aveva ricostruito in un comunicato diffuso in mattinata quello che era accaduto sabato presso il Pronto Soccorso. Nel giro di pochi minuti si sono ritrovati al pronto soccorso un giovane ferito e con una emorragia in corso e un altro con dolori al torace, entrambi sotto l’effetto dell’alcol. Tra i due, in stato alterato, si è rischiata la rissa, impedita dal personale ospedaliero e dai Carabinieri. Di fronte a questo episodio, il sindacato infermieristico ha auspicato «un disegno di legge che prevede pene più severe e tolleranza zero contro chi aggredisce gli operatori sanitari, un fenomeno oramai divenuto una piaga nazionale». Detto questo, il segretario aziendale Rosapane «si augura che vengano adottate delle misure concrete per ridurre il congestionamento del pronto soccorso del Moscati poiché il sovraffollamento è uno dei fattori di rischio che incrementano tali fenomeni». A questo proposito si fa riferimento ai dati nazionali, che «riportano gli operatori sanitari dei pronto soccorso i più a rischio per fenomeni di aggressioni». Per queste ragioni, «a livello nazionale servono al più presto delle misure urgenti e per punire questi soggetti violenti».


LEGGI ANCHE:

Pronto soccorso al collasso. Usb: Moscati in emergenza, no mance

Moscati e Rummo: entro il 2022 l’accorpamento. I numeri daranno la leadership

 

 

ARTICOLI CORRELATI