Novolegno vende gli stabilimenti, Fantoni nomina un advisor

L'IMPRENDITORE PRONTO A CEDERE IL COMPLESSO INDUSTRIALE PER LA RICONVERSIONE: NON SARANNO ACCETTATE OFFERTE DA DITTE CONCORRENTI. L'azienda friulana ha deciso il definitivo disimpegno fra Montefredane e Pianodardine dopo quasi 40 anni. La Filca Cisl rappresentata da Giovanni Lo Russo conferma lo stato di agitazione dei dipendenti che domani affiancheranno quelli della Whirlpool nel sit in davanti alla Prefettura di Avellino.

La Novolegno, azienda del gruppo Fantoni con sede a Montefredane in provincia di Avellino, fondata nel 1980

Novolegno vende gli stabilimenti, Fantoni nomina un advisor. Il 20 maggio scorso, presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, era stato stipulato un accordo per il ricorso alla Cassa integrazione straordinaria per i 117 dipendenti della Novolegno. Oggi vengono ribadite le motivazioni economiche alla base della decisione del Gruppo Fantoni di chiudere lo stabilimento di Montefredane e passare la mano a investitori non concorrenti. L’azienda si è mossa nel solco di quanto scritto nel verbale, dove il Gruppo si era riservato di valutare “l’opportunità di avvalersi di un advisor specializzato al fine di promuovere, con la dovuta e sinergica assistenza di tutte le istituzioni coinvolte, progetti di reindustrializzazione presentati da terze parti”. In quel documento si sottolineavano i limiti di tale disponibilità, precisando che le offerte accoglibili non devono costituire fonte di concorrenza con la società. Inoltre, eventuali affittuari devono sottoporre «un piano industriale congruo e solido». Il verbale si concludeva spiegando che Fantoni «procederà ad una valutazione circa la leadership del possibile investitore nel settore di appartenenza e la sua disponibilità a salvaguardare la forza lavoro». A questo punto, Novolegno vende gli stabilimenti mediante riconversione, chiudendo definitivamente lo spiraglio di una ripresa lasciato aperto in questi mesi.

SINDACATO, CHIESA E LAVORATORI CRITICI CON L’IMPRENDITORE FRIULANO. Tuttavia le intenzioni della Novolegno di investire 20 milioni di euro solo nello stabilimento in Friuli (notizia da stampa nazionale) senza alcun cenno allo stabilimento di Arcella e ai 117 dipendenti ha ricompattato tanto il fronte sindacale sulla vertenza ma ha visto il coinvolgimento solidale della Chiesa e della istituzioni locali. Ecco che l’assemblea dei Lavoratori insieme al Sindaco Tropeano di Montefredane ha voluto fortemente stigmatizzare un atteggiamento del Gruppo Fantoni che sempre più apertamente è disinteressato ai lavoratori e al futuro dello stabilimento in Irpinia. Si riprende in maniera dura la vertenza. Domani 25 Giugno i dipendenti della Novolegno affiancheranno i lavoratori dell’intero indotto della Whirlpool sotto la Prefettura di Avellino. Saranno chiamati a breve in una pubblica assemblea tutti i parlamentari irpini e i sindaci perché quanto  dichiarato in verbale, sia realmente percorso.

Giorgio Barzazi, amministratore del Gruppo Fantoni

La Filca-Cisl insieme alle altre Organizzazioni di settore ha richiesto un incontro urgente, dopo l’assemblea del 18 maggio 2019, in Confindustria sul Protocollo firmato in Regione Campania sulle politiche attive per i dipendenti e soprattutto per un piano di reindustrializzazione dello stabilimento con nuovi investitori. Tra mille difficoltà, il Sindacato non si rassegna alla fine della Novolegno in Irpinia. Approvato il decreto di cassa integrazione, bisogna lavorare perché nuovi investitori con credibili piani industriali ridiano e conservino una fondamentale attività produttiva nella zona industriale di Avellino, per l’economia e per il lavoro dell’intero territorio.


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