La sfida di Ciriaco De Mita: nuovo Popolarismo dalle autonomie locali

L'ex segretario Dc convoca "nella sua Nusco amici, amministratori, simpatizzanti per porre le basi di un movimento politico popolare a partire dalle esperienze negli enti locali" lunedì 1 luglio alle 16 nel palazzo del seminario vescovile di Nusco. Dietro il comunicato stampa si scorge di più (a pochi giorni dal monito alle coscienze lanciato dal Cardinale Bassetti nel Centenario dell’appello a tutti gli uomini Liberi e Forti pronunciato da don Sturzo)

Ciriaco De Mita

Un nuovo Popolarismo dalle autonomie locali. La sfida di Ciriaco De Mita nasce da un’adunata a Nusco di amministratori locali, amici e simpatizzanti, come si legge in una brevissima nota diffusa dall’ex segretario della Democrazia Cristiana, che prova ad offrire un approdo al Centro nel nuovo quadro politico attuale. Popolarismo contro populismo, si potrebbe definire il progetto con uno slogan.

Il Cardinale Gualtiero Bassetti, Presidente della Cei

«Dopo la rielezione a sindaco della propria comunità, il presidente De Mita convoca nella sua Nusco amici, amministratori, simpatizzanti per porre le basi di un movimento politico popolare a partire dalle esperienze negli enti locali. L’appuntamento è previsto per lunedì 1 luglio ore 16.00,  al palazzo del seminario vescovile di Nusco», si legge nella stringata nota, con cui si dà corpo a qualcosa che era nell’aria già da giorni. Ma dietro il comunicato stampa si scorge di più. La sede dell’incontro, il palazzo del seminario vescovile non sembra un luogo scelto casualmente, a pochi giorni dal monito pronunciato dal Cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, ricordando Sturzo nel Centenario dell’appello a tutti gli uomini Liberi e Forti: «…una durissima crisi economica» ormai «ha distrutto certezze sociali che sembravano granitiche e ha generato paure collettive e riesumato antichi odi ideologici che minano la pacifica convivenza degli uomini», aprendo «una nuova questione sociale, che caratterizza la società in cui viviamo». Nella analisi del voto fatta al Belsito Hotel di Avellino da Ciriaco De Mita, si sono ritrovate molte delle preoccupazioni espresse del Cardinal Bassetti, anche nelle conclusioni. Rilanciando come attuale l’appello di don Sturzo agli uomini Liberi e Forti, il Presidente dei Vescovi Italiani ha invocato una reazione morale delle libere coscienze all’interno della comunità nazionale, traducibile nella necessità di un rinnovato impegno in soccorso della convivenza civile ora a rischio. Con l’iniziativa di lunedì da De Mita arriva una risposta politica in termini di mobilitazione per l’apertura di un dibattito ma si fa riferimento ad un movimento. Quindi, c’è un disegno politico che muove i primi passi tendendo ad un preciso orizzonte. Le dichiarazioni di Giuseppe De Mita nella Sala Blu dell’ex Carcere Borbonico (in occasione del convegno sulla proposta di legge regionale promossa dalla consigliera Maria Ricchiuti in materia di cooperative di comunità) lo ha anticipato. L’Italia è Popolare punta a riorganizzare una presenza e un’azione dei Popolari su basi nuove in Irpinia e in Campania, ma anche nel Paese.

Il logo de L’Italia è Popolare

L’ITALIA È POPOLARE MOTORE PER UN PROGETTO PIÙ AMBIZIOSO. Costituita nel novembre 2017 da Ciriaco De Mita in antitesi alla scelta del segretario Udc di schierarsi con il Centrodestra in quella fase, L’Italia è Popolare iniziò come allora dalla conta delle sue forze. In Campania Luigi Cobellis e Maria Ricchiuti si resero disponibili alla nuova avventura. Questo disegno oggi sembra guardare ad un campo potrebbe più ampio. Lo sgretolamento del Centrodestra, oggi di fatto subalterno della Lega di Matteo Salvini e al suo disegno di assoggettare l’intero fronte dei moderati un tempo dominato da Silvio Berlusconi, Gianfranco Fini e Pierferdinando Casini, sta provocando delle reazioni tra i democratico cristiani, i liberali e socialdemocratici rimasti a vario titolo in prossimità di Forza Italia. Giuseppe De Mita ha spiegato chiaramente che questo settore composito della politica italiana ispirata alla responsabilità, decisivo quando si vota soprattutto alle elezioni regionali un tutta l’Italia, ma soprattutto nel Mezzogiorno, ora potrebbe guardare altrove, smarrito di fronte alla svolta a destra dello schieramento che Berlusconi ormai non riesce più a controllare.

Giuseppe De Mita

«L’ADUNATA COSTITUENTE». Lunedì Ciriaco De Mita, insieme a tutti quelli che ritengono di voler cercare uno spazio nuovo tra i due schieramenti tradizionali ormai snaturati dagli eventi, darà probabilmente il via ad una nuova fase costituente dell’impegno politico popolare iniziando dal territorio, in coerenza con lo schema demitiano che nel 1970 iniziò dal territorio, ad Avellino, il suo percorso politico verso la costruzione in Italia della collaborazione tra Dc, Psi e Psi, con l’obiettivo di puntellare la democrazia italiana minacciata dall’eversione nera, dal terrorismo e dalla crisi della rappresentanza tra i giovani del tempo.

NELLE PAROLE DI GIUSEPPE DE MITA NELL’EX CARCERE BORBONICO IL NUOVO DISEGNO PER IL POPOLARISMO ITALIANO.  «Noi puntiamo a costruire una forza politica autonoma», che agirà nel nuovo contesto, quello nel quale maturerà con «una rigenerazione del centrosinistra, un ripensamento delle forze di Centro che oggi sono ancora ancorate ad un Centrodestra egemonizzato da Matteo Salvini», un nuovo equilibrio politico, «che ancora non riusciamo a vedere» ma si delinea. Compito de L’Italia è Popolare sarà «ricostruire l’area di Centro». Così Giuseppe De Mita pochi giorni fa ad Avellino, accanto a Maria Ricchiuti, in una sala dove era presente anche il neo sindaco di Avellino, Gianluca Festa.


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