Whirlpool al Mise, si tratta. E l’Irpinia spera. Sindacati in Prefettura

AL TAVOLO CON LUIGI DI MAIO IL PRESIDENTE DELLA EMEA WHIRLPOOL GILLES MOREL, OLTRE ALL'AD LUIGI LA MORGIA. In corso al Ministero il progetto di rilancio dello stabilimento di Napoli, da cui dipende la sorte di oltre 150 lavoratori dell'indotto attivo in Irpinia. Ad Avellino gli operai dell'indotto, Scame Mediterranea, Pasell e Cellubock, si sono riuniti al Corso Vittorio Emanuele per chiedere al Prefetto Maria Tirone di farsi carico dell’istanza presentata al Mise

Vertenza Whirlpool: lo stabilimento napoletano non chiude ma gli operai irpini sono scettici mentre manifestano davanti all'ingresso del Mise

Whirlpool al Mise oggi per l’attesa proposta di rilancio dello stabilimento di Napoli, da cui dipende la sorte di oltre 150 lavoratori dell’indotto attivo in Irpinia. Al suo ingresso nella sede ministeriale Luigi Di Maio è stato accompagnato da un coro dei lavoratori presenti in presidio. «Di Maio non mollare, Di Maio non mollare», l’incitamento rivolto al Vicepresidente del Consiglio dai cori degli operai dell’azienda e da quelli dell’indotto, tra i quali numerosi provengono dalla provincia di Avellino. Il confronto con la multinazionale americana riprende dopo 15 giorni dall’ultima riunione. Al tavolo romano con il governo la Whirlpool è presente con l’Ad di Whirlpool Italia, Luigi la Morgia, e con il presidente Emea del gruppo, Gilles Morel. Partecipano alla riunione i segretari nazionali di Fim Fiom e Uilm. attendono il definitivo accantonamento delle velleità di chiusura e una soluzione per il rilancio della produzione industriale. Sotto le finestre del Mise un centinaio di operai dell’indotto Whirlpool giunti da Sant’Angelo dei Lombardi, da Forino e da Montoro.

LA SITUAZIONE DI STALLO. L’azienda americana ha revocato l’11 giugno la chiusura degli stabilimenti di Napoli, ma dovrà convincere governo e sindacati sulla credibilità della soluzione elaborata per portare avanti una produzione che avrebbe voluto cedere. Un comunicato ufficiale dell’azienda alla vigilia di quell’incontro confermava il piano industriale presentato nello scorso ottobre, quando concluse un’intesa con il Governo da decine di milioni di euro in incentivi, che il Ministro Luigi Di Maio è pronto a ritirare in caso di chiusura. La partita si sposta al Mise dove con le istituzioni nazionali e locali e le organizzazioni sindacali ora si punta a risolvere la vertenza”. Ma sindacati e operai non credono alla reale intenzione dell’azienda di rilanciare lo stabilimento napoletano. «Sono solo spaventati della possibilità di vedersi sottrarre gli incentivi promessi e quelli già incassati», hanno spiegato molti addetti. Per questo le organizzazioni confederali hanno organizzato un sit in presso la Prefettura di Avellino, con l’obiettivo di ottenere la mediazione del rappresentante di governo nella difficile vertenza. Stamane i dipendenti della Scame Mediterranea, della Pasell e Cellubock si sono riuniti al Corso Vittorio Emanuele per chiedere compatti al Prefetto Maria Tirone di farsi carico della vicenda, nell’attesa che Whirlpool al Mise sciolga la sua riserva.

Giovanni-Centrella

WHIRLPOOL AL MISE, L’AVVERTIMENTO DELLA CISAL: ORA RISPOSTE, BASTA INCONTRO INTERLOCUTORI. Giovanni Centrella interviene per chiedere «soluzioni ad horas», avvertendo che non si potranno tollerare nuovi rinviare al termine dell’ennesimo tavolo interlocutorio. il coordinatore nazionale della Cisal Metalmeccanici, Giovanni Centrella, alla vigilia del tavolo istituzionale convocato a Roma, presso il Ministero dello Sviluppo economico, interviene sulla vicenda dello stabilimento americano a Napoli, collegato all’Irpinia da un forte indotto. «E’ necessario uno sforzo congiunto di tutte le parti in causa, per chiudere positivamente la vertenza Whirlpool. L’obiettivo imprescindibile è la salvaguardia del livello occupazionale dello stabilimento di Napoli», prosegue il dirigente del sindacato autonomo. «Riteniamo che vi siano le condizioni oggettive per garantire il rispetto degli accordi assunti dall’azienda nell’ottobre scorso, all’atto della definizione del piano industriale, puntando sulla valorizzazione di una storica struttura, che dal 1953, anno del suo insediamento, ha sempre garantito il raggiungimento della missione produttiva. In gioco ci sono non solo i circa 450 posti di lavoro dello stabilimento partenopeo, ma anche il futuro dell’intero indotto che, in diverse province della Campania, ruota attorno alle commesse della Whirlpool ed in particolare in Irpinia, con le aziende Pasell (60% produzione) con Cellublook (70% produzione) e Scame Mediterranea (100% produzione), rispettivamente a Montoro, Forino e Sant’Angelo dei Lombardi». E conclude Centrella: «Auspichiamo quindi che l’approfondimento chiesto dal ministro Di Maio, per un confronto preliminare con i vertici aziendali, sia servito ad individuare, una volta per tutte, con estrema chiarezza, le eventuali criticità emerse, le reali intenzioni della multinazionale americana e le possibili soluzioni ai problemi, affinché si tracci un percorso condiviso e vincolante, che scongiuri definitivamente la dismissione dello stabilimento e ne assicuri una solida prospettiva. Aggiungiamo, pertanto, che non risulterebbero comprensibili ulteriori dilatazioni dei tempi del confronto, che renderebbero soltanto più gravoso il clima complessivo ed incerto il cammino».


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