Salta il commissario alla Pavoncelli bis: resta chiusa. Scontro sul contenzioso

E IL 15 GIUGNO ARRIVA IL VICEPREMIER SALVINI A CASSANO IRPINO. Il Ministero per le Infrastrutture ancora una volta lascia vacante una stazione appaltante. Stavolta il caso riguarda la galleria idrica di valico fra Campania e Puglia, in fase di collaudo. L'Irpinia dopo la Lioni- Grotta potrebbe pagare un doppio prezzo: resta bloccata la centrale idroelettrica di Caposele, e non può sedersi al tavolo ministeriale con la Regione per ridiscutere gli accordi sugli idroprelievi. Senza una soluzione tra pochi giorni la questione potrebbe essere sottoposta al Vicepremier leghista

Salta il commissario anche alla Pavoncelli bis, che resta chiusa in attesa di terminare il collaudo. E non si sa chi dovrà gestire il probabile contenzioso milionario che si annuncia nel cantiere della galleria idrica di valico, in fase di collaudo a Caposele, dove le imprese appaltatrici vantano riserve sull’esito finale dell’appalto. Il 31 maggio è scaduto il mandato del Commissario di Governo Roberto Sabatelli, ma non ancora il suo impegno, evidentemente. Il Ministero delle Infrastrutture ancora una volta ha bloccato la conferma, mentre si sta ancora discutendo la conversione in legge del decreto sblocca cantieri. E come per la costruenda Strada a Scorrimento Veloce Lioni Grottaminarda, anche in questo caso il ministero starebbe pensando di trasferire le competenze alla Regione Puglia attraverso l’Acquedotto Pugliese (che non sembra propenso a infilarsi in un contenzioso) oppure al solito Provveditorato alle Opere Pubbliche, con tempi lunghissimi per giungere alla soluzione.

NON C’È PIÙ LA STAZIONE APPALTANTE. Il problema non è di facile soluzione, perchè, benchè completata, la grande opera richiede altri passaggi prima di poter essere messa in esercizio. Va stabilito chi dovrà gestirla e, soprattutto, in base a quali regole. Inoltre, come è noto, da mesi le Regioni Puglia e Campania sono attese per iniziativa di quest’ultima, al tavolo ministeriale per discutere i diritti sulle sorgenti e fonti idriche di Cassano Irpino, di Conza della Campania e di Caposele. Per queste ragioni, tutto tace al momento nel quartiere generale dell’Acquedotto Pugliese a Bari, come a Caposele, dove si segue con preoccupazione lo sviluppo della vicenda che ha tutta l’aria di trasformarsi nell’ennesima storia di una incompiuta. Eppure la galleria è pronta, va solo chiuso il contratto con le aziende che l’hanno costruita.

Il commissario della Pavoncelli bis, Roberto Sabatelli

CERTIFICATA LA FINE DEI LAVORI. Come ha più volte sottolineato l’ormai ex commissario Sabatelli, i lavori si ritengono ufficialmente conclusi, così come certificato anche dal primo collaudo della galleria effettuato nel mese di aprile ad opera di un pool di tecnici di Aqp giunti da Bari per mettere in esercizio le condotte. La conclusione dell’incarico del commissario ad acta viene considerato prematuro dalle Regioni Puglia e Campania e dall’Aquedotto Pugliese, che ricordano l’origine di un’opera nazionale emergenziale, scaturita dalla esigenza di mettere in sicurezza l’infrastruttura esistente, ritenuta vulnerabile sismicamente dopo i danni subìto nel terremoto del novembre 1980. Per questo si attende un pronunciamento del Ministro per le Infrastrutture, chiamato a confermare il suo commissario, anzichè nominare altra struttura di competenza o a trasferire la titolarità dell’opera alla Regione Puglia, per portare a termine la fase cosiddetta di rendicontazione. Anche il Comune di Caposele alza la voce e pretende l’inserimento delle opere compensative e di mitigazione del danno provocato dal cantiere della Pavoncelli bis e dalle opere accessorie, quantificate in oltre tre milioni di euro, la Puglia e nello specifico la Commissione Bilancio della Regione guidata da Fabiano Amati batte i pugni sul tavolo e contatta il Ministro per il Sud Barbara Lezzi, auspicando un suo intervento per risolvere una questione definita “imbarazzante”.

OLTRE IL CANTIERE IL PROBLEMA DEL FABBISOGNO IDRICO IN IRPINIA E CAMPANIA. In queste settimane intanto, la partita si gioca in diversi ruoli e a tavoli diversi. A partire dalla strategia messa in campo dal vice governatore campano Fulvio Bonavitacola, che ha più volte evidenziato la volontà di redistribuire le quote di idroprelievi della Puglia dalle sorgenti di Cassano alla luce dell’entrata in funzione del potabilizzatore di Conza, che garantisce ulteriori prelievi. In questa fase pare chiaro che la Campania non porrà veti sulla gestione della Pavoncelli bis alla società di Bari e che potrebbe anche sostenere la gestione della centrale idroelettrica di Caposele, ma è necessario che la Regione Puglia e Acquedotto Pugliese rinuncino ad una quota idrica, e giungano a patti con il Comune di Caposele per la gestione della centrale. Poi c’è il Comune di Caposele.

Il Sindaco di Caposele Lorenzo Melillo

Con la conclusione dell’opera strategica nazionale, il Comune rappresentato da Lorenzo Melillo attende conferma sulle garanzie delle opere di compensazione connesse al cantiere, a partire dalla riqualificazione della strada principale (su cui è stata consegnata la richiesta di un risarcimento stimato in tre milioni di euro), e la copertura con vegetazione della struttura in acciaio del pozzo in località Saure, così come come preannunciato dalla struttura commissariale per mitigare il colpo d’occhio- a ridosso dello storico campanile e nel cuore del centro storico cittadino. Dalla Puglia però arriva l’eco di un nuovo “intoppo” per la presa in carico della titolarità dell’opera da parte della Regione. I bene informati rilevano che le imprese appaltatrici che fanno capo alla Vianini Spa avrebbero iscritto una serie di riserve che dovranno essere discusse e che potrebbero portare ad un contenzioso, con la possibilità di una determinazione di una variazione dei costi complessivi dell’opera, e di cui la Regione Puglia non intenderebbe farsi carico.

Il Ministro dell’Interno, Matteo Salvini

AQP: DISPONIBILI A PRENDERE IL CANTIERE, MA NON IL CONTENZIOSO. E IL 15 GIUGNO A CASSANO IRPINO ARRIVA IL MINISTRO SALVINI. Da fonti di stampa pugliese, si apprende che Aqp abbia scritto al Ministero delle Infrastrutture per confermare la disponibilità a prendersi in carico l’opera per la messa in esercizio, ma solo quando sarà definitivamente completata, lasciando intendere di non potersene caricare nella fase di chiusura del commissariamento. Indiscrezioni vorrebbero che il Ministero per le Infrastrutture sia intenzionato a trasferire la questione alla Campania, ma ad oggi, non ci sono conferme in tal senso. Senza fatti nuovi la questione potrebbe essere sottoposta al Ministro Matteo Salvini, atteso a Cassano Irpino per lo speciale annullo filatelico dedicato alle sorgenti. E chissà che la Pavoncelli bis e le sorgenti irpine non diventino l’ennesimo tema di scontro nel Consiglio dei Ministri tra i due Vicepremier, Luigi Di Maio e Matteo Salvini.


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